Trasporti
Neutralità tecnologica e investimenti: Salvini al contrattacco sulle politiche Ue per i trasporti
Di Giuliana Mastri
L’Unione europea sta affrontando «un enorme problema» nel settore dei trasporti e della mobilità, causato non solo da fattori esterni come «ipotetici dazi di Trump, conflitti e caro energia», ma soprattutto da «normative idiote e suicide imposte dalla Commissione europea». Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo al convegno di Ngv Italy “Neutralità tecnologica: quali soluzioni?”, andato in scena a Roma.
Per Salvini, la soluzione passa attraverso la neutralità tecnologica, che «deve essere il faro» per le politiche di decarbonizzazione. «Possiamo decarbonizzare? Sì. Ci sono altre strade rispetto alle mille tasse e divieti imposti dall’Ue? Sì, e la neutralità tecnologica è una di queste», ha sottolineato, criticando le misure restrittive europee che rischiano di «mettere fuori mercato il nostro sistema dell’autotrasporto». Il ministro ha espresso frustrazione per la gestione emergenziale: «Sono stufo di rincorrere l’emergenza e mettere le toppe».
Sul piano europeo, Salvini ha evidenziato segnali di cambiamento: «Due anni e mezzo fa, quando parlavo di neutralità tecnologica, eravamo in tre su 27. Ora, con colleghi cechi e dell’Est Europa, stiamo provando a diventare maggioranza».
Parallelamente, il ministro ha illustrato gli sforzi nazionali nel settore dei trasporti, con un piano di investimenti da 178 miliardi di euro sulla rete ferroviaria. «Abbiamo 1.200 cantieri aperti da Brescia a Palermo e il massimo storico di circa 9mila treni circolanti in un giorno medio», ha dichiarato con orgoglio, pur riconoscendo che «ogni singolo inghippo porta conseguenze a catena». Con una battuta, ha ironizzato sulle pressioni politiche: «Stamattina le opposizioni non hanno ancora chiesto le mie dimissioni, ma conto che entro mezzogiorno arrivino tre inviti a riferire in Parlamento».
Durante il convegno di Ngv Italy Salvini ha lanciato un duro attacco alle politiche dell’Unione europea in materia di trasporti, definendo le normative della Commissione «idiote e suicide».
L’approccio del ministro è basato su carburanti alternativi come biometano, biocarburanti e idrogeno. «È demenziale compromettere il mercato comunitario dei trasporti» con la tradizionale linea comunitaria.
Il leader della Lega ha puntato sul prossimo Consiglio per consolidare questa posizione: «Conto che il tema della neutralità tecnologica e degli investimenti in carburanti alternativi diventi maggioritario, ma serve tempo».
Per proteggere il mercato comunitario, il ministro ha insistito sulla necessità di politiche pragmatiche che evitino di penalizzare le imprese europee. «In Europa qualche passo avanti si è fatto, ma dobbiamo prendere atto della realtà», ha concluso, auspicando un cambio di rotta per garantire la sostenibilità economica e ambientale del settore trasporti.





