Politica

Gelmini in audizione: “Fondere le istanze territoriali in un progetto unitario nazionale”

03
Marzo 2021
Di Luca Grieco

Tra gli obiettivi del nuovo governo c’è quello di voler stabilire un dialogo sereno e costruttivo tra l’Esecutivo e il Parlamento.

Le sfide sono molte e ci sarà il bisogno di agire su più fronti soprattutto per quanto riguarda la chiusura delle scuole nelle zone rosse. Compito non facile dato l’insediamento a ridosso della scadenza del Dpcm, con zero tempo a disposizione per correggere il tiro su potenziamento della DAD e garantire i necessari supporti tecnologici a insegnanti e famiglie.

Nonostante gli ostacoli si sta lavorando con intensità nel raccogliere gli spunti emersi nei tavoli di confronto. Questo il quadro generale stilato dal Ministro Gelmini: “L’unica alternativa alla divisione dell’Italia per fasce è il lockdown, che non è qualcosa che ricordiamo con grande piacere – quindi – abbiamo provato a mantenere la separazione per fasce di colori, ma ad aggiungere un cambiamento nel metodo e nei tempi”.

Dalle ordinanze delle Regioni risulta una propensione ad impugnare le decisioni centrali: “Laddove c’è davvero una violazione del principio costituzionale è giusto impugnare, ma si può usare di più un sistema di risoluzione del conflitto prima dell’impugnativa” ha puntualizzato la Gelmini, e nel trovare una soluzione a questo problema bisogna evitare di aumentare i conflitti tra Regioni.

Per la vaccinazione è necessaria la collaborazione tra la Protezione Civile, la struttura commissariale e l’ambito sanitario regionale. Anche se rimane il problema legato alla reperibilità dei vaccini e da qui poi ne deriverà la logistica e le somministrazioni.

Nei Paesi in cui il piano vaccinale sta andando a buon fine velocemente le somministrazioni non si limitano alle strutture ospedaliere, “c’è la possibilità che si possano effettuare anche in strada?” chiede l’onorevole Rossini (Misto).

All’interno del programma di vaccinazione nella Regione Veneto c’è un punto da chiarire: “La vaccinazione delle fasce che vanno tra i 18 e i 55 avviene nella fase successiva in cui vaccini andranno a personale scolastico e universitario, docenti e non, personale delle forze armate e di polizia, poi – si legge – ai soggetti che svolgono altri servizi essenziali, esattamente quali sono?” chiede il senatore Dal Mas (FI).

La Gelmini risponde così: “Bisogna capire, avendo delle priorità quali siano questi servizi essenziali per allargare la base dei vaccinatori. Sono d’accordo che non si vaccini solo negli ospedali e che si devono accelerare i tempi. Le risorse sono state condivise nella distribuzione, ma penso che ci sia anche un problema di progettualità oltre che di risorse, come anche al Mezzogiorno”. Il Ministro suggerisce di programmare un’audizione in merito, perché sarebbe importante avere un’interlocuzione con coloro che si occupano dell’emergenza sul campo, in modo da avere le informazioni necessarie per muoversi in maniera efficace e per evitare di abbandonare le Regioni, dati gli inquadramenti differenti dei sistemi sanitari.

L’autonomia differenziata valorizza l’elemento essenziale, secondo l’onorevole Pettarin (FI) e chiede: “Quali sono le sue linee di pensiero per lo sviluppo di una strada verso questa direzione?” Il Ministro risponde, anche per l’esperienza da poco affrontata da governatori sindaci e province, “mi sarei aspettata una richiesta di maggiore autonomia invece ho colto sul fronte dell’emergenza un senso di abbandono. I governatori si sono trovati da soli ad affrontare l’emergenza anche con la paura di responsabilità penali. Penso che dobbiamo partire dalla realtà, c’è questa emergenza e manca una cornice nazionale dentro la quale ci sia ordine nelle competenze – guardando positivamente alla Legge quadro – dobbiamo avere la capacità di fondere dentro un progetto unitario nazionale delle istanze territoriali che devono essere diversificate per territori”.

I processi di semplificazione, aiutati dalla collaborazione dovuta alla maggioranza, permetterebbero “una connessione per la PA e un approccio nuovo cooperativo tra i diversi livelli di governo” poiché sono stati fatti sempre interventi settoriali piuttosto che globali, dichiara il senatore Manca (PD). Il tema delle semplificazioni è un processo che si cerca sempre di attuare ma non è mai stato portato in porto e la Gelmini risponde: “Bisogna trovare una formula e il Ministro dell’innovazione insieme al Ministro della Pubblica Amministrazione stanno già lavorando in questa direzione”.

Per dare luogo ad emanazione di leggi e decreti attuativi “C’è l’esigenza di dare vita al lavoro delle commissioni paritetiche” dichiara la senatrice Drago (Misto) e la Gelmini concorda: “Partiamo presto, ho capito che le nomine fatte dalle regioni restano ma quelle fatte dal precedente governo decadono, ed in questo caso sono per far prevalere la competenza”.

Photo Credits: Sky TG24