Walking in the Bubble

Nordio e Piantedosi per Borsellino, Fontana nella Rete, Giuli a Bolsena, Calenda e Molinari a San Macuto

18
Luglio 2025
Di Gianfranco Ferroni

A Roma, piazza di Pietra, nel Tempio di Vibia Sabina e Adriano, quarta edizione “Parlate di mafia…Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”, su “Le strategie di contrasto e prevenzione del traffico di droga”. Iniziativa ideata ed organizzata dai gruppi parlamentari Camera e Senato di Fratelli d’Italia, con la collaborazione dell’ufficio studi di FdI, in occasione dei 30 anni dell’omicidio del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta e che ogni anno si rinnova per ricordare e riflettere sulla lotta alla mafia. Eccezionale esposizione alla Camera dei Deputati della borsa di Borsellino, a cui i convegnisti al termine renderanno omaggio. Con Francesco Rocca, presidente Regione Lazio; i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, il sottosegretario Alfredo Mantovano, i capigruppo di FdI alla Camera ed al Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan e la presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo.

A Montecitorio, nella sala della Regina, “10 anni in Rete”. Con Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati; Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione; Matteo Maria Zuppi, presidente Cei – Conferenza episcopale italiana; Antonella Ninci, coordinatrice Rete Nazionale dei Cug.

La mostra “La memoria dell’acqua. Nuove scoperte Archeologiche dal Gran Carro di Bolsena” è stata inaugurata dal ministro della Cultura Alessandro Giuli: articolata in due sedi espositive, offre la visione di una selezione di reperti rinvenuti nelle acque del lago grazie alle ricerche del Servizio di Archeologia Subacquea della Soprintendenza di Viterbo, testimonianza della vita quotidiana delle popolazioni residenti nel sito del Gran Carro, anticamente affacciato sulle rive del lago. Il ministro ha visitato prima l’esposizione nella sede del Museo territoriale del Lago di Bolsena, nell’antico Palazzo Monaldeschi della Cervara, dove è ospitata la maggior parte dei materiali dagli scavi recenti, da inquadrare principalmente nell’ambito della Cultura Villanoviana, ovvero quella che precede la formazione delle grandi città etrusche di Vulci, Tarquinia, Cerveteri, Veio e Orvieto. Quindi ha raggiunto la seconda sede negli spazi della Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo sull’isola Bisentina, restituiti alla comunità nel 2024 dopo un’attenta opera di restauro, dove la mostra si articola in quattro sezioni tematiche (il mondo femminile; il sacro; la vita quotidiana; il viaggio) con l’intento di restituire la complessità e la varietà di queste testimonianze. Erano presenti il presidente della commissione Ambiente della Camera, Mauro Rotelli; il sindaco di Bolsena, Andrea Di Sorte; il direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Fabrizio Magani; il soprintendente Abap per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, Margherita Eichberg; la funzionaria archeologa della Soprintendenza Abap per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, Barbara Barbaro. “Questo è veramente un luogo d’elezione”, ha dichiarato il ministro Giuli, “un luogo straordinario per tante ragioni. Il lago di Bolsena è l’ombelico del mondo: non solo perché è il lago vulcanico più grande d’Europa, ma perché qui c’è la radice ancestrale di ciò che poi sarebbe divenuto il popolo etrusco e che è stato prima villanoviano, poi forse tirrenico”.

A Palazzo San Macuto, nella sala del Refettorio, “Antisemitismo e antisionismo due facce della stessa medaglia”. Con Carlo Calenda, segretario Azione; Pasquale Angelosanto, coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo; Noemi Di Segni, presidente Ucei – Unione Comunità Ebraiche Italiane; Gadi Luzzatto Voghera, direttore Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea; Maurizio Molinari, già direttore del quotidiano “la Repubblica”); Matteo Renzi, segretario Italia Viva; Luca Spizzichino, presidente Unione Giovani Ebrei d’Italia.

Ad Ancona, la Mole Vanvitelliana presenta da oggi al 30 settembre la mostra “Giorgio Cutini. Canto delle Stagioni”, una grande antologica dedicata al fotografo perugino, uno dei protagonisti più significativi della ricerca fotografica italiana. L’esposizione, curata da Gabriele Perretta, organizzata dal Consiglio Regionale delle Marche, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ancona guidato da Marta Paraventi, presenta oltre 200 opere fotografiche, molte delle quali inedite, che rivelano il contesto intuitivo e concettuale nel quale sono state scattate. La solitudine è un tema frequente nella poetica di Cutini: la si trova quando la maturità esige un momento di sosta, un faccia a faccia diretto, che trova risposte solo nella solitudine, nell’opzione di un rapporto personale e individuale. Un rapporto esemplificato nella serie “Egl’io”, dove la natura è protagonista tanto quanto l’artista: Cutini, infatti, interpella l’archetipo dell’albero in dialogo con se stesso, portando all’estremo il bisogno di identificazione con il paesaggio naturale e con la ricerca di una riflessione interiore.

“Rome Fashion Show #Haute Couture e Prêt-à-Couture”, il 19 e 20 luglio, appuntamento imperdibile calendario dedicato alla moda dell’estate capitolina. L’evento si svolge nel Salone delle Colonne all’Eu: prima giornata dedicata ai nuovi talenti, la seconda con gli ambasciatori eccellenti del più lussuoso e glamour Made in Italy. In passerella vedremo sfilare Alviero Martini, Franco Ciambella, Gianni Sapone, Nino Lettieri, Michele Miglionico e Gabriele Fiorucci Bucciarelli, tra i big, mentre tra i talents vedremo le creazioni di Concita Ties & Pearls, Raimonda Casale, Saro Mattia Taranto, Sonia Verrelli, Pina Grasso e la Coldiretti. Particolare attenzione anche al tema della ecosostenibilità con le sfilate di Concita Ties & Pearls e della Coldiretti, con la presidente nazionale Dominga Cotarella di “Campagna Amica e Terra Nostra Coldiretti“ e la presidente nazionale Maria Francesca Serra di “Coldiretti Donne“ che, di concerto con il direttore artistico Steven G. Torrisi, proporranno capi realizzati con le vecchie tradizioni sartoriali e con materiali ecosostenibili, per un futuro della moda più green e attento alla salvaguardia del pianeta e dell’ecosistema.

Il Museo di Torcello (Palazzo del Consiglio e Palazzo dell’Archivio, con le rispettive collezioni) viene concesso al Comune di Venezia per la durata di nove anni ad uso gratuito. La concessione comprende anche l’ampio terreno a prato di interesse archeologico posto a est della Basilica, sul quale insiste l’Oratorio di San Marco, oltre all’universalità dei beni mobili e delle collezioni storiche. Il Comune di Venezia si occuperà della gestione del complesso museale, attraverso la Fondazione Musei Civici, operativamente, a partire dall’autunno 2025. Per Muve, l’ingresso di Torcello, che raccoglie un patrimonio storico archeologico, medievale e moderno, rappresenta un nuovo tassello che concorre alla ricerca e divulgazione della storia di Venezia e delle civiltà che hanno vissuto, lambito, attraversato la laguna e le isole, contribuendo alla diffusione e conoscenza di uno dei suoi siti storici più antichi e significativi: un percorso che parte dai ritrovamenti che attestano gli intensi scambi commerciali che coinvolgevano la laguna e i suoi abitanti dal II millennio a.C., snodandosi tra testimonianze venete, preromane e romane, bizantine e altomedievali e attraversa i tempi gloriosi della Serenissima fino al XIX secolo. “Si tratta di un altro risultato importante”, afferma il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, “perché conferma la nostra visione di città che investe sulla cultura e sulla valorizzazione del proprio patrimonio. Torcello è un luogo simbolico, un museo a cielo aperto che racchiude le radici di Venezia. Vogliamo che sia sempre più accessibile, attrattivo e adeguatamente gestito, in linea con il lavoro che stiamo portando avanti su tutto il sistema museale cittadino”. Per Mariacristina Gribaudi, presidente di Fondazione Musei Civici di Venezia, “l’ingresso nella rete di Muve del museo dell’isola di Torcello rappresenta un nuovo e significativo passo nella valorizzazione e restituzione ai cittadini, ai visitatori, al mondo, del patrimonio storico, culturale, ambientale di Venezia e della Laguna. La gestione coordinata e integrata con gli altri musei civici veneziani permetterà di renderlo sempre più accessibile, vivo e connesso alla città, nel rispetto della sua unicità”.