Politica

Corsa al Quirinale: si voterà dal 24 gennaio con una sola sessione al giorno causa Covid

04
Gennaio 2022
Di Paolo Bozzacchi

Tre, due, uno, partiti! Mancano ufficialmente 20 giorni all’inizio delle votazioni per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Il Presidente della Camera Roberto Fico ha dato il via alla procedura di elezione del Capo dello Stato, convocando i 1009 elettori del Presidente della Repubblica lunedì 24 gennaio alle ore 15. Sarà lo start della corsa al Quirinale.

I 630 deputati e 321 senatori saranno affiancati da 58 delegati regionali, tre per Regione tranne la Valle d’Aosta che ne schiererà solamente uno. Covid permettendo, naturalmente, visto che un italiano su 20 sta avendo a che fare o con Omicron direttamente o con una quarantena ad esso correlata. E questo è un elemento da tenere in alta considerazione, dato che potrebbe impattare direttamente sul famigerato quorum da raggiungere per essere eletto nella dura corsa al Quirinale.

Dato che la data di inizio votazioni del 24 gennaio è ormai certa, spetta ora ai Presidenti dei Consigli regionali calendarizzare delle sedute per l’elezione dei tre delegati da inviare a Roma. La convocazione è assai formale, visto che prassi vuole che il gruppo dei tre delegati regionali è composto dal Presidente di Regione stesso, da un membro della maggioranza da lui indicato e da un esponente dell’opposizione. Ma anche queste sedute sono necessarie, e non sarà uno scherzo organizzarle con la pandemia che viaggia spedita verso il picco dei contagi della quarta ondata.

Il Corriere della Sera ha già stimato in 100 le possibili assenze giustificate tra i 1009 elettori. Si tratterebbe di circa il 10% del totale, con automatico abbassamento del quorum per l’elezione finale. Non solo. Bisognerà evitare eccessivi assembramenti, quindi è già stato deciso che si terrà una sola votazione al giorno. Sarà poi il Cts interno alla Camera a stabilire i dettagli delle procedure, nel rispetto della distanziamento sociale.

Di fatto sarà la prima elezione in cui non assisteremo ai tradizionali capannelli dove la reale trattativa dietro le quinte tra le forze politiche raggiunge con il classico “gioco del telefono” tutti gli elettori in Aula. Non affronteremo più l’arduo esercizio di lettura dei labiali in diretta televisiva cercando di carpire il nome di questo o quel candidato forte. Sarà di fatto la prima elezione dominata dalla comunicazione digitale (leggi WhatsApp e Telegram) tra i votanti. E a causa di ciò c’è da attendersi una certa rigidità serpeggiante tra i votanti. Sullo stato dell’arte delle trattative, le pressioni su Draghi per candidarlo al Colle o farlo rimanere a Palazzo Chigi abbiamo già scritto qui.

Assenze o non assenze causa Covid, va comunque ricordato che per l’elezione finale nei primi tre scrutini sarà necessaria la maggioranza dei due terzi dell’Assemblea (fossero tutti presenti sarebbe 672), poi dal quarto scrutinio basterà la maggioranza assoluta (505). Una cosa da oggi è sicura: vista la data di inizio e la possibilità di una sola votazione al giorno, al momento è facile pronosticare che le date più papabili per l’elezione finale saranno molto a ridosso dell’inizio del mese di febbraio.

L’augurio è di dare un’immagine anche internazionale di un Paese maturamente democratico, in grado di scegliere bene in un momento assai delicato ed emergenziale dal punto di vista sanitario, sociale ed economico. Nota non tanto a margine: una certa dose di sportività da parte dei delusi dall’esito sarebbe gradita. Anche per rovesciare lo stereotipo secondo cui la politica in Italia è simile alla tifoseria per il calcio. No Ultras, please!