Trasporti
Made in Italy: settore spedizioni internazionali in crescita
Di Paolo Bozzacchi
(Articolo pubblicato su L’Economista, inserto de Il Riformista)
Le imprese di spedizioni internazionali italiane sono in crescita e sono strategiche tanto per la filiera del settore logistica quanto per il nostro commercio internazionale. Fedespedi (Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali) da 80 anni è l’organizzazione imprenditoriale che tutela gli interessi di queste oltre 1600 aziende che impiegano 60mila addetti. Per un fatturato complessivo che supera i 30 miliardi di euro l’anno.
Il flusso internazionale agile delle merci è diventato col conflitto commerciale globale in atto un driver di sviluppo per l’Italia, perché incide direttamente sui margini delle nostre imprese. Quelle che si occupano di spedizioni internazionali pianificano la supply chain curandone tutte le fasi: trasporto, formalità doganali, coperture assicurative, aspetti fiscali e finanziari.
«Lavorare sull’efficienza del sistema infrastrutturale dei diversi comparti logistici e abbattere barriere sul piano burocratico sono le azioni prioritarie su cui stiamo lavorando nel dialogo con le Istituzioni con l’obiettivo comune di supportare il commercio internazionale, linfa vitale dell’economia del Paese. Occorre una catena logistica flessibile e efficiente in grado di rispondere alle variazioni della domanda e dell’offerta». A parlare Alessandro Pitto, Presidente Fedespedi che prosegue spiegando come «nel primo trimestre del 2025 le importazioni USA» siano aumentate di colpo, «registrando un picco di incremento del 26,3% (+6% dall’Italia) a causa della corsa agli approvvigionamenti dei produttori statunitensi».
Fedespedi a Milano il 19 giugno terrà l’annuale Assemblea pubblica (Centro Congressi Fondazione Cariplo, Via Romagnosi 8) dal titolo “Persone al centro”, che sarà dedicata a lavoro, innovazione e cambiamento organizzativo. Ancora il Presidente Pitto argomenta: «Come Fedespedi lavoriamo costantemente per il benessere e la valorizzazione delle risorse umane delle imprese di spedizioni, un settore labour intensive con un tasso di occupazione in trend di crescita in cui le persone fanno la differenza del successo dell’azienda».
I dati definitivi 2024 dell’Economic Outlook a cura dell’Osservatorio Fedespedi sul commercio internazionale rivelano che il leggero calo complessivo dell’export italiano (-0,4%) è dovuto a «l’evidente impatto negativo di situazioni di crisi che stanno attraversando alcuni dei principali Paesi in cui l’Italia esporta, prima fra tutti la Germania (-4,2%), ma anche la Cina che ha fatto segnare -17,4%, l’Austria (-11,9%) e la Svizzera (-8%)».
L’anno scorso la bilancia commerciale dell’Italia è tornata positiva a quota 54,9 miliardi di euro, frutto in primis del calo dei prezzi di petrolio e gas. Guardando ai numeri dello shipping, il traffico mondiale dei container nel 2024 ha vissuto una forte ripresa (+5%), con i porti italiani che hanno movimentato 11,9 milioni di TEU (+5,4%). Sugli scudi le crescite di La Spezia (+8,7%), Napoli (+8,5%) e Genova (+2,2%). In forte crescita anche il settore cargo aereo italiano (+15%), con Milano Malpensa ancora principale scalo nazionale, lo sprint di Roma Fiumicino (+43%) e le ottime performance di Bologna (+20,8%) e Venezia (+19,8%). Anche le spedizioni su gomma sono aumentate. Il traffico di veicoli pesanti sulla rete autostradale italiana nei primi 5 mesi del 2024 è aumentato del 3,6%, mentre quello ai valichi alpini si è leggermente ridotto (-1,2%).





