Esteri

Mattarella a New York: una visita nel segno dell’Onu e del multilateralismo

04
Maggio 2024
Di Giampiero Gramaglia

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella porterà lunedì prossimo, al Palazzo di Vetro dell’Onu, l’incrollabile fiducia dell’Italia nella valenza distensiva del multilateralismo, come antidoto alla contrapposizione dei blocchi che si vanno delineando nel Pianeta in una pericolosa e anacronistica antitesi Nord-Sud, l’Occidente del G7 contro il Resto del Mondo dei Brics allargati.

Eppure, forse mai come oggi, il ruolo delle Nazioni Unite come strumento di pace e di risoluzione dei conflitti per via negoziale appare debole e inefficace, di fronte ai grandi problemi planetari – clima, energia, migrazioni – e alle guerre in atto dall’Ucraina al Medio Oriente. Per Mattarella, e per l’Italia, non bisogna però arrendersi alle difficoltà. Al contrario, oggi più che mai bisogna spingere sul multilateralismo ed impegnarsi per una riforma della governance dell’Onu che ne migliori il funzionamento e che preluda a un suo rafforzamento.

Riforma della governance dell’Onu e dei criteri di composizione del Consiglio di Sicurezza sono costanti della politica estera italiana dalla metà degli Anni Novanta, ma non hanno mai trovato approdo, nonostante il modularsi a sostegno di coalizioni composite e variegate; e non è probabile che lo trovino ora.

Tutte le formule finora ipotizzate hanno sempre incontrato ostilità superiori ai consensi, tra egoismi nazionali e regionali; e l’attuale contesto di tensioni internazionali non è propizio a progressi. Pure l’evoluzione più naturale e nel contempo più indolore, la trasformazione del seggio permanente con diritto di veto della Francia in seggio europeo, cozza contro l’indisponibilità della Francia a cedere il suo privilegio e con la mancanza di una Unione europea della politica estera e di sicurezza.

Nonostante ciò, il presidente Mattarella intende dare un contributo per “superare le attuali difficoltà politiche e strutturali” delle Nazioni Unite, spiegano fonti del Quirinale all’ANSA. La sua visita si colloca nel quadro del 70° anniversario dell’adesione dell’Italia all’organizzazione internazionale.

Se, nell’agenda di Mattarella, il lunedì sarà la giornata dell’Onu, il martedì doveva essere dedicato alla visita alla Columbia University di New York, che è stata ed è l’epicentro d’un ciclone politico che sta spaccando la politica e la società americane: le proteste pro-palestinesi, con occupazioni di locali, sospensioni di lezioni, allestimento di tendopoli nei campus, denunce d’atteggiamenti anti-semiti, interventi della polizia. Una situazione che preoccupa l’Amministrazione Biden, perché il fermento dei giovani potrebbe riflettersi sul voto delle presidenziali di novembre.

Tutte queste circostanze hanno suggerito al Quirinale, nella serata di venerdì, di annullare la tappa. Mattarella doveva avere un incontro con il comitato di garanzia dell’Italian Academy. La Columbia è scossa da polemiche che investono rettrice Minouche Shafik, musulmana e di origine egiziana, ed ha appena visto un intervento massiccio di forze dell’ordine che hanno sgomberato i locali occupati e smantellato la tendopoli allestita nel campus. Secondo l’intelligence Usa, provocatori si sono infiltrati fra i giovani contestatori.

Non sono previsti, in questa visita, contatti con l’Amministrazione Biden. Il capo dello Stato ha già incontrato il presidente Usa Joe Biden alla Casa Bianca nel 2021. A inizio marzo, la premier Giorgia Meloni è stata con Biden nello Studio Ovale per discutere l’agenda del G7, di cui l’Italia ha la presidenza di turno.

Mattarella a New York: il programma della visita
Dopo l’atterraggio all’aeroporto internazionale John Fitzgerald Kennedy, domenica a metà giornata – ora di New York -, il capo dello Stato andrà al Metropolitan Museum: il direttore Max Hollein lo accompagnerà nella visita alle collezioni permanenti e alla mostra “The Harlem renaissance and transatlantic modernism”.

Il presidente, con la figlia Laura, raggiungerà poi la residenza del rappresentante permanente dell’Italia all’Onu, l’ambasciatore Maurizio Massari, per un pranzo.

La mattina successiva, lunedì, il capo dello Stato arriverà al quartier generale delle Nazioni Unite, dove sarà accolto – all’ingresso – dal capo del protocollo Beatrix Kania e – davanti alla sala del Trusteeship Council – dalla vice-segretaria generale Amina Mohamed e dalla presidente dell’Ecosoc, l’ambasciatrice Paula Narvaez.

Mattarella farà un indirizzo di saluto alla conferenza sullo stato d’attuazione dell’obiettivo numero 16 dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile, dedicato a Pace, Giustizia e Istituzioni. L’evento è un appuntamento annuale ed è stato organizzato dalla rappresentanza permanente italiana, oltre che dal segretariato dell’Onu e dall’Idlo, un’organizzazione non governativa.

A seguire, ci saranno i colloqui ufficiali con il segretario generale Antonio Guterres e col presidente dell’Assemblea generale Dennis Francis. Poi, il presidente parlerà all’Assemblea generale sul tema “Italia, Nazioni unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni’: il momento clou della sua ‘due giorni’ newyorchese.

Successivamente, il capo dello Stato andrà alla rappresentanza permanente italiana, dove incontrerà il personale e dei funzionari italiani delle Nazioni Unite. In serata, avrà un incontro con esponenti della comunità italiana al Metropolitan Club.