Walking in the Bubble

Panetta a Palazzo Koch, Meloni ad Astana, Maxxi Monumento Nazionale, Tajani a Brescia, Giulia Cenci

30
Maggio 2025
Di Gianfranco Ferroni

A Roma, a Palazzo Koch, il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta presenta le “considerazioni finali” in occasione della pubblicazione della relazione annuale sul 2024.

In Kazakistan, ad Astana, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipa al vertice Asia Centrale-Italia.

A Roma, il Maxxi festeggia 15 anni di arte, architettura e innovazione. Per celebrare l’anniversario dell’inaugurazione, avvenuta nel 2010, oggi anche Monumento Nazionale, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo apre le sue porte gratuitamente, per un’intera giornata dedicata alla cultura e alla condivisione.

A Brescia, nel Brixia Forum, “Cibo, motore economico dello sviluppo e della crescita del sistema Italia”, incontro organizzato da Coldiretti. Con Ettore Prandini, presidente Coldiretti; Vincenzo Gesmundo, segretario generale Coldiretti; Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida; Attilio Fontana, presidente Regione Lombardia; Luigi Scordamaglia, a.d. Filiera Italia; Federico Vecchioni, a.d. Bonifiche Ferraresi; Laura Castelletti, sindaco di Brescia.

Roma Bar Show ha confermato il suo ruolo di manifestazione leader nel settore con numeri da capogiro: oltre 17mila ingressi, 180 aziende partecipanti, 50 buyer internazionali, oltre 30 ospiti di cui 10 internazionali, oltre 200 giornalisti accreditati provenienti da tutto il mondo, decine di seminari formativi tra attivazioni Rbs in Auditorium, Academy, Tasting Room e appuntamenti delle aziende programmate all’interno dei loro stand. Fondamentale, l’alleanza con il gruppo Fiere di Parma, guidato dall’a.d. Antonio Cellie.

A Roma, all’Antica Stamperia Rubattino, il 7 giugno, “Chiedi cos’era il Folkstudio”: si intitola così l’appuntamento che concluderà “Stanze polverose”, rassegna iniziata a febbraio e dedicata al leggendario locale in cui hanno mosso i primi passi Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Rino Gaetano e tanti altri artisti. Canzoni, testimonianze, immagini, contributi di vario tipo, in cui si scopriranno o riscopriranno cose nuove o dimenticate del locale fondato nel 1961 da Harold Bradley e condotto poi da Giancarlo Cesaroni fino alla chiusura alla fine degli anni Novanta. Parteciperanno, fra gli altri, Daniela Tosco, attrice; Oliver Bradley, figlio di Harold; Donatella Susanna, collaboratrice di Cesaroni; Nico Maraja, giovane cantautore in rappresentanza di chi ha raccolto l’eredità del Folkstudio; Pino Marino, uno degli ultimi artisti lanciati da Cesaroni; Fabrizio Emigli, cantautore e responsabile per diversi anni del “Folkstudio Giovani” e direttore artistico dell’Antica Stamperia Rubattino.

Tutto era tranquillo, fino all’esplosione del 2020 che sconvolse Beirut: l’opera “Ercole e Onfale” era conservata all’interno di Palazzo Sursock, nella capitale del Libano. La deflagrazione colpì duramente il patrimonio culturale della città, danneggiando gravemente il palazzo e le sue collezioni. Subito dopo il disastro, lo storico dell’arte libanese Gregory Buchakjian pubblicò un articolo di denuncia sulla perdita e il danneggiamento di numerose opere d’arte. Tra quelle citate compariva anche “Ercole e Onfale”, attribuita per la prima volta ad Artemisia Gentileschi. L’opera risultava gravemente compromessa: colpita da frammenti di vetro, calcinacci e detriti metallici, con fori multipli, strappi, sollevamenti e uno strato di sporcizia sedimentata, che rendeva difficile una valutazione precisa dello stato di conservazione. Nel volume dedicato ad Artemisia Gentileschi, Scripta Maneant ha pubblicato in anteprima l’inedita immagine dell’opera prima del restauro e ha invitato Gregory, tra gli autori della pubblicazione, a raccontare la storia integrale della sua scoperta e la vicenda attributiva. Nel 2022, l’opera è stata trasferita negli Stati Uniti, presso i laboratori di restauro del Getty Museum e oggi è tornata al suo splendore originario.

A Firenze, Palazzo Strozzi presenta fino al 31 agosto “Giulia Cenci: the hollow men”, nuovo progetto site-specific dell’artista italiana Giulia Cenci, a cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. Cenci propone un ambiente immersivo in cui scultura, installazione e disegno si uniscono in una visione frammentaria e metamorfica, abitata da creature ibride e strutture post-industriali. Un paesaggio popolato da corpi in bilico tra umano, animale e vegetale, che mette in discussione ogni gerarchia tra forme e materiali. Ispirato all’omonima poesia di T. S. Eliot, il titolo diventa metafora della nostra epoca, sospesa tra memoria e oblio, natura e artificio. Il nuovo Project Space, accessibile gratuitamente dal cortile, si trasforma in un luogo di confronto tra materia organica e architettura storica, tra inquietudine contemporanea e stratificazioni del tempo.

A Milano, Gallerie d’Italia Intesa Sanpaolo apre al pubblico da oggi e fino al 5 ottobre l’esposizione “Una collezione inattesa. La Nuova Arte degli Anni Sessanta e un Omaggio a Robert Rauschenberg”, a cura di Luca Massimo Barbero, curatore Associato delle Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea della banca. Oltre 60 opere, per offrire un viaggio ricco e articolato che attraversa la grande sperimentazione radicale degli anni Sessanta, per arrivare agli sviluppi più significativi del decennio successivo. Il percorso si arricchisce di intensi dialoghi tra opere rappresentative della cultura visiva concettuale, sia europea che americana. Le collezioni di Intesa Sanpaolo, ancora una volta, si rivelano al grande pubblico in modo inatteso e sorprendente, grazie anche al fondamentale contributo della collezione Luigi e Peppino Agrati, oggi parte del patrimonio artistico della banca. Un’occasione unica per esplorare l’evoluzione dell’arte contemporanea, attraverso una selezione di lavori raramente esposti.

Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, afferma: “Le raccolte di arte moderna e contemporanea di Intesa Sanpaolo formano un corpus unico in Italia per ampiezza, importanza e internazionalità, un patrimonio straordinario che la Banca desidera condividere con il pubblico delle Gallerie d’Italia. A tal fine, abbiamo avviato un progetto di progressiva conoscenza delle opere, dando occasione in particolare di approfondire e apprezzare il prezioso nucleo della collezione Luigi e Peppino Agrati. Questo nuovo allestimento, dedicato alle ricerche artistiche più radicali degli anni Sessanta, arricchito da un omaggio a Rauschenberg, accosta per la prima volta oltre 60 lavori di grandi artisti italiani e americani. Un percorso emozionante e ricco di capolavori, che identifica le Gallerie di Piazza della Scala come uno dei luoghi di eccellenza per l’arte del Novecento”. La selezione di opere si apre con capolavori significativi che esplorano il monocromo, uno degli aspetti centrali della ricerca artistica tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Sessanta. In questo contesto, la presenza di artisti come Yves Klein, Lucio Fontana e Piero Manzoni risulta fondamentale, rappresentando emblematicamente la ricerca europea di quel periodo. Queste opere si confrontano, in un dialogo vivace e serrato, con le nuove generazioni di artisti le cui ricerche aprono gli anni Sessanta, tra cui spiccano due rare opere di Giulio Paolini, un monocromo di Robert Ryman e una giovanile quanto sorprendente opera in piombo di Richard Serra. Ma è solo un piccolo assaggio di una grande mostra, tutta da vedere.