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Usa 2024: – 178, processo a Trump, difesa non smonta pornostar, giudice respinge mozioni

10
Maggio 2024
Di Giampiero Gramaglia

La difesa di Donald Trump ha messo sotto torchio la pornostar Stormy Daniels, senza però riuscire a smontarne la testimonianza; e il giudice Juan Merchan ha respinto altre due mozioni: una che chiedeva di nuovo di annullare il processo per il carattere pregiudizievole delle dichiarazioni ‘fuori contesto’ fatte dalla teste; e una per modificare l’ordine che vieta al magnate commenti su giudice e inquirenti, giurati e testimoni e loro familiari.

La deposizione dell’attrice hard Stormy Daniels, all’anagrafe Stephanie Clifford, s’è protratta oltre sei ore, nell’arco di due udienze del processo all’ex presidente a giudizio a New York perché cercò con successo d’impedire agli elettori l’accesso a informazioni a lui sfavorevoli con mezzi illeciti durante la campagna elettorale per Usa 2016.

La difesa del magnate ha provato a minare l’attendibilità di Stormy Daniels accusandola fra l’altro di avere sfruttato commercialmente la storia con Trump per la vendita di oggetti e la pubblicità dei suoi tour. La pornostar ha confermato di avere bevuto champagne per festeggiare l’incriminazione di Trump, ma ha tenuto testa con una certa spavalderia alle contestazioni fattele. Quando una legale, Susan Necheles, ha insinuato che lei è abituata a fingere, come fa sul set con i rapporti sessuali, l’attrice ha risposto che il sesso sul set “è molto reale”.

L’accusa, dal canto suo, ha precisato di avere omesso negli atti “dettagli molto salaci” sul rapporto Trump / Daniels, che non è di per sé oggetto di giudizio, ma di essere pronta a renderli disponibili “riservatamente”, se necessario. L’accusa ha inoltre confermato che non chiamerà a deporre l’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal, la cui storia con Trump fu acquistata e poi mai pubblicata da un tabloid per fare un favore all’allora candidato alla Casa Bianca.

 La difesa di Trump chiedeva che gli sia “consentito rispondere pubblicamente” alla testimonianza della pornostar, di cui hanno evocato i pregiudizi sul magnate (“lo odiavo”), la sete di denaro e notorietà e la contraddittorietà delle dichiarazioni nel corso del tempo. Su X, Stormy Daniels, conclusa la sua deposizione, ha postato che “I veri uomini rispondono alle testimonianze prestando giuramento e prendendo posizione in tribunale”: una sfida all’ex presidente a deporre.

Nel 2016, la storia Trump / Daniels venne messa a tacere con 130 mila dollari versati dall’allora avvocato tuttofare del magnate, Michael Cohen, e rimborsati poi al legale con false fatturazioni. Necheles ha chiesto alla pornostar se all’epoca voleva soldi. “No, chiedevo di vendere la mia storia sui media per far emergere la verità”, ha risposto Daniels. “S’è inventata tutto, vero?”, ha incalzato l’avvocata. “No”, è stata la replica.

Trump, seduto al banco degli imputati, ha ascoltato tutti gli scambi, talora con gli occhi chiusi.

La teste successiva, Madeleine Westerhout, ex assistente di Trump, che nel 2016 era al Comitato nazionale repubblicano, ha detto che i repubblicani considerarono la possibilità di sostituire l’allora candidato alla presidenza dopo la divulgazione di un audio del programma tv ‘Access Hollywood’, in cui il magnate si vantava di potere prendere le donne per gli organi genitali. Se, dopo quella, fosse uscita la storia di Stormy Daniels, la candidatura di Trump non sarebbe forse sopravvissuta.

Usa 2024: Trump ai petrolieri, un miliardo e vi favorisco
Donald Trump ha incontrato, la scorsa settimana, nella sua dimora di Mar-a-lago in Florida, diversi alti responsabili del settore petrolifero: ha chiesto loro un miliardo di dollari per la sua campagna, promettendo che in cambio, se tornerà alla Casa Bianca, rovescerà rapidamente le scelte climatiche ed energetiche del presidente Biden, puntando su un aumento delle trivellazioni petrolifere offshore, delle esportazioni di gas naturale liquefatto e del sostegno alle auto a gas, invece che elettriche. Lo riferisce il Washington Post.

Secondo le fonti del giornale, Trump ha sostenuto che un miliardo di dollari alla sua campagna sarebbe “un affare”, considerati i vantaggi fiscali e normativi che ne ricaverebbero. Tra i presenti all’incontro, c’erano Mike Sabel, ad di Venture Global, Jack Fusco, ad di Cheniere Energy, e ancora altri esponenti di aziende come Chevron, Continental Resources, Exxon e Occidental Petroleum.