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Trump dice all’Europa quello che non vogliamo più sentire

28
Luglio 2025
Di Daniele Capezzone

Certo che Trump è ruvido e urticante. E non è affatto detto che abbia sempre ragione, peraltro. Si potrebbe dire che il presidente Usa è uno straordinario acceleratore, anzi un moltiplicatore: quando ha torto, sbaglia in modo spettacolare; ma, allo stesso modo, quando invece ha ragione, azzecca in maniera millimetrica.

In queste sue ore scozzesi, in attesa dell’esito del negoziato sui dazi con Ursula von der Leyen, Trump ha buttato lì una frase durissima, che riassumo con parole mie: l’Europa farà bene a svegliarsi rispetto all’immigrazione, o altrimenti a un certo punto non ci sarà più nessuna Europa.

Stavolta, chissà perché, non è partito il consueto coro degli sdegnati. E invece si è preferito un gran silenzio, sia politico sia mediatico. La mia impressione è che questo silenzio sia parente stretto di un palpabile imbarazzo: tutti sanno che – almeno su questo – Trump ha ragione da vendere. E che le tendenze dell’immigrazione fuori controllo, incrociate con l’avanzata islamica nelle nostre città e per altro verso con i nostri ben noti andamenti demografici, conducono verso un esito triste quanto scontato. Lui ce lo dice. E noi facciamo finta di non saperlo.