Salute

Italiani ipocondriaci? No, semmai prudenti. Boom di integratori, antipiretici e mascherine su Pharmap, l’app delivery dei farmaci

14
Maggio 2020
Di Gaia De Scalzi

 

A inizio aprile è partita la prima campagna TV di Pharmap, ma l’azienda – che consegna con successo farmaci a domicilio in tutta Italia – è stata fondata a ottobre 2016 da due giovanissimi palermitani: Giuseppe Mineo e Giulio Lo Nardo. Quarantadue dipendenti, due sedi (una a Milano e una nel capoluogo della Regione siciliana), customer service interno e molte donne che si occupano di gestire i rapporti più delicati: quelli con le farmacie.

A marzo 2020 Pharmap – rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – ha registrato un aumento delle richieste pari al 600%. Non solo, sempre nello stesso mese, il transato generato è stato di 1,3 milioni di euro. Numeri impressionanti se si considera – come specifica Giuseppe Mineo, co-founder e Ceo – che “in questo milione e mezzo sono ricomprese anche consegne che prevedono solo il pagamento del ticket”. E se prima le consegne quotidiane potevano essere fino a un massimo di 1000, “con l’inizio del lockdown, Pharmap si è trovata a gestire ben oltre 5000 richieste al giorno”. In aumento anche il numero di farmacie iscrittesi al loro network, circa 650 in più. “Le cifre che abbiamo raggiunto oggi, secondo il nostro business plan, le avremmo dovute raggiungere a fine 2021. Questa pandemia ha modificato in maniera repentina le abitudini del consumatore: il digitale non è più percepito come una utility, bensì come una facility” – aggiunge Mineo. 

Ma come nasce Pharmap?

“L’anno prima di fondarla mi trovavo in Inghilterra per terminare il mio percorso di studi a Oxford e avevo bisogno di un medicinale. Peccato non ci fosse nessuno che potesse portarmelo. Facendo quindi una ricerca su internet, scoprii che tutti i servizi di home delivery erano legati esclusivamente al mondo del food. Abbozzai così un progetto, che poi finì in un cassetto, perché quello stesso anno fui assunto in Accenture come consulente. Fino a quando – nel 2014 – non venne recepita la Direttiva europea 2011/62, consentendo così anche all’Italia la vendita e l’acquisto on line di farmaci senza prescrizione medica. A quel punto il cassetto si riaprì!”

Da allora, Pharmap è diventata a tutti gli effetti la vetrina digitale delle farmacie che entrano a fare parte di questo network perché, come racconta Mineo, “l’utente inserisce i propri dati, sceglie la farmacia dove acquistare i prodotti, li seleziona e invia la richiesta di consegna che arriva sia alla farmacia sia a Pharmap”. Ma c’è di più. Non essendo un e-commerce farmaceutico, ma un servizio di delivery del farmaco, Pharmap è autorizzato alla consegna anche dei farmaci con ricetta, previo caricamento del NRE (Numero di Ricetta Elettronica; ndr) in piattaforma o di ritiro della stessa presso il domicilio del paziente o dal medico curante (in caso di ricetta “rossa”), e comunque sempre su delega del paziente. 

E per la privacy?

“I prodotti vengono imballati e sigillati direttamente dal farmacista, in modo che il corriere non venga a conoscenza del contenuto che sta trasportando. Stessa procedura avviene per il trasporto della ricetta: quando il fattorino la ritira direttamente dal consumatore o dal medico, quest’ultimo fornisce una busta sigillante nella quale verrà inserita la prescrizione che sarà aperta poi direttamente dal farmacista.” Importantissimo anche il rispetto del trattamento dei dati personali, per il quale l’azienda si è uniformata a tutte le misure previste dal GDPR. “I dati vengono criptati nei nostri data base. In questo modo nessun nome e cognome verrà mai associato a un farmaco, perché la persona fisica diventa un codice che sarà conservato nei nostri server europei.” 

Pharmap ha chiuso i conti 2019 con 1,5 milioni di euro, ma già a fine aprile di quest’anno ha raddoppiato il proprio fatturato, prevedendo così di arrivare a 6 milioni al 31 dicembre 2020. Per sostenere le tante richieste ricevute in questi mesi, non solo la flotta dei fattorini è stata potenziata, ma l’azienda palermitana ha dovuto rivedere le proprie procedure, sospendendo temporaneamente la consegna “fast” che prevedeva il conferimento del farmaco entro 60 minuti.

“Per far fronte a questa emergenza e garantire a tutti il servizio, abbiamo allargato gli slot della seconda tipologia di consegna (quella definita in base agli slot orari; ndr). Se prima era prevista una fascia per l’ora di pranzo e una per l’ora di cena, oggi l’utente può ordinare fino alle 14 per ricevere le consegne in giornata o fino alle 20 per il recapito dei prodotti la mattina seguente.” 

Un’impennata della domanda sebbene fosse consentito andare in farmacia…

“La paura del contagio ha avuto – per fortuna – la meglio. Prima del Covid lavoravamo tantissimo con Milano, Roma, Palermo, Torino e Bologna. Oggi le richieste arrivano anche da città minori come Lecce, Bari, Catania, Prato e Parma.” 

Ma a subire un cambiamento è anche il target, come spiega Mineo:

“Se prima della pandemia, ad avvalersi della nostra piattaforma, non vi erano sostanziali differenze tra uomini e donne, con il Covid le utilizzatrici sono salite in vetta alla classifica. Il target si è allargato anche anagraficamente, ora abbiamo utenti fino alla sessantina, mentre – fino a ieri – a usare la nostra app erano i giovani tra i 25 e i 45 anni”. 

Tra i farmaci più richiesti in questi mesi troviamo antipiretici, mascherine e gel igienizzanti (manco a dirlo!) e tantissimi integratori. Cresce la domanda e, assieme a essa, anche lo scontrino medio di Pharmap che da 25 euro sul primo acquisto passa a 36 euro. Mentre ad essersi totalmente azzerato è il costo del servizio che, in questi mesi, Pharmap ha deciso di offrire anche grazie al contributo di due partner storici come Sandoz e Novartis

Molte sono le differenze tra questo modello di business rispetto alle altre realtà presenti sull’home delivery. Persino il rapporto di collaborazione con i rider (che Mineo preferisce chiamare corrieri) è indiretto.

“Abbiamo degli accordi con delle società di logistica dell’ultimo miglio qualificate, alle quali appaltiamo il servizio di consegna. Non ci affidiamo quindi direttamente alla persona fisica, ma a realtà specializzate. Gli oltre 320 corrieri, che ci aiutano a coprire tutto il territorio, sono regolarmente assunti. Per la consegna del farmaco – prosegue – ci sono delle normative ben precise e le nostre imprese della logistica devono essere conformi alle procedure ISO 9001. Chi lavora con noi, non solo deve indossare un badge Pharmap ben visibile, ma (sempre per legge) non può trasportare prodotti diversi dal farmaco.” 

Tra i servizi aggiuntivi e non a pagamento, Pharmap è anche una sorta di “dizionario” del farmaco…

“Esatto. Grazie a un’integrazione con un data base nazionale, Pharmap fornisce ai nostri utenti tutte le informazioni inerenti a un singolo prodotto: costo, immagine e foglietto illustrativo. Ma c’è di più. Infatti, prossimamente renderemo possibile il consulto online con le farmacie di fiducia. Questo servizio sarebbe dovuto partire ad aprile ma, per ovvi motivi, l’abbiamo posticipato per concentrarci al meglio sul servizio al cittadino.”

Ma esattamente, le farmacie che appartengono al vostro network quanto registrano in più grazie al vostro servizio?

“Il fatturato medio derivante da Pharmap è di circa 55 mila euro l’anno in più a esercizio. Poi ci sono 50 farmacie top che arrivano addirittura a superare i 200 mila euro.” 

Non ho capito, 200 mila euro in più all’anno a farmacia?

“Sì.”

Può ricordami la sua età e quella del suo socio?

“Entrambi vent’ottenni.”

 

Intervista di Gaia De Scalzi pubblicata su Il Giorno Dopo

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