Trasporti

Mobilità, in Italia l’auto è “ancora” il traino del settore

12
Dicembre 2022
Di Giampiero Cinelli

I due anni di pandemia non sono bastati a cambiare le consuetudini degli italiani in termini di mobilità. Che continua ad essere ancora troppo poco sostenibile. Al di sotto degli standard europei. Come si evince dal “19° Rapporto sulla mobilità – Audimob”, realizzato da Isfort in collaborazione con il Cnel, presentato stamattina, il ritorno all’auto privata è massiccio a discapito del trasporto pubblico locale.

La mobilità pedonale nel 2021 scende al 22,7% del totale, 6 punti in meno rispetto al 2020, e nel primo semestre del 2022 scende ulteriormente al 19,7%.

Gli spostamenti effettuati con l’auto raggiungono quasi la soglia del 65%, un punto e mezzo in più del livello pre-Covid (era scesa al 59% nel 2020). E nel 2021 il parco autovetture è anche cresciuto ma facendo registrare un’età media avanzata: 12,2 anni rispetto agli 11,8 del 2020. Il totale delle auto circolanti è appena sotto i 40 milioni (39,8 circa), 100mila in più rispetto al 2019, con un tasso di motorizzazione salito a 67,2 veicoli ogni 100 abitanti. Il tasso di motorizzazione dell’Italia resta perciò tra i più alti in Europa con un parco circolante di oltre 11 milioni di veicoli che non superano lo standard emissivo Euro 3 (poco meno del 30% del totale).

Il calo nell’uso del Tpl

Allarmante il dato che indica per il trasporto pubblico locale una riduzione dei passeggeri del 21% rispetto al 2019. Per la fine del 2023, si prevede un volume della domanda del -12% rispetto allo scenario pre-Covid. Inoltre, il caro energia a fine di quest’anno dovrebbe comportare un saldo negativo tra costi operativi e incremento del valore della produzione.

Bisogno di infrastrutture

Su questa fotografia ovviamente influisce il ritardo nazionale sulle infrastrutture, specialmente quelle per il trasporto rapido di massa, anche inteso come ferroviario nelle aree urbane. Rispetto alla media dei grandi paesi europei l’Italia ha in meno il 40% di metropolitane, il 50% di reti tranviarie e il 50% di quelle ferroviarie suburbane.

Le biciclette

Secondo i dati dell’Anmca lo scorso anno sono state vendute in Italia poco meno di 2 milioni di biciclette, di cui 295mila e-bike pari al 14,9% del totale, ovvero l’1,7% in meno rispetto al 2020. Continua invece la graduale espansione del mercato delle moto e dei motocicli.

Nel complesso, quindi, Audimob registra il crollo del tasso di mobilità sostenibile (comprensivo di viaggi a piedi, in bicicletta o con un mezzo pubblico) che arriva al 29% (Nel 2020 era il 37,5%) e nel primo semestre del 2022 va ancora più giù al 26,1%, addirittura sotto la soglia del 2019. 

Anche sulla sicurezza stradalerispetto all’obiettivo europeo 2020/2030, siamo in ritardo: nel 2021 gli incidenti stradali sono stati poco più di 150.000, con un incremento di quasi il 30% rispetto al 2020, Le vittime sono state 2.875, il 20% in più del 2020, i feriti 204.728 (+28,6%). Sono comunque numeri inferiori a quelli registrati nel 2019.

Il monito di Tiziano Treu

Il presidente del Cnel Tiziano Treu, all’inizio della conferenza di presentazione del report, si è limitato a sottolinearne i passaggi più negativi, affermando che gli investimenti da fare sono imprescindibili. E la sfida di come conciliare la transizione ecologica con le esigenze di produzione del mercato è «una questione da prendere di petto». Assolutamente fondamentale secondo Treu non soltanto gli investimenti in energia rinnovabile, ma anche gli interventi infrastrutturali per il risparmio energetico, su cui si è fatto «poco». Non si tratta infatti, ha sostenuto il presidente, solo di riconvertire la casa, ma di ripensare le abitudini quotidiane, quelle della nostra economia e del nostro modo di fare trasporti. A proposito, l’ex ministro del lavoro e della previdenza, ha riferito di un’interlocuzione avuta al Cnel con un responsabile di Ferrovie dello Stato, il quale gli avrebbe esposto a grandi linee il grande piano di investimenti dell’azienda, tra i quali potrebbe rientrare l’utilizzo di idrogeno come combustibile, «non idoneo invece per i piccoli mezzi».

L’apporto dei mezzi collettivi a lunga percorrenza

Ed è ormai chiaro quanto un elemento fondamentale per il rimodellamento della mobilità, sia la riduzione del parco automobili. Sopperita dalla presenza di mezzi collettivi ecologici. Non solo treni, tram e metro, ma anche i bus, che oggi possono essere ecosostenibili e in grado di offrire tratte a lunga percorrenza. Per far ciò, andrebbe implementato un quadro legislativo rinnovato in merito alle politiche sugli accessi alle città, per favorire il trasporto di linea (diverso dai bus turistici), secondo quanto previsto dal Ministero dei trasporti nella direttiva n. 3816 del 1997 e nella nota n. 3967 del 2013. Non farlo, significherebbe pregiudicare la corretta concorrenza tra mezzi di trasporto, imponendo ostacoli e impedimenti economici proprio ai mezzi ambientalmente virtuosi. Vi sono infatti oggi società di trasporto dotate di veicoli elettrici o a idrogeno.

Noleggiare un’auto green

Tra le buone pratiche, si fa strada anche l’idea di noleggiare l’auto. Qual è la logica? Tenerla per un periodo di tempo minore e sceglierne una non inquinante. Sebbene questa tendenza debba ancora andare a regime, i dati del Centro Studi Fleet & Mobility sono incoraggianti. I noleggi a lungo termine sono aumentati del 13,9% da gennaio-novembre 2021 a gennaio novembre 2022. Di tutte le immatricolazioni auto su gennaio-novembre 2022, quelle per noleggio lungo sono il 22,5%, quelle per noleggio breve il 4,2%. Le immatricolazioni di auto ibride elettriche rappresentano il 34%, Gpl l’8,8%. Nel 2022 la percentuale di automobili immatricolate diesel e benzina non ha superato quella che racchiude tutte le tipologie di veicoli meno impattanti.