Trasporti
A Cesena il primo autobus senza conducente d’Italia
Di Giuliana Mastri
A Cesena il primo autobus senza conducente d’Italia debutta in un’area protetta
A Cesena è stato presentato il primo autobus a guida autonoma del Paese, una navetta elettrica di piccole dimensioni che si muove senza volante né posto di guida. Il mezzo, pensato per il trasporto urbano leggero, ha effettuato le sue prime corse all’interno di un parcheggio chiuso al traffico, dove i cittadini hanno potuto provarlo a bordo e osservare da vicino il funzionamento dei sensori e dei sistemi di navigazione.
Una sperimentazione che parte dai comuni di media grandezza
Il test fa parte del progetto europeo Ginevra, che promuove soluzioni di mobilità intelligente nei centri di piccole e medie dimensioni. La tappa cesenate rappresenta il primo passaggio in Italia di una tournée dimostrativa già avviata in altri Paesi europei, con l’obiettivo di verificare l’affidabilità dei veicoli autonomi in contesti urbani controllati e di raccogliere dati utili per lo sviluppo delle future applicazioni su strada.
Un banco di prova tecnico prima dell’uso reale
L’area delimitata permette di valutare come la navetta riconosce ostacoli, pedoni e percorsi predefiniti, simulando situazioni quotidiane senza interferenze esterne. Le prove servono anche a testare la reazione del pubblico, a misurare la confidenza dei passeggeri con un mezzo privo di conducente e a individuare gli adattamenti necessari in vista dei prossimi passi della sperimentazione.
Un tassello nella lenta evoluzione europea della guida autonoma
La tappa di Cesena si inserisce in un processo più ampio in cui diversi Paesi europei stanno iniziando a introdurre servizi sperimentali di mobilità autonoma. Lo sviluppo procede con gradualità, attraverso protocolli e autorizzazioni che richiedono verifiche tecniche approfondite. In questo quadro, l’esperimento cesenate diventa uno dei segnali più concreti dell’interesse italiano verso soluzioni destinate, nel tempo, a ridisegnare i trasporti locali.
Una vetrina sul futuro del trasporto urbano
Per ora la navetta resta confinata al tracciato protetto del parcheggio, ma l’iniziativa mostra come la tecnologia stia maturando abbastanza da essere condivisa con il pubblico. L’esperienza raccolta servirà a definire se e quando questi mezzi potranno integrarsi nei servizi di mobilità cittadina, offrendo una possibile anteprima del trasporto pubblico dei prossimi anni.





