Politica

Cari dirigenti di centrodestra, per chi suona la campana?

09
Novembre 2021
Di Daniele Capezzone

Proseguo il dialogo a distanza, avviato su queste colonne la scorsa settimana, con i dirigenti del centrodestra.

La scorsa settimana, mi sono permesso un suggerimento: non fatevi catturare da un’agenda (politica e mediatica) solo “di palazzo” (a partire dalla pur rilevantissima scadenza legata al Quirinale). Ma – proseguivo – cercate di mantenere un legame solido con le priorità dei cittadini, in primis economiche.

Questa settimana faccio un ulteriore passo in avanti, preoccupato e in qualche misura perfino angosciato.

Non so se sia davvero così (e, si badi bene, non alludo ad alcun tipo di “regia” o di “visione complottistica”, ma a un corso delle cose quasi automatico…): se qualcuno pensa a un dibattito politico sterilizzato fino all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, e contestualmente a un prolungamento dell’uso politico ossessivo dell’emergenza sanitaria per comprimere ancora la pentola a pressione, può anche darsi che il gioco funzioni (purtroppo la maggioranza degli italiani ha mostrato di subire qualunque prepotenza), ma saranno altri fattori a “guastare” il panorama.

Non ci sarà nessun rilancio dell’economia reale (altro che “boom” : guardate i negozi chiusi), le pmi saranno falcidiate da scadenze fiscali killer, cresceranno i problemi concreti di liquidità per famiglie e imprese (non necessariamente ai margini: molte hanno semplicemente esaurito ciò che potevano ottenere o negoziare in banca), si assisterà a una più o meno percettibile depressione dei settori più dinamici (autonomi e professionisti), mentre si consoliderà un clima mefitico-rabbioso in pezzi minoritari (ma non minimi) della società italiana.

Per correttezza, la fotografia va arricchita anche con alcuni aspetti positivi: la performance del manifatturiero è molto brillante, e soprattutto ad essa si dovrà il consistente segno più nel Pil (ma sempre ricordando che eravamo in fondo al pozzo…).

E allora, cari dirigenti del centrodestra, perché mi rivolgo a voi? Perché lo zoccolo duro degli elettori di centrosinistra (dipendenti pubblici, élites urbanizzate ecc) questa situazione di stallo può reggerla benissimo: economicamente parlando, essa non incide sul loro tenore di vita, sulla loro propensione ai consumi, e così via. Mentre sono moltissimi elettori di centrodestra a non sopportare più. Cambieranno voto? No, ma staranno a casa e potrebbero iniziare a ritenervi inutili, decorativi, inconsistenti.

Con il mio libro “Per una nuova destra” ho provato a segnalarvi alcuni problemi, e ad abbozzare – con umiltà – alcuni percorsi di risposta. La sensazione è che però in pochi siano disposti o interessati a un dibattito ideale di fondo. Mi auguro naturalmente di sbagliare: e sarò felicissimo di ogni eventuale segnale di smentita.

Photo Credits: Tempi
 

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