Esteri
Ucraina: Conferenza per la Ricostruzione a Roma prima della pace
Di Paolo Bozzacchi
In Ucraina la pace è più lontana della ricostruzione post-conflitto. Questo l’amaro paradosso che caratterizza in positivo la quarta Conferenza per la Ricostruzione, che si terrà giovedì 10 e venerdì 11 in Italia, a Roma. Intanto non diminuiscono, purtroppo, le tragiche notizie che arrivano dal fronte. Gli oltre 20mila Ucraini senza corrente elettrica dopo gli attacchi russi a Sumy fanno il paio con le reiterate richieste del Ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, rilasciate sotto forma di intervista al quotidiano ungherese Magyar Nemzet. Riconoscimento internazionale della Crimea e delle quattro regioni rivendicate come territori russi, impegno di Kiev a non entrare nella Nato, revoca delle sanzioni e restituzione dei capitali congelati il quantum russo per sedersi e trattare con Volodymyr Zelenski. Lavrov aggiunge che Mosca è anche contraria a un cessate il fuoco temporaneo che «il regime di Kiev e i suoi curatori esterni vorrebbero avere per raggruppare le truppe, continuare la mobilitazione e rafforzare le capacità militari».
Questo è l’environnement all’interno del quale si muoverà la Conferenza per la Ricostruzione di Roma. Non proprio il massimo per l’Italia che dopo Svizzera, UK e Germania potrebbe passare alla storia come il Paese che attraverso il progetto di ricostruzione ha favorito il processo di pace. Il nostro Paese intende muoversi in continuità rispetto al motto della Conferenza 2024, che recitava «United in Defence. United in Recovery. Stronger together».
Chi ha confermato la partecipazione
Hanno già confermato: Keith Kellogg, inviato in Ucraina del Presidente Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelenski, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, il premier polacco Donald Tusk e il Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni.
Di cosa si parlerà a Roma
Il programma dei lavori della Conferenza si sostanzia attorno a quattro direttrici: le dimensioni UE, umana, di business e regionale. La prima riguarda l’integrazione europea dell’Ucraina, col progressivo allineamento di Kiev alle norme comunitarie, l’avanzamento verso il Mercato Unico e il sostegno alle riforme correlate all’adesione dell’Ucraina all’UE. La dimensione commerciale riguarderà la necessaria mobilitazione del settore privato, l’accesso ai capitali ucraini, la pianificazione, le assicurazioni e la semplificazione normativa. La dimensione umana riguarda la ricostruzione del capitale umano ucraino: salute, istruzione, inclusione dei rifugiati e dei veterani, partecipazione della società civile e diaspora i temi delle sessioni dedicate. Infine c’è la dimensione locale e regionale, con il dibattito sul ruolo dei territori e dei comuni, la relativa governance, il decentramento, l’accesso ai fondi, lo sviluppo urbano e la resilienza civile.





