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Usa 2024: -71, la ‘luna di miele’ di Harris e i crucci di Trump

25
Agosto 2024
Di Alessandro Caruso

La ‘luna di miele’ di Kamala Harris con l’opinione pubblica durerà ancora qualche giorno, sotto l’influsso della copertura mediatica, ampia e positiva, della convention democratica; e farà salire, nei sondaggi, di 2/3 punti la candidata democratica rispetto al suo rivale, il candidato repubblicano Donald Trump. Ma il fenomeno sarà temporaneo: un punto della partita potrà essere fatto solo dopo il dibattito televisivo fra Harris e Trump in programma sulla Abc il 10 settembre.

Lo dicono i sondaggisti di Trump, che paiono quasi mettere le mani avanti sui dati prevedibilmente disponibili a ore o giorni. Alla Cnn, Tony Fabrizio e Travis Tunis notano che i sondaggi nazionali, dove Harris è in vantaggio, seppure con margini spesso inferiori a quelli d’errore dei rilevamenti, hanno uno scarso significato; e ricordano, invece, l’importanza dei dati dagli Stati in bilico, dove si deciderà la partita di Usa 2024.

L’onda lunga dei commenti e delle analisi della convention democratica e del discorso con cui Harris ha accettato la nomination alla Casa Bianca rispecchia l’impressione che la ricetta centrista della candidata democratica, con l’accento su unità e solidarietà, ma con tocchi di patriottismo e ‘law & order’, stia funzionando, mentre Trump continua a dipingerla come “estremista di sinistra”.

Nell’analisi di molti commentatori. Harris offre la ricetta più semplice e più accattivante: normalità e competenza, avendo solo reso più muscolari i toni, rispetto a quelli della campagna del presidente Joe Biden, su sicurezza, veterani e politica estera. Gioca la carta della luce contro quella del buio messa sul tavolo dai repubblicani.

Harris riesce a tenere in equilibrio la sua campagna tra i vari temi, l’economia, i migranti, l’aborto, le guerre, con al fondo, come era già per Joe Biden, difesa della democrazia, impegno per il Paese e la classe media e l’essere una persona per bene. Trump, invece, tira dritto per la sua strada, nonostante molti inviti a cambiare rotta e a puntare più sui contenuti che sugli insulti,

Anche la telefonata in diretta di dieci minuti con cui l’ex presidente ha reagito sulla Fox al discorso di Harris, che non aveva ancora finito di parlare, conferma che il magnate non si ferma ad ascoltare neppure le domande, ma vuole solo dire fino in fondo quel che pensa.

Non lo aiuta di certo il suo vice, il senatore dell’Ohio JD Vance, che radicalizza tutte le posizioni. Sull’aborto, ad esempio, Vance, intervistato dalla Nbc, dice che Trump porrebbe il veto a un bando delle interruzioni di gravidanza nazionale se fosse approvato dal Congresso: un’affermazione che suscita ostilità e diffidenze nell’elettorato fondamentalista, una ‘constituency’ trumpiana. In realtà, Trump ha finora detto che intende lasciare la decisione ai singoli Stati e che non intende perseguire un bando nazionale, ma non ha mai detto che metterebbe il veto a una misura del genere se varata dal Congresso – ipotesi, del resto, assai remota -.

Appare invece forzata l’interpretazione di The Guardian, secondo cui Trump avrebbe ammesso – cosa mai fatta, finora – d’essere stato sconfitto da Biden nel 2020: l’organo si stampa dà molto peso a una frase detta dal magnate in un discorso sui migranti al confine con il Messico. Trump guardava dei datti sull’andamento dell’immigrazione nel 2020/’21 e a un certo punto ha detto: “Questa è stata l’ultima settimana in carica per me, causa un’orribile, orribile elezione in cui ho avuto molti milioni di voti in più rispetto alla prima volta, ma non ce l’ho fatta”.

Usa 2024: polemiche su Gus, il figlio adolescente di Tim Walz
Polemiche, anche fra i repubblicani, su Gus Walz, figlio del candidato vice-presidente democratico Tim Walz. Durante la convention di Chicago, il ragazzo di 17 anni, affetto – come i genitori dicono apertamente – da un disturbo dell’apprendimento non verbale, da deficit di attenzione / iperattività e da ansia, è esploso in lacrime al discorso di accettazione della nomination da parte del padre e, alzatosi in piedi, ha più volte gridato, visibilmente commosso: “Quello è il mio Papà”.

L’immagine di Gus in lacrime, rilanciata da tutte le tv, ha attirato una serie di commenti negativi online da diversi account legati al movimento di Trump Maga: considerazioni condite d’ignoranza e cattiveria. “Dovresti già dargli un assorbente”, ha postato un utente, facendo riferimento alla critica che Trump muove a Walz, di aver ordinato, come governatore, che ci fossero assorbenti nei bagni per maschi delle scuole del Minnesota. La legge firmata da Walz dice in realtà che in tutte le scuole devono essere disponibili gratuitamente prodotti come gli assorbenti, senza specificare se nei bagni dei ragazzi o delle ragazze. Ma altri utenti, anche repubblicani, sono intervenuti a tacitarli: “Chi fa così non fa altro che contribuire a distruggere la credibilità del partito e alla sconfitta di Trump”, dice Meghan McCain, la figlia di John McCain, il defunto senatore repubblicano dell’Arizona, candidato alla Casa Bianca nel 2008, aspramente critico di Trump.

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