Walking in the Bubble
Meloni al Meeting di Rimini, “Agosto degasperiano” per Manconi, Legambiente, Patty Pravo a La Versiliana
Di Gianfranco Ferroni
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, mercoledì 27 agosto parteciperà alla 46a edizione del “Meeting di Rimini”, intitolato “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”, nella Fiera di Rimini.
A Telve, in provincia di Trento, nel Teatro Comunale, per l’iniziativa “Agosto degasperiano”, incontro su “Non ci vuole un fisico bestiale. Vulnerabilità e forza in democrazia”, con il sociologo e scrittore Luigi Manconi.
A Roma, Legambiente presenta il bilancio finale di “Goletta Verde” e “Goletta dei Laghi 2025” sullo stato di salute del mare e dei bacini lacustri della Penisola. Tra le località promosse per la qualità della acque, Castiglione della Pescaia: Goletta Verde promuove la qualità delle acque di Castiglione della Pescaia. Per il sindaco Elena Nappi si “conferma ancora una volta l’importanza dei monitoraggi stagionali di Arpat, con la quale stiamo lavorando ad un importante protocollo d’intesa a tutela della salute dei bagnanti”.
A Marina di Pietrasanta, al Festival La Versiliana, concerto di Patty Pravo. Diva per antonomasia della canzone italiana di cui resta protagonista indiscussa, ha seguito con ostinazione il suo intuito musicale, esplorando generi musicali diversi tra loro, in un’evoluzione canora ed estetica costante che le ha permesso di restare sulla cresta dell’onda da quasi sessant’anni. Artista sempre libera e all’avanguardia, con la sua voce possente e aliena ha stravolto i canoni relativi all’interpretazione femminile in Italia. La sua personalità inafferrabile, anticonformista e sfrontata, l’hanno resa un’icona. Il concerto “Ho provato tutto” prende il titolo dall’ultimo canzone dell’artista pubblicata da Nar International e distribuita da Warner Music Italy. Scritto da Francesco Bianconi e prodotto da Taketo Gohara, è una fotografia nitida ed esplicita delle esperienze più intense vissute dall’artista e tratteggia il suo percorso più intimo e personale.
Città del Messico, da oggi al 15 agosto, è la sede della Conferenza regionale Onu sulle donne in America Latina e nei Caraibi.
Continua l’estate in musica targata Mediaset. Da stasera debutta “Yoga Radio Estate”, il format live prodotto da Radio Bruno, in prima serata su Italia 1. Alla conduzione, Rebecca Staffelli e Stefano Corti che, affiancati dallo speaker Enzo Ferrari, accompagneranno il pubblico in un viaggio tra musica e racconto. Nel primo appuntamento, ad alternarsi sul palco della piazza di Reggio Emilia, un parterre di artisti tra i più amati del panorama musicale italiano: Alfa, Gaia, Francesco Gabbani, Anna, Rocco Hunt, Clara, Iva Zanicchi con A-Clark e Vinny, Rkomi, Ermal Meta, Nicolò Filippucci, Bnkr44, Francesca Michielin, Jacopo Sol, Shade, Cristina D’Avena, Bianca Atzei e Aaron.
A Roma, Palazzo San Felice è aperto gratuitamente con il percorso “Cultura in Cantiere” ogni fine settimana, fino al 28 dicembre: e anche a Ferragosto. Concesso nel 2017 dalla Presidenza della Repubblica al Ministero della Cultura, Palazzo San Felice è destinato a ospitare la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte gestita dalla nascente Fondazione Biblioteca Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte e a diventare un nuovo polo culturale della città, grazie a un progetto donato dall’architetto Mario Botta. I lavori, affidati all’Agenzia del Demanio, sono stati avviati ufficialmente nel 2023 e si concluderanno entro la fine del 2026. “Cultura in Cantiere” è un’occasione unica per entrare in un luogo “in trasformazione”, dove la cultura prende forma: una linea del tempo illustra la storia del palazzo, mentre un percorso immersivo proietta il pubblico nel futuro della nuova biblioteca, attraverso una rappresentazione digitale realistica e dettagliata del progetto in corso. La visita include l’accesso alle sale istituzionali dedicate alla Presidenza della Repubblica, al Ministero della Cultura e all’Agenzia del Demanio. Punto culminante della visita è l’apertura straordinaria del Sepolcro dei Sempronii, sito archeologico che viene svelato per la prima volta proprio in occasione di questa iniziativa. Tra i capolavori esposti figura anche il disegno preparatorio per la “Nuova Pianta di Roma” (1736-1738 ca., con aggiunte successive), il primo rilevamento moderno dell’intera città, realizzato da Giovan Battista Nolli: una delle più grandiose imprese di cartografia urbana dell’Europa del XVIII secolo.
Durante il Medioevo e il Rinascimento, il colle Quirinale conobbe un alternarsi di fasi di spopolamento e rinascita. Nel XII secolo sorse la chiesa di San Nicola de Portiis, poi ricostruita nel XVI secolo e dedicata a San Bonaventura. A partire dal 1536, la famiglia Colonna, in sostegno all’Ordine dei Cappuccini, promosse la costruzione di un convento adiacente alla chiesa. Una fase fondamentale per la storia di Palazzo San Felice si apre nel 1627, quando il monastero dei Cappuccini viene acquisito dalla Camera Apostolica. Su impulso di papa Urbano VIII, l’edificio viene destinato a ospitare la residenza della Famiglia Pontificia e il complesso subisce importanti trasformazioni: viene ampliato e ridefinito per assolvere alle nuove funzioni, assumendo una planimetria in gran parte corrispondente a quella attuale, articolata attorno a tre cortili. Un’altra fase determinante si colloca nell’Ottocento, durante il pontificato di Pio IX. In questo periodo (1846-1878), il Quirinale è oggetto di un ampio programma di riqualificazione urbana. È in questo contesto che, nel 1864, si realizza il primo progetto di Palazzo San Felice: quattro corpi di fabbrica vengono completati, con un quinto (Palazzo Martinucci) previsto ma non realizzato. Contestualmente, nel sottosuolo emergono i resti del sepolcro dei Sempronii, oggi conservati e visibili nel complesso.
A Carrara sarà visitabile durante l’intero week-end di Ferragosto la mostra “In gioco. Illusione e divertimento nell’arte italiana 1850-1950” promossa per l’estate 2025 dalla Fondazione Giorgio Conti e allestita a Palazzo Cucchiari fino a domenica 26 ottobre. Curata da Massimo Bertozzi, l’esposizione propone in mostra circa 110 opere, tra le quali alcune sculture in bronzo e legno, di un’ottantina di artisti, 56 dei quali “mai entrati” a Palazzo Cucchiari, che ancora una volta si conferma come uno dei templi delle mostre temporanee dedicate al Novecento. La quantità di opere e di artisti presenti in mostra, fa pendant con la qualità di essi: tanto per fare qualche riferimento, da non perdere “Le bambine che fanno le signore”, un olio su tela del 1872 dipinto da Silvestro Lega e che giunge dall’Istituto Matteucci di Viareggio; così come “La carrozzella” che Carlo Carrà dipinse nel 1916 e che giunge dal Mart di Rovereto; oppure il ritratto di Cesare Lionello, del 1911, dipinto da Felice Casorati; o ancora “Il Baraccone da fiera” di Alberto Capogrossi, prestato dalla Presidenza della Repubblica, e “Gli zingari” di Massimo Campigli; infine, di particolare interesse risultano le sculture presenti in mostra tra le quali si segnalano il “Cantante a spasso” di Medardo Rosso e la “Ballerina” di Giacomo Manzù del 1938, il “Nuotatore” di Marino Marini, il “Lottatore” di Emilio Greco e il “Marciatore” di Francesco Messina. La mostra si articola in quattro diverse sezioni non ordinate cronologicamente, ma per temi: si comincia con gli “Svaghi e ricreazioni del quotidiano”, per poi proseguire con “Crescere ed imparare: un gioco da ragazzi”, “Intrattenimenti e spettacoli: l’invenzione del tempo libero” e infine “Sfide, competizione e destino”.
A Venezia, le Gallerie dell’Accademia presenteranno dal 13 settembre la mostra “Tristano di Robilant. InAcademia”, a cura di Cristina Beltrami. L’esposizione partirà in occasione di “The Venice Glass Week 2025”, con dodici sculture in vetro realizzate dall’artista in aperto dialogo con la storia e la collezione del museo, collocate tra pianterreno, primo piano e nel cortile palladiano. E’ un progetto che muove da un attento studio della collezione e degli spazi del museo, nella consapevolezza delle sue straordinarie unicità. Tristano di Robilant (Londra, 1964) ha varcato la soglia con un’attitudine quanto mai attenta alla costruzione delle collezioni e alle vicende architettoniche dell’edificio, collocando le proprie sculture secondo un principio di scambio con l’intorno: le opere in vetro divengono una sorta di inciampo visivo che, come lenti poste strategicamente all’interno del percorso museale, invitano a una riflessione e una lettura “altra” dei capolavori del museo. Le dodici sculture esposte, tutte realizzate a Murano presso la vetreria Anfora grazie all’esperienza un tempo del maestro Andrea Zilio e ora di Andrea Salvagno, sono forme prettamente astratte che eludono angoli spigolosi e che, nel loro fluire sinuoso, sembrano adagiarsi nello spazio. L’ispirazione letteraria che sottende la mostra proviene dalla passione dell’artista per la poesia, ma anche dalla profonda convinzione che il vetro non sia un materiale “sordo”, e sia in grado di evocare stati d’animo e pensieri. L’esposizione sarà visibile al pubblico fino al 24 novembre.





