Politica

La strada del premierato semplice

24
Gennaio 2024
Di Paolo Bozzacchi

L’introduzione del premierato potrebbe essere più semplice del previsto. Come? Rendendo la riforma un po’ meno costituzionale e un po’ più razionale. Pragmatica, insomma. Se l’obiettivo del governo resta quello di far scegliere ai cittadini direttamente alle urne il Premier da eleggere, forse una scorciatoia tecnica sarebbe quella di scorporare questo aspetto centrale dalla norma costituzionale in via di modifica, inserendolo in una semplice legge ordinaria di riforma della legge elettorale. Lo suggerisce dalle pagine de Il Sole 24 Ore il costituzionalista Roberto D’Alimonte, che spiega: “I partiti da soli o in coalizione si presentano alle elezioni con un candidato premier indicato sulla scheda elettorale. Il candidato premier che ottiene il 50% più uno vince e il suo partito o la sua coalizione si vedono assegnati il 55% dei seggi. Se nessuno dei candidati premier ottiene il 50% i due che ottengono più voti vanno al ballottaggio”. Sarebbe una soluzione molto pragmatica, anche se indebolita dalla natura stessa della scorciatoia tecnica. Una semplice legge ordinaria, d’altronde, potrà essere modificata molto più facilmente da qualunque futuro governo.     

Il meteo della riforma
Il primo sì sull’autonomia differenziata tanto cara alla Lega sgombra il cielo da molte nubi possibili in termini di compattezza della maggioranza sulle riforme. Aiuta e non poco in queste ore anche il vento fatto soffiare sullo slittamento di almeno di un paio di giorni per la scadenza della presentazione degli emendamenti sulla riforma costituzionale. Nuova scadenza 31 gennaio. Oggi in Commissione Affari Costituzionali al Senato verranno discussi i 7 emendamenti di maggioranza messi a punto dal relatore Alberto Balboni (FdI) e da Marcello Pera (FdI). Tra questi l’attenzione è focalizzata dal cosiddetto emendamento anti-ribaltoni, che dovrebbe essere leggermente modificato per far sì che non si debba automaticamente andare alle urne in caso di caduta del Premier. Sul simul simul (subito alle urne e basta) potrebbe arrivare un compromesso, ancora in fase di trattativa.

Prova di compattezza per le opposizioni
Su proposta del Pd le opposizioni stanno tentando di mettere a punto una controproposta comune basata sul modello del cancellierato tedesco, caratterizzato dal meccanismo della sfiducia costruttiva. Sarà interessante per il governo Meloni valutarne il merito. Resta una prova di compattezza per le opposizioni.