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A Roma si pensa al Giubileo. Il gran “parterre” alla mostra di Castel Sant’Angelo

30
Maggio 2022
Di Gianfranco Ferroni

A Roma già si pensa al Giubileo. E così in un caldo pomeriggio capitolino è stata inaugurata, nel Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, una grande mostra intitolata: Roma Città del Giubileo – Trasformazioni ed evoluzioni di una città negli Anni Santi. Un evento ideato e organizzato dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma
presieduto da Giuseppe Lepore in sinergia con la Direzione dei Musei Statali della città di Roma e del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo diretti da Mariastella Margozzi, ed alla cui realizzazione hanno contribuito anche i docenti del corso di laurea in Architettura e Design Industriale dell’Università San Raffaele Roma.

Presenti all’apertura dell’esposizione i cardinali Giovanni Battista Re e Angelo Comastri, il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro, l’amministratore delegato di Terna Stefano Antonio Donnarumma. Assente il sindaco della capitale Roberto Gualtieri. Mancano ancora tre anni all’appuntamento religioso, ma il segnale che si vuole trasmettere è quello di una ripartenza, speranza per il futuro e soprattutto pace. Il prossimo Giubileo del 2025 è quindi un’occasione per svegliare le coscienze di tutti, un momento di riflessione e stimolo per costruire un futuro di fratellanza e pace. La mostra, Roma città del Giubileo, realizzata con il patrocinio del Ministero del Turismo, della Regione Lazio e con il sostegno dell’Università San Raffaele Roma, Intesa Sanpaolo, Terna, Consorzio Lga Service, Italpol e Pernice Editori è stata pensata non solo per illustrare al grande pubblico la nascita e l’evoluzione di questo
grande evento religioso e sociale attraverso i secoli e per celebrare la città che lo ospita: Roma; ma soprattutto per stimolare ad una riflessione: il Giubileo è l’occasione del riscatto morale e della rinascita spirituale.
I temi trattati sono “La nascita del Giubileo e la sua evoluzione dal Medioevo al Rinascimento”; “I Papi dei Giubilei”; “La città si trasforma: progetti ed evoluzioni. Il Giubileo oggi: nuovi progetti e nuove speranze”. Le stesse opere scelte per l’esposizione sono una testimonianza concreta di speranza per il loro valore artistico e simbolico. I ritratti papali, le grandi opere architettoniche, le allegorie e gli stessi oggetti sono stimoli per costruire un futuro più umano, ospitale e di pace.

E oltre ai quadri, non mancano particolari preziosi come i guanti liturgici appartenuti a Paolo III Farnese, la custodia del mattone della Porta Santa per l’anno 1950, il bozzetto per la “Resurrezione” di Pericle Fazzini. E numerosi documenti legati all’edilizia contemporanea vaticana, dall’archivio Pierluigi Nervi e dalle Collezioni Maxxi Architettura. Tutto in una mostra che resterà aperta fino al 18 settembre.

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