Politica

Foschi (Pd): «Roma sia più pulita e meno caotica. Expo e Giubileo grandi volani»

26
Agosto 2023
Di Alessandro Cozza

Enzo Foschi, ex vicesegretario del Pd Lazio e coordinatore romano della mozione Schlein al congresso nazionale, dal 12 luglio è il nuovo segretario del Pd Roma. «Il partito che voglio deve fare da sentinella sul territorio», disse Foschi – veterano Pd che si è fatto le ossa nell’ex Pci-Pds-Ds – nel raccontare il partito che avrebbe voluto.

Classe 1966, romano di Garbatella, tra il 2013 e il 2014 è stato capo della segreteria di Ignazio Marino. Nel 1993 è stato eletto consigliere comunale e ha lavorato sia con Francesco Rutelli sia con Walter Veltroni, occupandosi di politiche sociali e abitative, sport e diritti. Il suo pallino, condiviso con la neo segretaria, è il lavoro.

The Watcher Post lo ha intervistato per scoprire il nuovo corso del partito romano

“Combatteremo col sorriso sulle labbra, la dolcezza nel cuore e senza paura”, sono state le sue prime parole da neosegretario del Pd Roma. Ci racconta prima di tutto le sensazioni, le emozioni per una persona come lei, nato e cresciuto dentro il partito, che viene chiamato a guidare il quello della Capitale?
«Ho provato e provo ancora una grande emozione. Sento anche di avere una grande responsabilità. Fare il segretario del PD Roma non vuol dire mettersi una stelletta sulla giacca né tanto meno lo considero un riconoscimento alla mia storia politica ma significa un impegno quotidiano verso la città portato avanti insieme a migliaia di persone. Io mi sento un militante provvisoriamente Segretario e con questo spirito, alimentato da passione e servizio, svolgerò questo mio incarico. Con la consapevolezza che non è solo un Segretario ma una intera comunità che deve mettersi in movimento».

Da dove riparte il nuovo Pd Roma? Quali le priorità per ridare identità al Partito?
«Si riparte dai temi concreti dal lavoro dalla qualità della vita delle persone. Dalla battaglia per il salario minimo che dà dignità al lavoro, soprattutto di giovani e donne spesso sfruttati. Dalla difesa della sanità pubblica e dal sostegno alla scuola pubblica. Dal diritto alla casa e dalla difesa dei diritti civili. Insomma, si riparte tenendo i piedi ben piantati nella società. Senza più tentennamenti ma con chiarezza di proposte e scelte chiare e nette. La nostra identità è data da quello che facciamo non da quello che diciamo di essere. In questi anni abbiamo fatto tanti errori e quel popolo che dicevamo di voler rappresentare non ci ha più né capito, né riconosciuto. Non è con alchimie di palazzo che lo ritroveremo al nostro fianco, ma questo succederà se costruiremo battaglie concrete. Serve coraggio, serve coerenza per recuperare credibilità tra chi spesso si è sentito abbandonato se non tradito».

Il Partito democratico è il primo partito a sostegno della giunta Gualtieri in Campidoglio, quale sarà il rapporto con il Sindaco e quali i prossimi temi da affrontare insieme?
«Gualtieri non è solo il Sindaco, ma è il nostro Sindaco. Ha trovato una situazione complicatissima frutto di anni e anni in cui Roma è stata ferma e con poteri ormai chiaramente inadeguati a gestire una capitale così vasta. Noi saremo un aiuto e un pungolo per questa amministrazione. La sfida di Gualtieri è la sfida del Pd: migliorare la qualità della vita dei romani e delle romane e dare una prospettiva strategica che renda questa nostra meravigliosa città più competitiva con le sfide del mondo. Perché Roma – non dimentichiamolo mai – è tante cose insieme: è la culla della civiltà romana, è la capitale d’Italia, è la citta dove è nata di fatto l’Unione europea ed è anche il centro mondiale del cattolicesimo. Tutti aspetti che la rendono città del mondo».

La capitale nei prossimi anni sarà padrona di casa di grandi eventi internazionali. Tra questi, sicuramente ci sarà il Giubileo nel 2025, che lei segue da vicino essendo membro della commissione speciale in Regione. Sarà una grande occasione di sviluppo e crescita per la città anche nel settore dell’innovazione grazie al progetto “Roma 5G” che però è stato impugnato al Tar del Lazio dagli operatori Telco. Essendo questa una grande opportunità di sviluppare una rete internet ad accesso gratuito in 100 piazze e nelle linee della metropolitana, come si possono coniugare le richieste delle aziende con le necessità dell’amministrazione?
«Confido nella bontà delle scelte in questo campo fatte dall’amministrazione. A me quello che interessa è che a Roma il 5g rappresenti una grande opportunità non solo per i ricchi o i più acculturati di questa città ma che sia una opportunità a disposizione di tutti. E su questo che anche come partito ci impegneremo. Il Giubileo è un grande appuntamento religioso ma è anche una grande opportunità per la città. Ci dobbiamo preparare ad accogliere milioni di pellegrini ma anche a cogliere, come si sta già facendo, questa occasione per fare cose che possono cambiare il volto della città a beneficio di chi la vive tutti i giorni».

Tra i grandi eventi, si spera, ci sarà anche Expo2030. Un’opportunità che può fornire una spinta allo sviluppo non solo di Roma, ma di tutto il Paese. Cosa pensa del progetto con il quale si candida Roma? Qual è il vero valore aggiunto della candidatura della Città Eterna?
«L’Expo è una grande sfida. Roma se la sta giocando consapevole del difficile contesto mondiale.  È una competizione difficile. Il valore aggiunto di Roma è “semplicemente” Roma ed è un valore inestimabile. Se chi vota per la scelta lo facesse solo sulla base di valori umani, storici e religiosi non ci sarebbe partita. In ogni caso sono molto fiducioso a che perché il Sindaco sta lavorando al meglio per preparare la città. Certo l’aiuto del governo nazionale è un po’ a fasi alterne. Tagliare grandi opere di mobilità già previste col PNRR – come la chiusura dell’anello ferroviario – non trasmettono un grande segnale di investimento sulla città a chi ci guarda da fuori. Questo è un peccato».

Per affrontare queste grandi sfide ci sarà sicuramente bisogno di mettere mano al servizio di trasporto pubblico della città. Ci sarà bisogno di soluzioni innovative e sostenibili, come per esempio il collegamento per Fiumicino con il taxi volante Volocopter. Quale può essere la ricetta giusta?
«Si, ci sarà da fare una rivoluzione. Su questo l’Assessore Eugenio Patanè sta mettendo in campo cose importanti. Ci sono è ci saranno dei disagi – basti pensare agli orari ridotti delle metropolitane – ma è il prezzo da pagare per fare quella manutenzione che non nessuno ha fatto per 25 anni. Poi servono nuove linee metropolitane. Servono tranvie – modello tram 8 – e serve moltiplicare le opportunità di mobilità alternativa alla automobile privata come, per esempio, le nuove soluzioni per collegare la città all’aeroporto. Lo dobbiamo fare non solo per non rimanere bloccati tutti i giorni nel traffico ma anche per vivere meglio e combattere l’inquinamento».

Un obiettivo concreto da raggiungere e un sogno da realizzare per il suo primo anno da Segretario?
«Non ho sogni personali da realizzare. Il mio sogno è Roma. La città dove sono nato e vivo.  L’obiettivo che ci dobbiamo dare è che tra un anno sia più pulita, meno caotica e più socialmente giusta. Roma non è solo il centro storico. Roma è anche le sterminate periferie. Obiettivo è unificare la città facendo sentire tutti romani di serie A e tutti orgogliosi di viverla. Questo è il mio sogno».

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