Walking in the Bubble
Mattarella alla Cassazione, Meloni e l’Africa, Giuli e la diplomazia culturale, Mori e De Donno a San Macuto
Di Gianfranco Ferroni
A Roma, a piazza Cavour, assemblea generale della Corte Suprema di Cassazione, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con la presidente della Corte Suprema di Cassazione, Margherita Cassano.
A Roma, a Villa Doria Pamphilj, venerdì, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, copresiede con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al vertice “The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway: A common effort with the African Continent”.
“Il governo è impegnato in una azione a tutto campo per promuovere la pace, la stabilità e lo sviluppo sostenibile. Crediamo che la diplomazia culturale sia una leva fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi di politica estera. Con le intese firmate oggi, il Ministero della Cultura mette a disposizione le proprie competenze e risorse umane per realizzare, insieme alla Farnesina, iniziative di cooperazione internazionale in campo culturale a beneficio dei nostri partner, dall’Ucraina all’Africa”. Con queste parole, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha commentato la cerimonia di firma della Convenzione tra l’Istituto Centrale per il Restauro e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, a cui ha presenziato al Collegio Romano con il viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli.
A Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, svolge il seguito dell’audizione di Mario Mori e di Giuseppe De Donno, nell’ambito del filone di inchiesta sulla strage di via D’Amelio.
A Milano, Sda Bocconi School of Management, evento “Gli eco-sistemi finanziari e lo sviluppo del bene comune”, promosso da Equita in collaborazione con Università Bocconi. Con Federico Freni, sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze; Fabrizio Testa, a.d. Borsa Italiana.
A Roma, Centro Carlo Azeglio Ciampi, relazione annuale Ivass. Con Luigi Federico Signorini, presidente Ivass.
A Roma, Unioncamere, assemblea pubblica Assiterminal su “I porti: spina dorsale dell’Italia. Il valore dei terminal per l’economia nazionale”. Con Mario Zanetti, delegato del presidente di Confindustria per l’Economia del Mare.
A Roma, nell’Acquario di piazza Manfredo Fanti, “Il Verde e il Blu Festival”. Tra i panel di oggi, “Sustainable Regulation”, con Annamaria Barrile, d.g. Utilitalia; Sofia Albini, head of Legal Department Italy, Zelestra; Marcello Ciampi, Head of Legal Affairs, Tages Capital; Alberto Piva, head of Business Development and M&A, GreenGo; Marco Muscettola, partner, Bip Law & Tax.
La stagione estiva 2025 dell’Accademia di Santa Cecilia si aprirà il 23 giugno con una produzione in collaborazione con il Teatro di Roma-Teatro Nazionale, nell’ambito dell’inedito Teatro Ostia Antica Festival, nata dal desiderio di recuperare un titolo di rara esecuzione in cui musica e parola si intrecciano: l’Antigone di Mendelssohn, con la direzione di Francesco Lanzillotta, l’Orchestra e il Coro maschile di Santa Cecilia, con Andrea Secchi come maestro del coro, e la voce recitante di Massimo Popolizio. L’opera consiste in musiche di scena composte per accompagnare la rappresentazione del mito di Antigone, figlia di Edipo e destinata a una tragica sorte. Musiche pensate, quindi, per intrecciarsi con la rappresentazione scenica e con la declamazione del testo di Sofocle. La prima e unica esecuzione ceciliana di queste musiche risale al 1986, con la direzione di Marcello Panni.
Mazda Italia e Inghirami Company lanciano il progetto “Eccellenze Italiane”, un’iniziativa che celebra la maestria artigianale italiana attraverso una rete di eventi e la creazione di manufatti unici, con l’obiettivo di valorizzare le realtà locali. La mostra delle Eccellenze Italiane, visitabile fino al 24 giugno presso la Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, nel cuore di Firenze: al suo interno sono esposti i 56 manufatti realizzati in occasione delle tappe del tour che si è svolto in questi mesi attraversando l’Italia, da nord a sud, in collaborazione con le concessionarie Mazda. Ogni opera rappresenta un connubio tra artigianalità e design contemporaneo. Protagonisti dell’iniziativa, Tommaso Inghirami, director Inghirami Company; Roberto Pietrantonio, a.d. Mazda Italia; Satoshi Suzuki, ambasciatore del Giappone in Italia. Al centro dell’esposizione, l’opera tessile di Inghirami Company: una camicia emblematica, trasformata in un pezzo unico dal maestro pittore Roberto Lanari, che ha reinterpretato il logo Mazda e la linea iconica della Cosmo con sensibilità artistica toscana.
Ad Aosta, nel Centro Saint-Bénin, dal 19 luglio al 9 novembre torna la grande fotografia internazionale con la mostra “Brassaï. L’occhio di Parigi”. La retrospettiva, promossa dall’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione Autonoma Valle d’Aosta e prodotta da Silvana Editoriale, è curata da Philippe Ribeyrolles, studioso e nipote del fotografo che detiene un’inestimabile collezione di stampe di Brassaï e un’estesa documentazione relativa al suo lavoro di artista. La mostra presenterà più di 150 stampe d’epoca, oltre a sculture, documenti e oggetti appartenuti al fotografo, per un approfondito e inedito sguardo sull’opera di Brassaï, con particolare attenzione alle celebri immagini dedicate alla capitale francese e alla sua vita. Le sue fotografie dedicate alla Ville Lumière, dai quartieri operai ai grandi monumenti simbolo, dalla moda ai ritratti degli amici artisti, fino ai graffiti e alla vita notturna, sono oggi immagini iconiche che nell’immaginario collettivo identificano immediatamente il volto di Parigi.
Ungherese di nascita (il suo vero nome è Gyula Halász, sostituito dallo pseudonimo Brassaï in onore di Brassó, la sua città natale) ma parigino d’adozione, Brassaï è stato uno dei protagonisti della fotografia del XX secolo, definito dall’amico Henry Miller “l’occhio vivo” della fotografia. In stretta relazione con artisti quali Picasso, Dalí e Matisse, e vicino al movimento surrealista, a partire dal 1924 fu partecipe del grande fermento culturale che investì Parigi in quegli anni. Brassaï è stato tra i primi fotografi in grado di catturare l’atmosfera notturna e il suo popolo: lavoratori, prostitute, clochard, artisti, girovaghi solitari. Nelle sue passeggiate il fotografo non si limitava alla rappresentazione del paesaggio o alle vedute architettoniche, ma si avventurava anche in spazi interni più intimi e confinati, dove la società si incontrava e si divertiva. Le sue immagini furono anche pubblicate sulla rivista surrealista “Minotaure”, di cui Brassaï divenne collaboratore e attraverso la quale conobbe scrittori e poeti surrealisti come Breton, Éluard, Desnos, Benjamin Péret e Man Ray. Brassaï scompare il 7 luglio 1984, subito dopo aver terminato la redazione di un libro su Proust al quale aveva dedicato diversi anni della sua vita. È sepolto nel cimitero di Montparnasse, nel cuore della Parigi che ha celebrato per mezzo secolo.





