Politica

La manovra e le manovre

26
Novembre 2022
Di Alessandro Caruso

“Per ora né carne né pesce. Una manovrina”. Matteo Renzi in un’intervista a La Stampa ha definito così la Legge di Bilancio. E in fondo è difficile non dargli ragione, perché è ancora troppo presto. L’hashtag #ldb questa settimana ha dominato il dibattito politico, del resto non poteva essere altrimenti, visto che il Paese intero aspetta una risposta alla crisi energetica e inflattiva che colpisce orizzontalmente tutta l’economia italiana. E la risposta, per ora, è arrivata. Ma l’iter parlamentare inizierà la prossima settimana e, come di consueto, modellerà la legge in lungo e in largo definendone gli interventi nel dettaglio: è quindi prematuro dare un giudizio di carattere economico-finanziario. Quello che certamente, invece, si può evincere è l’approccio politico, decisamente coerente con quelli che erano stati gli intendimenti dichiarati dal centrodestra: famiglie e imprese al centro, alleggerimento fiscale, un occhio di riguardo alle partite Iva e riflettori puntati sul reddito di cittadinanza, in procinto di essere modificato, anche se gradualmente. Un intervento complessivo da 35 miliardi di euro, una cifra “audace” per un periodo delicato come quello attuale, tanto che a Bruxelles, dove ieri, come da procedura, è stato inviato il programma di bilancio per una valutazione, sono preoccupati per la sostenibilità del debito. Il governo ha incassato e non replicato, ma certamente terrà conto dell’avvertimento, visto che fino ad oggi è stato sempre molto attento ai giudizi di Bruxelles e delle principali cancellerie europee.

Inizia quindi una corsa contro il tempo. Il disegno di legge dovrebbe approdare lunedì prossimo alla Camera, dando così il via alla sessione parlamentare sulla manovra: l’illustrazione del provvedimento con la presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi parlamentari dovrebbe concludersi entro venerdì 2 dicembre. Dal 5 al 7 di dicembre la commissione Bilancio sarà impegnata sull’ammissione e la segnalazione delle proposte di modifica: ci sarà un piccolo tesoretto al Parlamento e poi si deciderà anche quanto destinare alle opposizioni. Gli emendamenti segnalati saranno uno per Parlamentare (quindi saranno in totale 400) e suddivisi praticamente sul numero dei componenti dei gruppi. Dal 12 al 16 dicembre si entrerà nel vivo, con l’esame in commissione. Dal 19 al 21 il testo è atteso in aula per l’approvazione in prima lettura mentre entro il 23 dicembre, quindi prima di Natale, è previsto il voto degli ordini del giorno e la trasmissione al Senato dove l’esame “lampo” deve concludersi entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio.

Il ministro delle Economia Giancarlo Giorgetti ha già portato a casa un risultato, fissando a un miliardo di euro il costo complessivo di quelle che considera le cosiddette “bandierine” dei partiti. Del resto bisogna fare pesto. Ma il dibattito si promette duro e infuocato, come non succedeva da tempo. E questo è l’altro dato politico legato a questa sessione di bilancio 2022: le manovre delle opposizioni, inesorabilmente centrifughe. Il Movimento 5 Stelle ha già annunciato la sua mobilitazione di piazza in difesa del reddito di cittadinanza, ma il Partito democratico ha scelto di concentrare le sue proteste e i suoi contenuti in un’altra manifestazione, di cui è stata già comunicata la data del 17 dicembre. Mentre il Terzo Polo, al contrario, non scenderà in piazza, anzi, salirà a Palazzo Chigi, per un incontro con la Meloni nei prossimi giorni. Il principale coagulato di centro ha scelto la via del dialogo, pur restando all’opposizione, ma ha già strizzato l’occhio alla maggioranza in più occasioni, in ultimo con la promessa di sostegno alla riforma Nordio sulla giustizia. E c’è già chi parla di un possibile “patto di via della Scrofa”, un’alleanza di Fratelli d’Italia con Renzi e Calenda per scongiurare i rischi di instabilità interna, dovuti alla riottosità degli alleati, soprattutto quella della Lega. Una Lega in cui tra l’altro si è acuito il confronto interno tra le due principali fazioni, quella di Salvini e quella dell’asse Giorgetti-Zaia-Fedriga. Il fittissimo dialogo tra le forze politiche nelle prossime settimane, alla ricerca delle alchimie per far tornare i conti economici e politici della Legge di Bilancio, sicuramente farà emergere nuovi equilibri politici, nella maggioranza e nell’opposizione. Il 31 dicembre consegnerà all’Italia non solo una manovra, ma anche il risultato delle manovre che i partiti, lentamente e in sordina, stanno calibrando in queste settimane.