Walking in the Bubble

Belloni, Mantovano e Guerini a Palazzo Dante, I-Com al Senato, Fondazione Cini, Hilton Molino Stucky

28
Febbraio 2023
Di Gianfranco Ferroni

A Roma, a Palazzo Dante, presentazione della “Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza”, curata dal Comparto Intelligence e relativa all’anno 2022. Interventi del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano, del presidente del Copasir Lorenzo Guerini e del direttore generale del Dis, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Elisabetta Belloni.

L’Istituto per la Competitività (I-Com) organizza il convegno pubblico annuale dell’Osservatorio I-Com sulla Cybersicurezza dal titolo “L’ecosistema italiano della sicurezza informatica tra regolazione, competitività e consapevolezza”. L’iniziativa si terrà oggi, martedì 28 febbraio, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, nel Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva, in piazza della Minerva. L’evento verterà sull’analisi dello stato dell’arte della cybersicurezza in Italia e in Europa sotto molteplici punti di vista, tra i quali figurano in particolare gli approcci normativi a livello italiano ed europeo, il grado di sicurezza e gli attacchi subiti da aziende e istituzioni pubbliche, i sistemi di certificazione, la consapevolezza di aziende e cittadini e l’offerta formativa in materia. In occasione dell’evento verrà presentato il rapporto realizzato da I-Com sul tema. Tra gli speaker, oltre al presidente di I-Com Stefano Da Empoli, sono previste le partecipazioni di Laura Di Raimondo direttore generale Asstel, Eleonora Faina direttore generale Anitec-Assinform, Selene Giupponi segretario generale Women4Cyber Italia, Alessandro Manfredini presidente Aipsa, Paolo Prinetto direttore laboratorio nazionale di Cybersecurity Cini, e dei parlamentari Andrea Caroppo, Andrea Dara, Andrea De Priamo, Antonio Nicita e Giulia Pastorella.

A Roma presentazione del volume “Giustino Fortunato e la questione meridionale” di Giuseppe De Lucia Lumeno, evento organizzato dalla Fondazione Magna Carta. Parteciperanno, oltre all’autore, segretario generale Associazione fra le Banche Popolari, Gaetano Quagliariello presidente Fondazione Magna Carta, Nicola Antonetti presidente Istituto Luigi Sturzo, Carlo Borgomeo, presidente Fondazione Con il Sud, Piero Craveri presidente Fondazione “Biblioteca Benedetto Croce”, Leonardo Patroni Griffi presidente Banca Popolare di Puglia e Basilicata.

Gli archivi d’impresa e la sfida del digitale tra conservazione e fruibilità dei Big Data del passato. Mercoledì primo marzo 2023 a Venezia l’isola di San Giorgio Maggiore ospita l’incontro dedicato a “La conservazione della memoria di impresa: il nuovo orizzonte degli archivi digitali”, una giornata per promuovere lo scambio a più voci sui possibili nuovi approcci ai temi della digitalizzazione degli archivi d’impresa, sulla base delle esperienze di alcuni archivi d’impresa i cui programmi di digitalizzazione aprono nuove prospettive e pongono nuovi interrogativi. Vasti bacini di big data del passato che grazie all’innovazione tecnologica sono sempre più a disposizione di storici, ricercatori e curiosi di tutto il mondo. La giornata di interventi con alcuni tra principali esperti a livello nazionale e internazionale è organizzata dal Centro ARCHiVe Analysis and Recording of Cultural Heritage in Venice della Fondazione Giorgio Cini e da Heritage Lab Italgas. Nella sezione della mattina si parlerà della raccolta, dell’analisi e dell’utilizzo di dati nel contesto degli archivi storici. In ordine si terranno gli interventi di Carlo Bagnoli su “La nuova frontiera umanistica per la gestione dei big data dal futuro”, Frédéric Kaplan su “Sistema d’immagini: dalle collezioni locali al computing globale”, Tiziana Mancinelli con una “Introduzione al Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale e le sue linee guida”. Il pomeriggio sarà invece dedicato al tema sempre più centrale della gestione dei dati sensibili: tra compliance (Gdpr) e responsabilità storica con un focus sui casi-studio che stanno operando da apripista su questi temi: dall’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo, alla Regione Emilia-Romagna e all’Heritage Lab di Italgas. Interverranno Renata Codello segretario generale di Fondazione Giorgio Cini, Katya Corvino responsabile di Heritage Lab Italgas, Giovanni Bruno presidente di Regesta.exe, Giovanni Michetti Università La Sapienza Roma, Federica Brambilla Archivio Storico Intesa Sanpaolo, Gabriele Bezzi Polo Archivistico Emilia-Romagna (Parer). «La Fondazione Giorgio Cini è stata una delle prime istituzioni che ha visto nella sperimentazione digitale una grande possibilità di sviluppo e condivisione della cultura. Partendo da singoli progetti, pioneristici e all’avanguardia, la Fondazione ha dato vita iniziative straordinarie: la realizzazione del facsimile delle Nozze di Cana, nel lontano 2007 e la creazione di ARCHiVe nel 2018, il grande centro per la digitalizzazione riconosciuto a livello nazionale e internazionale», spiega Codello, «anche sugli archivi d’impresa occorre ridisegnare e re-immaginare nuove coordinate di valorizzazione per il futuro. È un patrimonio raro, indispensabile per tracciare la storia e l’evoluzione delle aziende, individuare temi di ricerca e ambiti di lavoro per le nuove generazioni. Le nuove tecnologie contribuiscono all’innovazione e alla sperimentazione. Un eccellente esempio è il lavoro fatto e in corso con Heritage Lab di Italgas». Per Chiara Ganz, direttore relazioni esterne e sostenibilità Italgas, «la digitalizzazione, motore della trasformazione del nostro gruppo, ha reso possibile un importante salto tecnologico anche nel sistema di conservazione dei documenti presenti nel nostro Archivio Storico. Digitalizzarli equivale a creare un ponte tra passato e futuro, rendendoli fruibili e accessibili a un pubblico sempre più ampio. In queste tracce del passato è conservato il racconto non solo della storia di Italgas, ma dell’intero Paese a cui siamo fortemente legati sin da prima dell’Unità d’Italia. È in questo contesto che mettiamo a disposizione l’esperienza maturata nell’Heritage Lab con chiunque abbia interesse a salvaguardare e valorizzare la memoria storica delle imprese e del Paese». ARCHiVe Analysis and Recording of Cultural Heritage in Venice è il centro di analisi e digitalizzazione nato a Venezia nel 2018 dalla collaborazione tra la Fondazione Giorgio Cini, Factum Foundation e il laboratorio di Digital Humanities dell’Epfl di Losanna, con il supporto di Helen Hamlyn Trust. Lo scopo principale di ARCHiVe è la digitalizzazione del patrimonio architettonico, artistico e culturale, con l’intento di renderlo disponibile al pubblico tramite riproduzioni digitali realizzate con nuove tecnologie e con software di computer vision. Heritage Lab Italgas è il museo-laboratorio di Italgas che trasforma digitalmente il patrimonio storico aziendale di documenti, collezioni librarie, oggetti e strumentazioni, con tecnologie innovative e processi automatizzati. Nato in collaborazione con Fondazione Giorgio Cini e ARCHiVe, il centro intende porsi come player culturale di riferimento per la valorizzazione e la digitalizzazione dell’Industrial Heritage, mettendo i dati al servizio del pubblico e alimentano le relazioni positive con istituzioni, università e centri di ricerca.

Ivan Fargnoli è il nuovo executive chef dell’Hilton Molino Stucky. Milanese di nascita ma cittadino del mondo, approda oggi a Venezia dopo un lungo periodo di attività in Oriente, prevalentemente in Cina, dove ha curato la ristorazione di importanti alberghi e ristoranti. Il Grand Hyatt a Shenyang, il Ritz-Carlton e il Conrad a Beijing sono solo alcuni degli alberghi di cui ha curato l’offerta gastronomica, occupandosi dei ristoranti, del banqueting e del room service, con eccellenti risultati e con il conseguimento di alcuni importanti premi internazionali. Con il suo rientro in Italia Fargnoli ripercorre un’ideale Via della Seta, come gli antichi mercanti che, tornando a casa, portavano con sé non solo merci esotiche e rare, ma anche un importante bagaglio culturale. È questa cultura del gusto, nata in Europa e sviluppata in Asia, che infonde ora nella ristorazione dell’Hilton Molino Stucky. La sua cucina è un viaggio, che parte dal mediterraneo per giungere in estremo oriente, ricco di una tradizione resa unica da sapori internazionali, da ingredienti inusuali, tra antichi spunti e curiosità moderne. Ricerca delle materie prime, preparazioni innovative e un’attenzione speciale all’estetica del piatto sono alla base del suo modus operandi; qualità, prodotto e innovazione le parole chiave che saranno declinate in modalità diverse nei quattro ristoranti dell’albergo. Primo tra tutti il Ristorante Aromi, luogo privilegiato dove godere di una cucina raffinata con i piatti signature dello chef, fatti di ricette originali che affondano le loro radici nella tradizione mediterranea. Qui la creatività di Ivan Fargnoli si declina nei sapori, nei profumi e nell’estetica del piatto, sempre impeccabile e sorprendente. Da non perdere anche Bacaromi, che prende ispirazione dai bacari, un classico ristorante veneziano dove trovare piatti della tradizione locale resi unici da ingredienti inusuali, oppure il Rialto Bar & Restaurant, dove si propone una cucina internazionale con grandi classici della cucina italiana. Altrettanta cura viene dedicata al banqueting, i cui menu saranno sviluppati con particolare attenzione alla qualità degli ingredienti, alla presentazione e all’innovazione. «Il mio obiettivo» ha detto Fargnoli «è dare a ciascun ristorante una propria identità, diversificando così l’offerta food dell’albergo. Il filo conduttore comune sarà la mia concezione del gusto, fatta di ricordi dei sapori dell’infanzia e di scoperta di ingredienti nuovi, sviluppato con la mia brigata, il cui apporto è un elemento essenziale per offrire ai nostri clienti un’esperienza culinaria unica». Per il general manager Massimiliano Perversi «la sua professionalità e la sua continua ricerca daranno all’offerta food dell’albergo il giusto mix tra tradizione e innovazione, gli ospiti che frequentano i nostri ristoranti potranno fruire di un percorso culinario autentico, innovativo, di indiscussa qualità, a coronamento di un’esperienza unica all’Hilton Molino Stucky».

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