Cultura

La Turchia e gli Ittiti. Alla scoperta delle origini del popolo anatolico

22
Settembre 2022
Di Giampiero Cinelli

Il fascino dell’antico, rivissuto attraverso l’archeologia. Da anni è il compito della rivista Archeo, che ha presentato il suo numero mensile monografico dedicato agli Ittiti, i principali antenati dell’attuale popolazione turca. La pubblicazione, intitolata “Ittiti, una civiltà riscoperta”, è stata presentata oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati. Insieme al direttore di Archeo Andreas M. Steiner, sono intervenuti Gokhan Yazgi, direttore generale dei beni culturali e musei del Ministero della Cultura della Turchia. Riza Haluk Soner, direttore dell’Ufficio Cultura e informazioni dell’Ambasciata turca. Silvia Alaura del Cnr, Stefano de Martino dell’Università di Torino, Massimiliano Marazzi dell’Università Sant’Orsola di Napoli.

Durante l’evento è stato ricordato che la Turchia è un Paese che vanta ben 19 siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e altri 77 siti sono candidati per entrarvi. Quest’incredibile varietà e ricchezza culturale è dovuta al crogiuolo di popoli e culture che hanno abitato il territorio dell’Anatolia e si sono succedute nel corso dei tempi. Tra i più famosi ci sono sicuramente i Romani e gli Ottomani. Ma c’è un popolo più antico che ha abitato queste terre e che è stato di fondamentale importanza nella storia: gli Ittiti. Le prime tracce della civiltà ittita risalgono al 1800 a.C., formatasi con l’Antico Regno Ittita, che a suo tempo dominò in Anatolia. Gli Ittiti rappresentano una popolazione di fondamentale importanza per la storia del territorio, arrivata a scontrarsi  addirittura con gli Egizi. Lo dimostra proprio una delle testimonianze più importanti di quell’epoca, il Trattato di Kadesh, firmato al termine della guerra del Kadesh tra Ittiti ed Egizi, uno dei primi trattati in forma scritta della Storia.

Durante gli scavi, sono state portate alla luce oltre 30.000 tavolette cuneiformi. Nelle tavolette e nei frammenti rinvenuti, molti dei quali concentrati soprattutto nella capitale Hattusa, ci sono documenti su civiltà come Accadi, Sumeri, Hurriani, Luwian, Paleici e Attici. Per questo motivo lo studio della storia di questo popolo, per le forti influenze reciproche, non può essere separato dallo studio dei popoli limitrofi, testimoniate dal gran numero di lingue in cui è scritto il materiale ittita. Oltre a Boğazkale, anche a Çorum-Ortaköy, Alacahöyük e molti altri insediamenti sono stati rinvenuti altri scritti cuneiformi appartenenti agli Ittiti. Già nel 2001 le Tavole Ittite di Boğazköy-Hattusa sono state incluse nel Patrimonio mondiale dell’Unesco. La maggior parte delle tavolette ha contenuto religioso, altre contengono documenti politici, testi legali, narrativa mitologica, inventari, missive e informazioni di carattere medico, a testimonianza di una civiltà evoluta e articolata sotto numerosi punti di vista.

Gli Ittiti erano una popolazione composta da grandi architetti, molto abili nella costruzione di fortificazioni e a conoscenza delle migliori tecniche per erigere mura spesse e resistenti. Poderose mura urbane (Bogazkale, Alacahöyük), con imponenti porte incassate fra torrioni, racchiudevano le città, e altre mura aggiuntive circondavano palazzi reali e templi. A Çorum-Ortaköy, Alacahöyük, Eskiyapar, Samsun Oymaağaç, i gruppi di ricerca scientifica locali hanno condotto scavi e indagini archeologiche approfonditi. Oltre a ciò, gruppi di ricerca internazionali stanno portando avanti scavi in numerosi siti di interesse. Ulteriore dimostrazione di come l’archeologia turca è e può diventare sempre più fonte di grande attrazione anche per il turismo.

Non a caso la Turchia sta implementando e approfondendo gli studi sugli Ittiti. I risultati degli studi sulla storia di questa civiltà sono in continua evoluzione per la grande quantità di materiale in tavolette d’argilla a disposizione degli studiosi, che deve ancora essere tradotta e interpretata. Ogni conclusione riguardo alla storia ittita va quindi considerata provvisoria. Una progressione entusiasmante, che sta portando a conoscere sempre meglio una popolazione per troppo tempo poco conosciuta e, quindi, per molti aspetti sottovalutata.