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Lattanzio (PD) apre ai 5Stelle: «Le affinità sui temi ci avvicinano»

13
Settembre 2022
Di Barbara Caracciolo

Se da un lato il presidente del M5S Giuseppe Conte chiude alle larghe intese con il Pd, dall’altro lato la porta sembra restare possibilista. «Sui temi – spiega Paolo Lattanzio, candidato del Pd alla Camera nel collegio plurinominale Puglia 2 – ci sono affinità più evidenti delle cose che ci dividono». Nell’intervista a The Watcher Post, il deputato uscente del Pd fa riferimento al modello Puglia, seguendo un ragionamento dettato dal pragmatismo: se funziona con successo in una regione, può funzionare anche a livello nazionale. Ma adesso è presto per pensare al futuro: «Per ora gli schieramenti ci vedono divisi, ora restiamo concentrati sulle elezioni del 25 settembre».

Larghe intese del Pd: affinità con i temi del M5S, modello Puglia possibile
«Il modello Puglia, funziona. Credo che le affinità con i temi del M5S siano evidenti, sono più delle cose che ci tengono distanti, una forma di dialogo è inevitabile, non solo per contrastare la destra, ma anche per costruire un’alternativa di governo al paese» ha detto Paolo Lattanzio. «Se ci concentriamo sui programmi le larghe intese sono possibili, ma adesso siamo su schieramenti diversi ed è presto per ipotizzare il futuro». 

Adozioni, necessario un giudice specializzato e aiutare le famiglie
«Per favorire le adozioni è fondamentale lavorare sui tempi di accertamento dell’idoneità delle famiglie, ma questo significa investire sull’infanzia, cosa che in Italia dovremmo iniziare a fare in maniera strutturale», ha detto Paolo Lattanzio. «I punti chiave da cambiare dell’attuale normativa sono l’istituzione di un tribunale dedicato, che rappresenti una corsia preferenziale e che sia specializzato in questa tematica, e l’aiuto da parte dello stato alle famiglie che adottano», ha concluso.

Dimore storiche, sì a investimenti, ma le dimore siano luogo di incontro per la comunità
Lattanzio si è occupato molto du cultura. Sulle dimore storiche, punto nevralgico del patrimonio storico artistico italiano, ha chiarito: «Valorizzare le dimore storiche significa sostenere anche i borghi ed è una misura utile, ma che richiede opportuni investimenti». «Molte volte il privato viene penalizzato, ma è necessario investire su una partnership tra pubblico e privato, dove il privato non sia solo ilbeneficiario, ma assuma un ruolo da protagonista, non solo rinnovando l’offerta culturale ma anche rappresentando un punto di incontro nella comunità», ha concluso. (Segui il nostro Speciale elezioni).