Politica

Codice degli appalti, il bicchiere mezzo pieno per il Governo e mezzo vuoto per tutti gli altri

06
Aprile 2023
Di Alessandro Cozza

A meno di una settimana dalla pubblicazione in gazzetta Ufficiale del Codice dei contratti pubblici, non accenna a placarsi il dibattito tra chi critica le misure previste dal nuovo Decreto e chi, invece, vede il bicchiere mezzo pieno su questo nuovo Codice appalti. Se da una parte Il Governo rivendica l’ottimo lavoro fatto e con soddisfazione lo annovera tra le buone pratiche dei primi mesi di lavoro dell’esecutivo, dall’altra diverse associazioni di categoria continuano a evidenziarne le criticità.

Tra gli aspetti positivi, il cosiddetto “bollino rosa”, commentato positivamente dalla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella: “Il nuovo codice appalti prevede la premialità per le imprese che rispettano la parità di genere. È stato previsto, fra i criteri per la redazione di un codice degli incentivi, il riconoscimento di un bonus alle imprese che valorizzano la quantità e la qualità del lavoro femminile, nonché’ il sostegno alla natalità.”

A chi in questi giorni ha sollevato dubbi circa la bontà del documento del codice appalti fortemente voluto da Matteo Salvini, il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha così risposto: “Sono orgoglioso del nuovo Codice dei contratti pubblici che i sindaci avranno in mano e potranno utilizzare dall’estate prossima. Mi è dispiaciuto che qualcuno pur di contrastare una scelta che dà fiducia ai sindaci è arrivato a dire che è un Codice che favorirà la mafia e aumenterà i morti sul lavoro.”

Tra chi denuncia la poca trasparenza e il rischio di un passo indietro nel settore, c’è Fondazione Inarcassa. “Il nuovo codice dei contratti pubblici non solo penalizza i liberi professionisti della progettazione mettendone in secondo piano il lavoro e le competenze, ma segna anche una riduzione significativa delle gare pubbliche e delle rotazioni di incarico e un’inversione di tendenza nella trasparenza delle procedure”, sottolinea il Presidente Franco Fietta. La Fondazione fa notare anche come, tra i punti critici, ci sia la riduzione dei livelli di progettazione che, passando da due a tre, impoveriscono la fase di proposta e discussione e rischiano di rendere impossibile la gestione della fase di transizione. “Il nuovo Codice dei contratti pubblici rischia di non essere funzionale agli obiettivi legati alla modernizzazione e crescita del paese e in particolare a quelli contenuti nel PNRR”, ammonisce il Presidente di Fondazione Inarcassa, Franco Fietta.

Da sempre apertamente critici con il nuovo testo del Codice appalti, sono i sindacati. Dopo la giornata di protesta del primo aprile, la lotta dei lavoratori delle costruzioni continua con la mobilitazione Cgil, Cisl e Uil di maggio ed in coerenza con la sua piattaforma unitaria, che vede tra i punti qualificanti la lotta alle morti sul lavoro e l’eliminazione dei subappalti a cascata.

Il 1 luglio, giorno dell’entrata in vigore del nuovo codice appalti si avvicina, ma le polemiche fra le due fazioni non si placano. Su una cosa si è tutti d’accordo, bisogna scongiurare che l’entrata in vigore del nuovo codice porti alla paralisi del settore.