Walking in the Bubble

Made in Italy con Urso, Sangiuliano e Gualtieri ai Mercati di Traiano, Lasorella in vigilanza Rai, Sisto V

02
Aprile 2024
Di Gianfranco Ferroni

A Roma, nella sede del Mimit, in via Veneto, presentazione della “Giornata nazionale del Made in Italy” in programma il del 15 aprile con il ministro Adolfo Urso.

A Roma, nei Mercati di Traiano, “La nuova passeggiata archeologica”, presentazione del progetto vincitore del concorso internazionale, con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

A Roma nel Ministero della Cultura presentazione della settima edizione di “Pompeii theatrum mundi”, con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Domani a Roma nella sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio, incontro “#insiemeperlosport – Misure e opportunità a supporto dello Sport”, organizzato dal Ministero per lo Sport e i Giovani, alla presenza del ministro Andrea Abodi.

Domani la commissione parlamentare di vigilanza Rai ha in programma l’audizione del presidente Agcom Giacomo Lasorella.

Domani nella sala Matteotti della Camera dei Deputati, convegno dal titolo “Interveniamo nella cura della società”. L’evento è focalizzato sulla sensibilizzazione riguardo tematiche attuali e delicate quali il sexting e il revenge porn. L’iniziativa è promossa da Mete Onlus, con il sostegno di Federfarma, e mira a creare un dialogo costruttivo su come affrontare questi fenomeni nel contesto sociale odierno. L’agenda dell’evento prevede una serie di saluti istituzionali tra cui Carolina Varchi, segretario di presidenza della Camera dei Deputati, e Serena Sclafani, vicepresidente di Mete Onlus. Seguiranno gli interventi della direttrice generale dell’Oidur, Sara Baresi, e della presidente dell’associazione “Farmaciste Insieme”, Angela Margiotta.

La mostra “La nascita di una metropoli: Roma al tempo di Sisto V”, allestita presso gli spazi espositivi di Palazzo Paradisi a Montalto delle Marche, è stata prorogata fino al 2 giugno. Il progetto, nato da un’idea di Stefano Papetti con Tommaso Strinati, intende ripercorrere la complessa operazione di renovatio urbis sviluppata dal papa marchigiano Sisto V in soli cinque anni di pontificato, operazione che elesse la Città Eterna a modello di riferimento per il rinnovamento urbanistico attuato nei secoli successivi in varie capitali europee. Dal 1585 al 1590, infatti, fu avviata un’intensa attività di costruzione che cambiò indelebilmente il volto di Roma. Il progetto, reso possibile grazie alla competenza dell’architetto Domenico Fontana e di una folta schiera di pittori, scultori, stuccatori, richiamati a Roma da tutte le città d’Italia, interessò la costruzione di alcuni capisaldi della centralità direttiva – Villa Montalto, il Palazzo Lateranense, il Palazzo del Quirinale, il Palazzo Nuovo Vaticano, la Biblioteca Vaticana – e dell’idea religiosa del pontefice – Cappella Sistina, Cupola di San Pietro, San Girolamo degli Schiavoni –, oltre che vie di passaggio, come la via Felice e la strada di San Giovanni, e spazi urbani articolati intorno agli obelischi, alle colonne, alle fontane. Infine, le decorazioni pittoriche delle decine di migliaia di metri quadrati delle nuove pareti e delle nuove volte in cui trascrivere le pagine mirabolanti della “Bibbia sistina”. Una sezione si sofferma sulla residenza romana del Pontefice, Villa Montalto. Distrutta sul finire del XIX secolo per fare spazio alla costruzione della Stazione Termini, la Villa che Sisto V, prima ancora di salire al soglio di Pietro, aveva fatto realizzare per sé e per la propria famiglia rappresentava una summa delle ambizioni del pontefice. Attraverso descrizioni e fotografie d’epoca riprese prima della demolizione sono mostrati gli edifici, le fontane, i giardini che circondavano la residenza formando un complesso edilizio di straordinaria grandezza. Inoltre, in ricordo dei fastosi cicli pittorici delle sale interne che celebravano la figura del pontefice e le sue imprese, sono presentati in mostra per la prima volta due affreschi che facevano parte della decorazione del salone centrale della villa Montalto, strappati in occasione della demolizione dell’edificio e recentemente recuperati presso una collezione privata romana.

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