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Tutti pazzi per Silvia

20
Settembre 2025
Di Redazione

Tutti pazzi per Silvia, astro nascente della politica italiana e futura Presidente del Consiglio della maggioranza di centrosinistra che vincerà le elezioni politiche di settembre 2027.  

Per chi non la conoscesse “Silvia” è Silvia Salis, Sindaca di Genova da nemmeno 4 mesi e per giunta alla prima esperienza politica, ma già da alcuni circoli politico-giornalistici indicata come la vera speranza del “campo largo” per battere “Giorgia” alle prossime elezioni. 

La capacità del centrosinistra di guidare le aspettative della politica come se fossero quelle dei derivati finanziari è stupefacente. Roba da Gordon Gekko del 1° Municipio. 

Così come nei principali mercati borsistici i rialzi sono frutto di risultati ma, soprattutto, di aspettative, alcuni navigati demiurghi tentano l’operazione spericolata di convogliare tutti i cuori battenti a sinistra verso Salis, l’unica in grado di rappresentare contemporaneamente il PD intersezionale di Elly Schlein e il M5S pacifista e spendaccione di Giuseppe Conte. 

Quante volte abbiamo visto questo film…

Negli anni 90 la sinistra non aveva occhi che per la “terza via” dei Clinton e Blair; nei 2000, la speranza parlava lo spagnolo di José Luis Zapatero; e poi di nuovo occhi a occidente verso il più grande retore degli ultimi 30 anni, Barack Obama. 

Ad ognuna di queste speranze esterovestite, è corrisposto un dibattito interno al PD o ai partiti che lo hanno preceduto (per i più giovani, si chiamavano DS e Margherita e, prima ancora, PCI e DC). 

Sono corrisposte leadership che hanno visto traiettorie più o meno lunghe di consenso e permanenza sulla scena: i D’Alema, Veltroni, Prodi, Renzi e altri, per certi versi quasi dei “giganti” rispetto ad alcuni leader attuali. 

Ora che nello scenario globale la sinistra fatica a far emergere una leadership credibile ed ispirazionale, la speranza viene da Genova e dalla gioventù di Silvia Salis, neo-40enne, neo-sindaca e neo-politica, dopo un’esperienza da lanciatrice del peso di livello olimpico e una più recente da Vicepresidente del CONI sotto l’ala protettrice di Giovanni Malagò tra il 2021 e il 2025. 

Forse sarà davvero lei la prossima Presidente del Consiglio, chissà; per certi versi lo auguriamo agli elettori di sinistra disorientati da una bonaccia politica che sembra aver assuefatto tutti, inclusi i leader dell’opposizione. 

Tutti tranne Matteo Renzi che, giunto ai 50 anni, tenta con l’operazione Salis il passaggio da “giovane promessa” a “venerato maestro”, ma con il rischio di fare il passo nella terza definizione coniata da Alberto Arbasino. 

Ne saranno forse meno felici i cittadini di Genova qualora Salis dovesse dimostrarsi un buon Sindaco, sebbene ragionare di elezioni nel 2027 le consentirebbe di avere giusto 2 anni di mandato. Un po’ pochino per dimostrare le proprie capacità. 

Ci resta però un dubbio. 

Ma non è che tutto questo hype per la nuova stella del centrosinistra serve solo a coprire il fatto incontrovertibile che una vera coalizione alternativa a Giorgia Meloni non esiste? 

E che, teoricamente, per costruire una vera leadership bisognerebbe passare per delle primarie di coalizione che metterebbero a nudo le debolezze e le scarsità di consenso di leader poco inclini al passo indietro? 

Un tempo le primarie a sinistra erano un “bagno di democrazia”; oggi rischiano di portare con sé delle onde troppo alte per delle barchette politiche poco attrezzate. Meglio rimanere nel porto di Genova.