Politica
Legge di Bilancio, ok alla fiducia in Senato, le norme stralciate dal maxiemendamento
Di Lorenzo Berna
Con 113 voti la manovra ha incassato il sì alla fiducia pochi minuti fa da parte del Senato. Base portante della seduta il maxi-emendamento, che alla fine è passato. Con qualche modifica che ieri era parsa chiara.
Dal maxiemendamento alla legge di Bilancio sono state eliminate alcune disposizioni. Lo stralcio è stato deciso martedì mattina dalla Commissione Bilancio del Senato, poche ore prima dell’avvio della discussione.
Tra le norme cancellate, quella che ha suscitato le reazioni più dure delle opposizioni riguarda il tema delle retribuzioni. La disposizione, introdotta con un subemendamento di Fratelli d’Italia, prevedeva che il datore di lavoro non potesse essere condannato al pagamento di arretrati retributivi o contributivi per il periodo precedente al deposito del ricorso, qualora avesse applicato i minimi previsti da un contratto collettivo ritenuto equivalente per settore e territorio. Il principio si applicava anche nei casi in cui il giudice avesse accertato la non conformità di quello standard all’articolo 36 della Costituzione, tenendo conto dei livelli di produttività e del costo della vita rilevati dall’Istat.
Oltre a questa misura, sono altre quattro le disposizioni espunte dal testo. La prima era stata inserita tramite un emendamento della Lega e interveniva sulla disciplina dell’inconferibilità di incarichi nelle amministrazioni statali, regionali e locali per soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati dalle stesse amministrazioni.
È stata poi eliminata la norma che riduceva da tre anni a uno il periodo di divieto, successivo alla cessazione del rapporto di lavoro, per lo svolgimento di attività professionali presso soggetti privati destinatari dell’azione amministrativa esercitata in precedenza.
Stralcio anche per l’intervento promosso con un emendamento di Forza Italia in materia di magistrati fuori ruolo, che prevedeva tra l’altro la riduzione da dieci a quattro anni dell’anzianità di servizio necessaria per l’autorizzazione al collocamento fuori ruolo. Infine, è uscita dal maxiemendamento anche la norma sulla revisione della disciplina del personale della Covip.





