Politica

Referendum: il lavoro torna protagonista nel dibattito

21
Maggio 2025
Di Giampiero Cinelli

Cinque quesiti, quattro dei quali riguardano la legislazione in ambito lavoro. Il Referendum è in programma l’8 e il 9 giugno, è stata promossa dalla Cgil e mira a recuperare alcuni istituti della disciplina dei lavoratori persi col Jobs Act migliorando alcuni punti. Ma davvero l’azione referendaria può favorire più occupazione, reddito e tutele? L’opinione pubblica appare divisa, il quorum è tutt’altro che assicurato e anche le forze politiche sono in contrasto palese.

A Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv, la Deputata di Fratelli D’Italia Paola Mancini è molto esplicita: «Nessuno dei quesiti referendari migliora realmente le condizioni dei lavoratori. Noi come FdI abbiamo sempre lavorato con altro approccio molto più concreto, legato alle politiche attive e non all’assistenzialismo. Sono referendum tecnici che non darebbero risultati sperati. Quello che noi vogliamo è aumentare il salario e il potere d’acquisto. Bene la recente approvazione della proposta di iniziativa popolare sulla partecipazione alla gestione di impresa: un provvedimento innovativo a favore dei lavoratori, che dà finalmente attuazione all’articolo 46 della Costituzione. Oggi i giovani non vogliono soltanto un salario, ma benessere lavorativo ed equilibrio vita lavoro. La conciliazione tra vita e lavoro oggi è data anche dal welfare aziendale, le imprese garantiscono ciò che oggi non si riesce a dare. E poi sulla contrattazione ci vuole semplificazione, le facilitazioni aiuteranno il lavoro e la contrattazione di secondo livello».

A Largo Chigi anche la visione del mondo delle imprese, attraverso la voce di Lelio Borgherese, Presidente di Assocontact, Associazione datoriale che nella sua categoria di riferimento, quella dell’esternalizzazione dei servizi, ha da poco raggiunto un rinnovo del Ccnl: «I quesiti referendari sembrano una partita simbolica e priva di una vera ricaduta per lavoratori e imprese. Nel nostro CCNL BPO abbiamo introdotto alcune importanti innovazioni. Ci sono temi che la contrattazione collettiva di qualità potrebbe e dovrebbe affrontare con maggiore efficacia sottolinea Borgherese . Nella nostra contrattazione collettiva abbiamo inserito, ad esempio, la redistribuzione degli utili e la partecipazione alla vita di impresa. Non solo, abbiamo anche previsto l’introduzione di club tematici a cui i lavoratori possano destinare fino al 30 % del tempo lavorativo per dedicarsi all’approfondimento su argomenti quali la sicurezza, l’ innovazione o l’IA generativa. All’Ia diamo molta importanza: siamo stati i primi a prevedere l’istituzione del garante della IA all’interno dell’impresa».

La puntata integrale di Largo Chigi