Salute

Anti-aging, l’acido ursolico tra i migliori amici del DNA

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Luglio 2023
Di Giuliana Mastri

È presente nel rosmarino, nella salvia, nella menta, basilico, origano, timo, ed è anche presente in molti frutti più comuni come le mele, soprattutto nella buccia ed anche nelle pere, nei mirtilli e nelle prugne. È l’acido ursolico e dagli esperti viene indicato come un elemento dai potenti effetti anti-invecchiamento. Ad esempio attraverso la funzione anabolica sui muscoli scheletrici, facendo sì che ci sia un aumento della resistenza dal punto di vista muscolare, ed è per questo che lo usano molto gli atleti. Ma anche per via delle ricadute epigenetiche, cioè riguardo alla struttura più superficiale del Dna, che ne verrebbe influenzata positivamente, riparando meglio i danni e permettendo di modificarsi in modo non patologico.

Come molti già sapranno, infatti, negli ultimi tempi è molta l’attenzione sugli effetti genetici di ambiente e alimenti, siccome si è visto che il nostro genoma durante la vita subisce continui cambiamenti, pur non alterando il suo contenuto di base. Appunto le variazioni epigenetiche possono accelerare o meno l’invecchiamento, far ammalare l’organismo, ma quel che è sorprendente è stato constatare come, attraverso un determinato tipo di alimentazione e terapia, l’invecchiamento dei tessuti, dovuto al lento e progressivo accorciamento delle strutture che proteggono il Dna, quali i telomeri, possa anche rallentarsi e influenzarsi positivamente.

Ebbene, si è visto che l’acido ursolico può agite su siti specifici del Dna, che operano sulla promozione di un certo specifico fattore che si chiama Nrf2. Come? Producendo maggiori antiossidanti endogeni, cioè sostanze che vanno a combattere i radicali liberi, Inoltre l’acido ursolico riduce la produzione di particolari enzimi che sono dei modificatori epigenetici, per esempio uno di questi si chiama metiltransferasi del Dna.

Sostanzialmente l’acido ursolico è molto utile per i soggetti che soffrono di sindrome metabolica, nel contenimento dell’infiammazione organica e dell’ossidazione, favorendo il metabolismo degli zuccheri per chi soffre di insulino-resistenza o di diabete, senza in quel caso sostituirsi, ma integrandosi, all’assunzione di metformina. Peraltro migliorando la salute della pelle ove fosse particolarmente vulnerabile alla glicazione, cioè all’azione di molecole formate da uno zucchero e una proteina o un grasso.

Se si ha una propensione all’ipercoagulazione, quindi eccessiva coagulazione del sangue, l’acido ursolico può rendere le piastrine più suscettibili all’aggregazione, può potenzialmente aggravare delle condizioni cardiovascolari specifiche, quindi è importante, se si hanno questo tipo di problemi, parlarne con il medico curante.

L’acido ursolico si trova normalmente in commercio e può essere assunto in forma sintetica per via orale, tuttavia se si è soggetti a una eccessiva coagulazione del sangue, questo composto può rendere le piastrine più suscettibili all’aggregazione e potenzialmente aggravare delle condizioni cardiovascolari specifiche. Dunque è importante prima consultare il medico curante.