Esteri

Cop27 al via senza Putin e Xi. Interventi urgenti ma di fossili c’è ancora bisogno

07
Novembre 2022
Di Giuliana Mastri

Dopo Glasgow l’anno scorso, è la volta dell’Egitto. A Sharm El-Sheikh è di scena la Cop27, la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che si svolgerà fino al 18 novembre. 30.000 partecipanti, oltre 100 capi di Stato con la presenza, oggi e domani, anche del premier italiano Giorgia Meloni. Tra i grandi della terra, non mancheranno quelli di Germania, Regno Unito, Spagna. Torna anche il Brasile, mentre Joe Biden arriverà la settimana prossima. Nota dolente, però, l’assenza già certa di Russia, India e Cina. Le due nazioni orientali sono come noto, attualmente, tra i maggiori responsabili delle emissioni di carbonio.

Insieme alle tante misure che si discuteranno, ci sono i finanziamenti ai Paesi più poveri che subiscono danni dal cambiamento climatico e nuovi piani per limitare il riscaldamento globale a 1,5° rispetto alla fase pre-industriale. Tuttavia, l’assenza di tre soggetti cardine come Russia, Cina e India fa presagire un summit deludente. Anche perché solo 29 Paesi su 194 hanno presentato piani più rigorosi dopo Glasgow.

Il tema climatico dovrebbe restare in cima nell’agenda dei principali governi, visti i dati allarmanti. Gli ultimi otto anni sono stati i più caldi tra quelli registrati fin ora con gas serra nell’atmosfera che nel 2021 hanno raggiunto livelli record e contribuiscono allo scioglimento dei ghiacciai. Questo provoca innalzamento del livello dei mari, desertificazione e fenomeni climatici anomali. Siamo ancora lontani dall’obiettivo degli 1,5° di aumento di temperatura rispetto al periodo 1850-1900 perché nel 2022 si è registrato in media un aumento di 1,15 gradi.

Nonostante ciò i recenti squilibri finanziari impongono a molte nazioni avanzate di intensificare la loro produzione da fonti fossili. Il governo italiano, ad esempio, ha dato il via libera alle trivellazioni nell’Adriatico. Il Ministro dello sviluppo economico Adolfo Urso ha assicurato l’impegno del governo nel quadro degli accordi della Cop27, ma ha detto in un’intervista a La Stampa che la transizione ecologica deve adattarsi ai tempi e alle esigenze produttive del singolo Stato.