Walking in the Bubble

Adolfo Urso al Consiglio di Stato, Gennaro Sangiuliano prima a Ivrea poi a Venezia

27
Marzo 2023
Di Gianfranco Ferroni

Oggi a Milano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella partecipa all’inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 dell’Università Vita-Salute San Raffaele.

Nel romano Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato, alla presenza del presidente Luigi Maruotti, del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e della sottosegretaria con delega per la Filatelia Fausta Bergamotto, verrà presentato il francobollo commemorativo dedicato a Franco Frattini. In memoria del compianto presidente, al termine della cerimonia, Maruotti intitolerà a Frattini l’aula di udienza della IV Sezione, che ospita il busto del giurista Silvio Spaventa.

A Milano incontro a porte chiuse tra il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Assolombarda Alessandro Spada e gli imprenditori del Consiglio Generale di Assolombarda per discutere dei temi strategici per le imprese del territorio.

A Udine nella sede della Camera di Commercio di Pordenone-Udine il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone e il parlamentare di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto, presidente della commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, incontreranno le categorie economiche e il mondo delle professioni e delle imprese della città e della provincia. Seguirà una visita al gruppo Fantoni, a Osoppo.

Oggi alla Camera dei Deputati conferenza stampa sul tema “Famiglie arcobaleno: i sindaci vadano avanti con le trascrizioni” con, tra gli altri, Emma Bonino, Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova.

Al Senato della Repubblica, nella sala Caduti di Nassirya, conferenza stampa organizzata da Fratelli d’Italia sul tema “Disturbi del comportamento alimentare”: verrà presentato il disegno di legge per l’introduzione del reato di istigazione all’anoressia.

In serata, nella sala Enrico Berlinguer della Camera dei Deputati, assemblea del Pd.

Presso il Trieste Convention Center, assemblea Confindustria Alto Adriatico “Il mondo che sarà”, con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

A Roma, alla Stazione Termini, presentazione della nuova livrea Frecciarossa dedicata all’Aeronautica Militare in occasione del centenario della sua fondazione. Interverranno Luigi Corradi amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, il generale Aurelio Colagrande Sottocapo di Stato Maggiore Aeronautica Militare, il generale Basilio Di Martino presidente del Comitato Centenario Aeronautica Militare e il generale Giovanni Adamo capo della Comunicazione Aeronautica Militare.

A Venezia a Ca’ Dolfin incontro su “L’importanza dei beni culturali italiani nel panorama internazionale”, con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Tiziana Lippiello, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e l’assessore al Territorio, alla cultura, alla sicurezza e ai flussi migratori della Regione del Veneto Cristiano Corazzari.

L’Università di Genova conferisce una laurea honoris causa in “letterature moderne e spettacolo” a Ivano Fossati. Sono previsti i saluti istituzionali del rettore Federico Delfino, del direttore del dipartimento di italianistica, romanistica, antichistica, arti e spettacolo Duccio Tongiorgi. Laudatio di Raffaele Mellace preside della Scuola di scienze umanistiche. Lectio magistralis di Fossati dal titolo “Ispirazione, pensiero e sintesi nella musica discografica”. Oltre al saluto di Ilaria Cavo, “che per prima si era spesa per avviare la pratica”.

Parte domani, martedì 28 marzo, nella romana via del Portico d’Ottavia, e andrà avanti fino a venerdì 31, la seconda edizione del Festival del Carciofo Romanesco. Cuore della manifestazione sarà come lo scorso anno sempre il quartiere ebraico, ma la novità di quest’anno è l’allargamento anche ad altri quartieri e rioni storici come Campo de’ Fiori e Piazza Navona. Saranno 18 i ristoranti che aderiscono all’iniziativa, con menù a base di carciofo da proporre a romani e turisti, gourmet e appassionati tra ricette tradizionali e rivisitazioni moderne. Dalle fettuccine tradizionali, ai bombolotti, sino alla pasta fresca ripiena, per passare poi a gustose frittatine e ai secondi a base di abbacchio, pietanze di carne accompagnate da ricchi piatti di carciofi nelle varianti alla romana e alla giudìa. L’innovazione anche nei dessert proposti a base di gelati rivisitati al carciofo. Gli stand di Coldiretti e del Car – Centro Agroalimentare Romano, daranno il benvenuto ai visitatori all’ingresso di Largo 16 ottobre. “Semo romani, ma romaneschi di più” è lo slogan, mutuato dai versi del cantautore romano Lando Fiorini, che identifica il carciofo come punto di riferimento del territorio romano. La manifestazione presenta diversi significati legati a questa icona gastronomica: il carciofo infatti è un prodotto del territorio laziale, che viene così valorizzato e riscoperto, ma è anche un ingrediente fondamentale della tradizione culinaria romana e giudaico-romanesca, che ne hanno declinato l’uso in numerose ricette, famose in tutto il mondo. Ma il carciofo è anche un alimento cardine della dieta mediterranea, base di un corretto stile di vita per preservare la nostra salute partendo dalla prevenzione. A distinguere l’iniziativa da altre fiere o sagre sarà proprio il luogo dove partirà e dove si terrà la maggior parte dell’evento, l’ex ghetto al centro di Roma, dove il carciofo ha trovato le sue prime ricette, per poi diventare orgoglio per i romani e attrattiva per i turisti. L’iniziativa è ideata da Confesercenti e promossa da Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Centro Agroalimentare Roma, Azienda speciale Agro Camera (Camera di Commercio di Roma), Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare – Ismea. “Da parte di Confesercenti Roma e Lazio esprimo grande orgoglio per questa manifestazione”, sottolinea il presidente di Confesercenti Roma e Lazio Valter Giammaria, “un processo virtuoso nel turismo e nella ristorazione si può innescare solo attraverso una valorizzazione delle eccellenze del territorio, proponendo ai consumatori prodotti di qualità insieme alla professionalità degli operatori. Il carciofo romanesco è un prodotto che fa parte della cultura culinaria di Roma e del Lazio ed è giusto che noi, come Associazioni, attraverso questi eventi, facciamo conoscere ai nostri concittadini e ai turisti le materie prime che la nostra regione offre, la loro importanza a livello nutrizionale e il lavoro che gli chef e tutti gli operatori della filiera svolgono ogni giorno per far arrivare sulle nostre tavole queste prelibatezze”. Per il presidente di Fiepet Claudio Pica “riscoprire le nostre tradizioni culinarie, le ricette e i prodotti del territorio, anche riproponendole in chiave moderna e innovativa, è un’opportunità che gli imprenditori devono cogliere per rilanciare le attività di ristorazione, che è anche cultura e storia antica di generazioni, soprattutto in seguito a quanto vissuto a causa della pandemia. Il Festival del Carciofo Romanesco vuole ribadire l’importanza delle tradizioni e del territorio con uno dei prodotti di eccellenza della nostra tradizione gastronomica, che segna il forte legame che esiste tra cibo e cultura identitaria di un popolo; il tutto con lo sfondo d’eccezione offerto dal centro di Roma e in particolare dal complesso del Portico d’Ottavia”. E per il presidente di Assoturismo Roma Angelo Di Porto “questo festival si distingue da altre fiere legate all’ortaggio in quanto si svolge all’insegna della degustazione nelle diverse varianti in cui il carciofo può essere proposto. Il valore aggiunto di questo festival è nel luogo stesso dove si svolge, il quartiere ebraico nel cuore di Roma, laddove le ricette del carciofo alla romana e alla giudia sono nate e si conservano attraverso tradizioni secolari tramandate di generazione in generazione. In particolare, nei ristoranti che propongono la cucina giudaico-romanesca, si valorizza un patrimonio storico-culturale che affonda le sue radici nella cucina povera dei secoli del ghetto, quando gli ebrei furono costretti a fare di necessità virtù e a trarre il meglio da ciascuna situazione, a partire dall’alimentazione, dal consumo del pesce povero e delle verdure”.

Dopo un anno di appuntamenti e iniziative intorno al libro e alla lettura, Ivrea Capitale italiana del libro 2022 ha presentato il “Manifesto per il futuro del libro”, consegnandolo nelle mani del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Suddiviso in 22 punti e 99 parole chiave, è l’eredità di Ivrea Capitale italiana del libro 2022 e mette al centro i temi più imprescindibili per il mondo editoriale contemporaneo che guarda al futuro della lettura. Si tratta dell’esito finale di un percorso di analisi e confronto che ha coinvolto oltre 150 partecipanti tra rappresentanti e professionisti del mondo editoriale e culturale, grazie a quattro incontri realizzati in collaborazione con il Salone internazionale del libro di Torino e Ipsos. A questi si sommano gli appuntamenti realizzati per la preparazione del dossier con la partecipazione di 80 rappresentanti delle comunità del libro. Da accesso alla lettura fino a welfare culturale passando per dialogo, linguaggi e risorse, il “Manifesto per il futuro del libro” offre un contributo concreto poiché tocca i temi imprescindibili per le politiche del libro e le azioni di coinvolgimento e sviluppo della lettura. Leggere è stato a lungo un’azione per pochi, per privilegiati, per uomini, per adulti. Poi la lettura ha preso la strada della democrazia; l’illuminismo e l’enciclopedismo sono stati alla base della rivoluzione francese, e le dittature hanno sempre, per prima cosa, cercato di distruggere la passione per la lettura. Oggi leggere è sinonimo di democrazia e libertà; è lo strumento per crescere umanamente e socialmente, per conquistare la vera indipendenza di sé. Da sempre grazie ai libri e alla lettura apprendiamo, esploriamo nuovi mondi, viaggiamo nella storia, spingiamo il nostro pensiero oltre l’aspettato e ne traiamo piacere. Un piacere più volte raccontato e analizzato, che stuzzica la curiosità, motore per la scoperta del sé e della società, del guardare oltre lo specchio e dentro lo specchio. Ecco perché Ivrea Capitale italiana del libro ha creduto fortemente che fosse utile e necessario un manifesto per il futuro del libro e della lettura: per non dimenticare mai quanta libertà e quanta consapevolezza, in maniera unica e non altrimenti paragonabile, ci può dare questo straordinario oggetto e questa azione che ci identifica come esseri umani. La stesura del testo finale è stata redatta da Paolo Verri coordinatore di Ivrea 2022 capitale italiana del libro, e da Enzo Risso direttore scientifico di Ipsos. Il titolo di capitale italiana del libro passerà a Genova, designata per il 2023 e rappresentata dal sindaco Marco Bucci presente alla consegna del Manifesto per il futuro del libro. “Un progetto nobile, quello curato da Ivrea Capitale italiana del libro, che in questo anno è riuscito a distinguersi per il conseguimento di un duplice obiettivo: rimettere la Città al centro della vita culturale dei cittadini e rafforzare il valore del libro come strumento di crescita civile e di integrazione sociale. Il libro non è un oggetto, il libro è un mondo: tra le pagine di tanti volumi si cela la memoria collettiva della nostra Nazione ed è dunque cruciale non disperdere la trasmissione di questa conoscenza, specie nell’era digitale. Il matrimonio fra libri e tecnologia può essere felice, ma abbiamo bisogno di strumenti adeguati per fare di questa relazione un esempio virtuoso. In questi giorni abbiamo segnato un primo successo in Parlamento nella lotta contro la pirateria, che è anche pirateria editoriale. Questo importante passo in avanti, insieme al Manifesto presentato oggi, ci aiutano a tracciare una rotta di successo”, ha dichiarato Sangiuliano. Per il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli “si sta avviando verso la conclusione un anno entusiasmante per Ivrea Capitale italiana del Libro; in questi mesi libri e lettura hanno dialogato con arti visive, scultura e musica. Ancora una volta Ivrea sa essere avanguardia di riflessione e fucina di proposte innovative come dimostra la sua storia fatta di pensiero, innovazione, design, coinvolgimento della comunità e riconosciuta dall’Unesco come eccezionale valore universale”.