Politica

Prove di dialogo

18
Novembre 2023
Di Alessandro Caruso

C’è un dato interessante che sta contraddistinguendo questa legislatura: sono molti i provvedimenti di iniziativa del centrodestra che sono stati approvati ad ampia maggioranza nell’ultimo anno. Non che la rilevazione in sé sia una notizia, ma considerando la reputazione estremamente divisiva che era stata affibbiata a questo establishment, il dato non lascia completamente indifferenti. Solo negli ultimi due mesi questo equilibrio si è rinnovato ben due volte: a settembre quando è stata votata all’unanimità la legge di sistema per la prevenzione del diabete, con uno stanziamento di risorse a dir poco “muscoloso”. E giovedì con il ddl Lollobrigida che vieta l’utilizzo della carne sintetica: una votazione, per di più, su cui il centrosinistra non ha fatto ostruzionismo. In altri tempi si sarebbe sicuramente trovato il modo per contrastare l’iter parlamentare. Cosa sta succedendo? L’impressione è che si stia impostando una dialettica politica nuova, diversa, più costruttiva, al netto delle evidenti differenze e degli attacchi fra partiti, frontali e laterali. Ma anche in questo caso sono sempre attacchi in cui la politica, almeno nei suoi elementi più autorevoli e rappresentativi, sembra sforzarsi di dare il buon esempio. Questa è una lettura. L’altra è quella secondo cui il centrodestra stia facendo un tentativo di dialogo in funzione dell’approvazione della riforma istituzionale, quella che vuole introdurre il cosiddetto premierato all’italiana. Anche se in quel caso sarà a dir poco difficile trovare ampie convergenze. Motivo per cui la maggioranza non sta alzando troppo la posta in gioco, quella politica, errore che fece all’epoca Renzi, che poi dovette dimettersi da Palazzo Chigi.

Un dialogo che la Meloni ha cercato di rinnovare anche nell’organizzazione di Atreju, la tradizionale festa di Fratelli d’Italia, invitando prima la Schlein, che ha però declinato, e poi Landini. Proprio quel Landini che si conferma il più duro oppositore del governo, come dimostrato dal grande sciopero indetto nella giornata di venerdì per protestare contro le misure della manovra.

Tutto questo mentre continua il conflitto in Medio Oriente. Una guerra che, stando all’ultimo sondaggio di Demos uscito in settimana, genera più tensione emotiva negli italiani rispetto a quello in Ucraina, sebbene sia molto più lontano. Circa 9 italiani su dieci si dicono “preoccupati” da quanto sta succedendo tra Israele e Hamas dal 7 ottobre scorso. E tutto sommato ne hanno ben donde, considerando le notizie che arrivano da Gaza. Dopo 40 giorni di guerra con Hamas, infatti, l’esercito israeliano ha occupato sedi delle istituzioni del movimento islamico, come il Parlamento e il comando della polizia e continua a ingaggiare scontri a fuoco intorno agli ospedali. Tregue umanitarie di alcune ore si susseguono, per consentire ai civili di evacuare il nord della Striscia e facilitare l’ingresso di aiuti umanitari. Nella notte tra martedì e mercoledì, inoltre, truppe israeliane hanno condotto “precise e mirate operazioni contro Hamas” dentro il più grande ospedale di Gaza City, al-Shifa, dove si trovano centinaia tra pazienti, medici, infermieri e inservienti e migliaia di rifugiati. Tanto che lunedì scorso il presidente Usa Joe Biden aveva detto che gli ospedali “vanno protetti”. Biden intanto porta avanti le sue prove di dialogo, quelle con la Cina. In settimana si è svolto l’atteso vertice di San Francisco con Xi, che potrebbe avere segnato l’inizio di un percorso importante. Le distanze rimangono e sono grandi, ma gli analisti si sono soffermati su alcune parole del presidente cinese: “Credo che, una volta aperta, la porta alle relazioni bilaterali, non verrà più chiusa”. Secondo Beatrice Gallelli, ricercatrice dell’Istituto Affari Internazionali, la distensione fra Usa e Cina “non è totale”, ma ci sono elementi molto positivi nella ripresa dei rapporti bilaterali che avevano conosciuto un brusco raffreddamento dopo la vicenda del pallone aerostatico cinese intercettato nei cieli nord-americani nel febbraio scorso.

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