Esteri

von der Leyen, in Parlamento non passa la mozione di sfiducia

10
Luglio 2025
Di Giampiero Cinelli

Ursula von der Leyen non è stata sfiduciata e resterà Presidente della Commissione Europea. Il risultato del voto di stamane a Strasburgo. «In un momento di volatilità e imprevedibilità globale, l’Ue ha bisogno di forza, visione e capacità di agire. Abbiamo bisogno che tutti affrontino le nostre sfide comuni. Insieme. Mentre forze esterne cercano di destabilizzarci e dividerci, è nostro dovere rispondere in linea con i nostri valori. Grazie e lunga vita all’Europa», ha scritto su X la presidente subito dopo la bocciatura da parte della plenaria.

Fratelli D’Italia astenuta
La delegazione di Fratelli d’Italia (gruppo Ecr) al Parlamento europeo non ha partecipato al voto sulla mozione di sfiducia contro la Commissione di von der Leyen. Oltre a Fdi non hanno preso parte alla votazione anche gli eurodeputati delle delegazioni di Repubblica Ceca, Spagna, Lituana, Lettonia, Bulgaria. Pd e S&d avevano già annunciato un voto contro la mozione di sfiducia, a differenza di Lega e M5S, tra gli altri, più ostili a von der Leyen.

Il contesto
A questo punto si è arrivati dopo una serie di vicende che, sicuramente, hanno indebolito il consenso attorno alla Presidente, la quale tiene botta riuscendo a compattare i centristi e parte dei conservatori. Molto hanno fatto discutere il caso Pfizergate – ovvero le opacità nelle procedure di acquisto dei vaccini – e la recente questione del riarmo, dove il Parlamento ritiene di essere stato scavalcato. L’iter per il riarmo delle nazioni europee non è comunque ancora giunto a compimento.

I numeri
Sono 65 gli eurodeputati della piattaforma che sostiene Ursula von der Leyen al Parlamento europeo (Ppe, S&d e Renew) che non hanno partecipato al voto sulla mozione di sfiducia a Strasburgo. Un numero di defezioni che sale a 84 se si contano anche i Verdi (che al voto di approvazione dell’anno scorso avevano sostenuto la presidente tedesca). Solo 322 i contrari alla mozione, 355 contando anche i Verdi.

Gli equilibri attuali
Un quadro più dettagliato dei numeri di oggi nella seduta parlamentare mostra che i componenti dell’emiciclo europeo sono 719 (per l’approvazione della sfiducia servivano la maggioranza assoluta dei componenti e i tre quarti dei votanti). Hanno votato invece 553: 175 a favore, 360 contrari e 18 astenuti. La maggioranza assoluta del Parlamento è proprio 360. In un certo senso è come se von der Leyen avesse ottenuto sul filo la maggioranza a suo favore contro la mozione di sfiducia. Per comprendere meglio queste cifre: la piattaforma Ursula conta su 399 eurodeputati, se allargata ai Verdi diventa 452. Nel primo voto di approvazione von der Leyen ottenne 401 voti, per la sua Commissione i votanti invece furono 370 (di nuovo, ma non era richiesta la maggioranza assoluta). I contrari alla sfiducia della maggioranza Ursula sono stati 322; 355 se contati anche i Verdi (meno della maggioranza assoluta). I contrari alla mozione sono stati 167 del Ppe, 98 di S&d, 57 di Renew, 33 tra i Verdi, 3 di Ecr, 2 tra i Non iscritti.