Cronache USA
Trump, una presidenza ‘a tutto Epstein’, pubblicati disegno e messaggio
Di Giampiero Gramaglia
La Trump 2 è una presidenza «a tutto Epstein»: in fondo, proprio come Donald Trump prometteva in campagna elettorale, quando abbagliava la sua base complottista e anti-establishment raccontando che avrebbe pubblicato tutti i documenti dell’inchiesta sul finanziere pedofilo morto suicida in carcere a New York nel 2019.
Ora, la piega che la vicenda Epstein sta prendendo è esattamente l’opposto di quella che Trump preconizzava: gli sviluppi della storia mettono in difficoltà lui, invece che qualche vecchio democratico bavoso.
Quando era ritornato alla Casa Bianca, il magnate presidente aveva sostenuto che quei documenti non si potevano proprio rendere pubblici. E la sua base aveva cominciato a rumoreggiare: che c’è sotto l’imprevista discrezione? L’Amministrazione Trump 2 ha cercato rimedi palliativi: rendere pubbliche le testimonianze rese ai Gran Giurì a porte chiuse – la magistratura dice no –; oppure pubblicare le conversazioni addomesticate da promesse e favori di un ex avvocato del presidente, ora «numero due» al Dipartimento della Giustizia, con Ghislaine Maxwell, l’ex partner e procacciatrice di prede sessuali di Epstein, che assicura di non avere mai visto Trump comportarsi in modo inappropriato – e ottiene in cambio un trattamento di favore in carcere, dove sta scontando una condanna a vent’anni, in attesa, magari, di una grazia –.
Adesso, l’ennesimo sussulto. Capita molto raramente quello che accade oggi, martedì 9 settembre 2025: cioè, che i maggiori media Usa aprano tutti in modo identico, stesso titolo e stessa foto, cioè quella dello schizzo frontale di una donna nuda, una sagoma disegnata con un pennarello, due archi a indicare il seno e la firma Donald Trump all’altezza dei peli pubici. Il magnate oggi presidente lo avrebbe regalato al magnate pedofilo in occasione del suo 50° compleanno, nel 2003. Sul corpo della donna, scritto a macchina, una dedica, una poesia, un inno all’amicizia tra i due uomini.
È successo che i democratici della commissione di vigilanza della Camera hanno ottenuto, dall’azienda che gestisce i beni del finanziere pedofilo deceduto, l’album del compleanno di Epstein con il messaggio d’auguri di Trump. L’esistenza del documento era stata rivelata a luglio dal Wall Street Journal: il presidente aveva negato che disegno e messaggio fossero suoi e aveva querelato per una somma iperbolica, 10 miliardi di dollari, il giornale.
Trump ripete che la firma non è sua e minaccia nuove azioni. I repubblicani accusano i democratici di sollevare un polverone sul caso Epstein, dopo che loro e soprattutto Trump ci avevano costruito sopra una bella fetta di campagna elettorale – la tesi era che i democratici tenevano segrete le carte del caso perché c’erano dentro cose per loro scomode –. E Fox News asseconda il presidente pubblicando gli auguri a Epstein di Bill Clinton, i cui rapporti con il finanziere pedofilo sono noti da tempo. Come del resto quelli di Trump: i due furono amici almeno fino al 2004; poi il sodalizio si ruppe.
Forse intimoriti dalla querela, i media di Rupert Murdoch si comportano in modo erratico: Fox «gira la frittata», il New York Post ignora in prima la storia, il Wall Street Journal che gettò il sasso la tiene alta, ma non d’apertura, contrariamente a New York Times, Washington Post e Cnn.
Il deputato democratico Robert Garcia dice: «Abbiamo la lettera a Epstein che Trump negava che esistesse… È ora che la Casa Bianca cessi di insabbiare le carte…». I giornali ci sguazzano: pubblicano testo e disegno «sessualmente suggestivi»; il New York Times definisce il libro d’auguri a Epstein «una celebrazione dei suoi exploits lascivi».
L’album del 50° compleanno, regalo di Ghislaine a Jeffrey, è stato ottenuto dalla commissione della Camera emettendo un mandato per la consegna di documenti all’azienda che cura gli interessi di Epstein. La commissione aveva dettagliatamente richiesto: il testamento, qualsiasi carta che somigli a una lista clienti, il «libro nero» dei contatti, i registri di volo e i messaggi degli amici per il 50°. Dal materiale consegnato, c’è d’attendersi uno stillicidio d’ulteriori «rivelazioni».
Il testo dello schizzo a firma Trump riporta una conversazione immaginaria fra i due amici, scritta in terza persona.
Voce fuori campo: “Nella vita ci deve essere qualcosa di più dell’avere tutto”.
Donald: “Sì, c’è, ma non ti dirò di cosa si tratta”.
Jeffrey: “Nemmeno io, perché so di cosa si tratta”.
Donald: “Abbiamo alcune cose in comune, Jeffrey”.
Jeffrey: “A pensarci bene, sì”.
Donald: “Gli enigmi non invecchiano mai, l’hai notato?”.
Jeffrey: “In effetti, era così chiaro per me l’ultima volta che ti ho visto”.
Trump: “Avere un amico è una cosa meravigliosa”.





