Politica
Mattarella e Papa Leone XIV alla Fao: “La fame non è destino, ma responsabilità”
Di Ilaria Donatio
L’ottantesimo anniversario della Fao e la Giornata mondiale dell’Alimentazione si sono intrecciati oggi in una cerimonia solenne a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di Papa Leone XIV e di numerosi capi di Stato e rappresentanti internazionali. L’evento, ospitato nella sede dell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, ha segnato anche l’inaugurazione del nuovo Museo e Rete per l’Alimentazione e l’Agricoltura, pensato per raccontare la storia e il futuro della sicurezza alimentare nel mondo.
Nel suo intervento, Mattarella ha denunciato “l’inaccettabile regresso del multilateralismo” in un’epoca in cui conoscenze e risorse dovrebbero rendere la fame un ricordo del passato. Ha ricordato che, nonostante i progressi scientifici e tecnologici, milioni di persone continuano a soffrire di insicurezza alimentare e che “un mondo senza fame” resta una meta lontana. Il Presidente ha sottolineato il valore della cooperazione e della responsabilità condivisa, ricordando che “le istituzioni internazionali impegnate contro la fame sono strumenti preziosi che meritano il sostegno dei cittadini e dei governi”.
Papa Leone XIV ha parlato con toni accorati, definendo la fame “una negazione della dignità umana e una colpa collettiva”. “Chi patisce la fame non è un estraneo, è mio fratello e devo aiutarlo”, ha detto il Pontefice, invitando a non abituarsi all’idea che milioni di persone muoiano di fame in un mondo che produce più del necessario. Ha richiamato i dati diffusi dalla Fao: 673 milioni di persone soffrono la fame e oltre 2,3 miliardi non possono permettersi un’alimentazione adeguata, ricordando che l’obiettivo “Fame Zero” dell’Agenda 2030 è ancora lontano.
Il direttore generale della Fao Qu Dongyu ha sottolineato come l’anniversario rappresenti un momento per riflettere sul cammino compiuto e sulle nuove sfide poste da guerre, crisi climatiche e disuguaglianze. Tra gli ospiti internazionali figuravano il re Letsie III del Lesotho, la regina Letizia di Spagna, la principessa Basma Bint Ali di Giordania e il presidente dell’Uruguay, a testimonianza della dimensione globale del tema.
La presenza congiunta di Mattarella e del Papa, insieme ai rappresentanti di numerosi Paesi e istituzioni internazionali, ha dato alla cerimonia un valore simbolico e politico di grande rilievo. In un mondo attraversato da guerre, disuguaglianze e migrazioni forzate, la fame torna al centro del discorso globale come misura della civiltà umana e banco di prova della solidarietà internazionale.
La Fao compie ottant’anni ma guarda avanti. Tra i corridoi del nuovo museo si intrecciano memoria e futuro: la testimonianza di quanto è stato fatto e la promessa, ancora aperta, di ciò che resta da fare per rendere il cibo un diritto universale e non un privilegio.





