Politica

Foti: “Serve una svolta, l’Europa rimetta al centro salute, ambiente e imprese”

27
Ottobre 2025
Di Ludovico Berna

All’assemblea di Federchimica 2025 il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e per il PNRR Tommaso Foti ha lanciato un appello a una profonda riflessione sul futuro industriale del continente.

«Serve dare una svolta – ha affermato –. L’Europa deve mettere al centro il tema della salute e dell’ambiente, ma senza la presunzione di colpevolezza che ogni cosa dipenda dal mondo dell’industria, visto come male assoluto». Per Foti, è invece necessario «far sentire la voce delle imprese, di chi rischia ogni giorno in un mercato in cui spesso non si viene sconfitti dalle capacità altrui, ma dalle regole stringenti che ci siamo dati e che ci autolimitano in ogni modo».

Il ministro ha denunciato il rischio che il Vecchio Continente finisca «col diventare una colonia di qualche Paese dell’Asia, con ogni riferimento a Paesi come la Cina puramente voluto». Una critica che si lega al tema della concorrenza globale e alle difficoltà che attraversano diversi comparti strategici dell’industria europea, a partire da quello chimico.

A margine dell’incontro, Foti ha sottolineato che «il costo dell’energia incide», ma «non è l’unico fattore di difficoltà per l’industria chimica». Il vero nodo resta la competitività, oggi «frenata da regole interne troppo rigide rispetto a quelle dei concorrenti stranieri». In questo quadro, il ministro ha segnalato «una forte apertura affinché il comparto possa beneficiare degli aiuti di Stato che a livello europeo prima erano preclusi».

La sfida, ha spiegato, non riguarda soltanto i costi o la burocrazia, ma anche l’equilibrio dei rapporti internazionali. «Sì, anche la Cina è parte del problema – ha ribadito –. Le politiche di sovrapproduzione e la concorrenza sleale di Pechino stanno mettendo in seria difficoltà comparti industriali strategici. Serve una risposta europea compatta, con regole chiare e reciprocità negli scambi».

Nel suo intervento, Foti ha infine invitato a guardare con realismo all’impatto delle politiche ambientali: «Mentre noi facciamo i complimenti per aver ridotto un po’ le nostre emissioni, gli altri le aumentano in modo sconsiderato e riescono a farci una concorrenza che ci manda fuori mercato». Da qui la provocazione: «L’obiettivo è fare di un’Europa che ha già un suo problema intrinseco di denatalità un giardinetto per anziani o vogliamo mantenere un’Europa che sia produttiva?».