Trasporti

Intervista a Marella Rivolta Zagato: “Per il futuro delle mie supercar milestones il motore elettrico è ancora un ‘Ni’”

13
Ottobre 2021
Di Paolo Bozzacchi

Zagato ha oltre un secolo di storia ed è l’unico produttore di supercar neoclassiche ed iconiche ad avere un’anima creativa femminile: Marella Rivolta Zagato. Con suo marito Andrea Zagato hanno trasformato dagli anni ‘90 la Storica Carrozzeria che assemblava versioni speciali in un Total Design Studio, che offre progetti chiavi in mano, spesso intrisi di lifestyle. 

Che momento vive Zagato e qual è stato l’ingrediente magico per il vostro successo?

 

Zagato vive un momento fantastico, positivo. E’ stato un periodo difficile per la socialità, ma da settembre tutto si è sbloccato e ci si può finalmente incontrare. Questo è fondamentale per noi, perché i modelli Zagato si acquistano quando si vedono, si toccano, si vivono. 

La pandemia ci ha terrorizzato e ci ha impedito di viaggiare, ma il risvolto positivo per noi è che molti hanno oggi riscoperto il piacere della guida e del viaggio in auto. Prendersi un po’ di tempo per sé stessi, godendosi la vita e riflettendo su ciò che è realmente importante.

L’ingrediente magico del successo Zagato è senza dubbio il binomio tra me e mio marito. Siamo due anime molto simili da un lato e molto diverse dall’altro. Lui è uno stratega, che vede molto avanti, una specie di fiume in piena o vulcano in eruzione.  Io sono una brava esecutrice, tento di realizzare i suoi sogni mettendoci del mio. 

 A quali mercati guardate con più interesse? 

 

Non a quello italiano anche se mi piacerebbe molto avere qualche cliente nel nostro paese che è la meta più bella per un viaggio con un’auto sportiva. Oggi restiamo fedeli ai mercati USA, Giappone, UK e Germania. Che per noi la fanno da padrone. Cina e Medio Oriente sono invece mercati giovani e la nostra tipologia di prodotto necessita di una certa cultura storica dell’automobile. Ma ogni anno che passa diventano più interessanti.

 

 

 

Una Aston Martin V8 Zagato del 1989 ha vinto la prima edizione della 1000 Miglia Experience SOC 2021 aperta alle supercar. Siete i primi di un Albo d’Oro destinato a diventare assai prestigioso. Che sensazione fa?

 

Mi fa molto piacere perché il cliente Kimura che la guidava è simpaticissimo!

Io non sono un buon commerciale, perché venderei una Zagato solo a chi mi piace.

Per fortuna ad oggi siamo molto fortunati perché tutti i nostri clienti ci rappresentano e sanno guidare bene. E di questo vado super fiera. Qualche cliente donna in più, però, mi piacerebbe. Al momento sotto 3% dei nostri clienti sono donne. Ed è un vero peccato perché le donne a cui piace guidare sono più attente e reattive degli uomini. Un pilota donna può essere meglio di un uomo!

 

 

 

Nella prima decade del XXI secolo Zagato ha prodotto modelli neoclassici, nella seconda iconici. E nella terza?

 

Sveliamo a The Watcher Post un’anticipazione. Sono 6 mesi che ragioniamo su come identificare la terza decade. Con mio marito avremmo deciso che i modelli Zagato da qui al 2030 saranno “Milestones”, in omaggio a quelli che hanno fatto la nostra storia. Siamo all’incipit di un cambiamento e dobbiamo rappresentarlo. Ma il cammino non è esclusivamente verso il motore elettrico. Anzi. Sul motore elettrico il mio è ancora un “ni”. Passiamo comunque dall’era industriale del motore endotermico all’esigenza di cambiare qualcosa. Celebrare i modelli che hanno fatto la storia può essere un buon inizio.

 

 

Il vostro ultimo modello è la ISO Rivolta GTZ realizzata in carbonio sulla base della Corvette Z06 (l’ultima a motore anteriore), è arredata come un salottino da corsa. Come coniugare alta sportività e massima eleganza?

 

E’ una linea molto sottile perché, secondo me, la ricetta sta nel bilanciare bene tutti gli elementi. Cercare di avere aggressività ed eleganza allo stesso tempo, realizzare una macchina molto morbida, ma con degli spigoli allo stesso tempo è questione di equilibrio. Come nella vita, d’altronde.

 

 

 

Lifestyle per Voi significa anche collaborare con marchi quali Chopard (orologi di gran lusso) e Leica (fotocamere e ottiche di alta gamma). Come siete arrivati a queste scelte e cosa offre questa osmosi ai clienti Zagato?

 

Ho sempre voluto fare delle collaborazioni al di fuori del settore automobilistico, perché il lifestyle mi diverte. Devo però ricordarmi che se per creare un marchio ci abbiamo messo 100 anni, per distruggerlo ci possono volere appena pochi minuti. Perciò siamo sempre molto cauti nelle scelte delle collaborazioni. Chopard realizza prodotti meravigliosi ed è un’azienda molto simile a noi: familiare e con valori forti. Con Chopard siamo legati dalle corse (1000 Miglia in primis): era un amore predestinato.

La partnership con Leica invece nasce dal fatto che il proprietario, Andreas Kaufmann, è un nostro amico nonché un grande collezionista Alfa Romeo. Leica realizza prodotti di alta precisione e design e si sposa bene con Zagato. Da qui al fare dei progetti insieme il passo è stato breve. 

 

 

 

Il settore delle supercar in Italia fattura 16 miliardi e vale 66mila posti di lavoro. Di cosa avete bisogno dalla politica in questa fase?

 

 

E’ una domanda difficile. Coniugo male su questo tema la mia anima americana e quella italiana. Lo stato Italiano e le banche dovrebbero aiutare di più le medie/piccole aziende. Ed è per questo che per stanchezza i migliori cervelli italiani se ne vanno all’estero per avere successo. La stessa Ferrari per crescere è dovuta andare negli USA.

Il governo dovrebbe aiutare le aziende e gli imprenditori con finanziamenti e incentivi, con meno rigidità a livello normativo, soprattutto sul lavoro. In altre parole chi ci governa dovrebbe essere più allineato al resto del mondo in quest’epoca globale.

 

 

 

Zagato è sempre presente agli appuntamenti organizzati da Supercar Owners Circle, il meglio per i collezionisti internazionali. Quanto è importante per voi il rapporto de visu con gli appassionati di supercar?

 

 

Importantissimo, perché l’automobile rimane e rimarrà sempre un catalizzatore di emozioni e sentimenti. L’energia che sprigioniamo col contatto umano è unica. I clienti Zagato sono tutti nostri amici, e un amico vale sempre la pena di abbracciarlo.

 

 

 

Ci dia un’ultima anticipazione. Come sarà il prossimo poster che proprio lei ideerà per SOC? Che messaggio vuole trasmettere?

 

 

Vi posso anticipare che la mia creazione vorrebbe portare un messaggio di quello che stiamo vivendo in questo momento storico. Sarà un poster legato al mondo dell’industria automobilistica nel quale però si sottolineerà che il passato non è sempre così terribile: una provocazione sull’era industriale, verso un futuro di nanotecnologie e robot. Non lasciatemi dire altro.