Trasporti
Nel 2024 gli europei hanno volato di più
Di Giuliana Mastri
Nel 2024 il traffico aereo nell’Unione europea ha superato un miliardo di passeggeri, segnando una ripresa ormai consolidata rispetto alle oscillazioni degli anni precedenti. Eurostat rileva un totale di 1,1 miliardi di viaggiatori, pari a un incremento dell’8,3 per cento rispetto al 2023. La crescita riguarda ogni Paese membro, sebbene con intensità diverse: Ungheria, Repubblica Ceca ed Estonia guidano la classifica degli aumenti, mentre Svezia, Bulgaria, Francia e Irlanda mostrano progressioni più moderate, comunque indicative di un mercato che ha ritrovato piena vitalità.
Sul fronte del trasporto aereo di merci e posta, la dinamica è altrettanto significativa. L’incremento complessivo è dell’8,7 per cento, trainato soprattutto dai collegamenti extra-UE, che registrano un aumento superiore al dieci per cento. I volumi intra-europei rimangono quasi invariati e il traffico domestico arretra leggermente, segno che la domanda si concentra sempre più sui flussi internazionali e sulle principali rotte intercontinentali.
Nel panorama dei grandi scali europei, la gerarchia tradizionale resta stabile, ma emergono variazioni rilevanti. Parigi Charles de Gaulle mantiene la prima posizione con oltre settanta milioni di passeggeri, seguita da Amsterdam Schiphol e Madrid Barajas. Dietro i grandi hub del Nord Europa, Roma-Fiumicino si distingue come lo scalo più dinamico dell’intera top ten: con 48,7 milioni di passeggeri e una crescita superiore al venti per cento, lo scalo romano consolida il proprio ruolo nell’area mediterranea e beneficia di un ampliamento delle rotte e del rafforzamento dei collegamenti verso le destinazioni extra-UE. Anche Atene entra stabilmente nella fascia dei primi dieci aeroporti, sostenuta da un aumento vicino al venti per cento rispetto all’anno precedente.
La politica dei trasporti dell’Unione si trova ora davanti a una sfida complessa: sostenere la crescita senza aggravare l’impatto ambientale del settore, assicurare capacità e qualità dei servizi negli aeroporti più sollecitati e, allo stesso tempo, mantenere un equilibrio fra grandi hub e scali secondari. Il ritorno sopra la soglia del miliardo di passeggeri non è solo un dato statistico: è il segnale di un’Europa che ha ripreso a muoversi e che dovrà governare questa espansione con strumenti regolatori e investimenti coerenti con gli obiettivi climatici e infrastrutturali dei prossimi anni.





