Politica

Fase3, allarme tracciabilità

22
Giugno 2020
Di Redazione

Non si tratta di essere allarmisti. Ma realisti. La conclusione della campagna pubblica di 150mila test sioerologici da effettuarsi su un campione Istat rappresentativo di noi italiani è stata rimandata al 30 giugno. Doveva essere l'emergenza nell'emergenza e avrebbe potuto essere già di aiuto per tracciare meglio i contagiati dal virus Covid19. Non è stato così.

Intanto la App Immuni è stata scaricata da soli 3,5 milioni di italiani. Per funzionare in termini di tracciabilità effettiva dovrebbe essere negli smartphone del 60% degli italiani. A oggi siamo al 3,5%. Al momento definirlo un flop è riduttivo.

Senza una seria tracciabilità dei contagiati l'olio per la prossima frittura della seconda ondata di contagi in Italia è già alla giusta (alta) temperatura.

Eppure della App Immuni già non si parla più. Lato Governo è caduta nel dimenticatoio perché potrebbe diventare facilmente un argomento politico contro il Governo, in un'estate che ricordiamolo farà rima con campagna elettorale. Si voterà il 20-21 settembre in tutta Italia sul referendum confermativo del taglio del numero dei Parlamentari e in 9 regioni pre rinnovare i governi locali di: Campania, Puglia, Liguria, Marche, Toscana, Veneto e Valle d'Aosta. Lato Opposizione di scarsa tracciabilità e inefficacia di Immuni non ci si lamenta tanto. E' come se Matteo Salvini e Giorgia Meloni (molto impegnati a chiarire ruoli di leadership) abbiano deciso di attendere in vista di nuove golose opportunità di comunicazione sul tema. 

Lo scorso 4 Maggio qui  avevamo scritto "Test, Trace, Treat and Trust". Ebbene sulle prime due T non ci siamo proprio.

Ad oggi sono stati effettuati dal Ministero della Salute a guida Roberto Speranza meno di 5 milioni d comprei tamponi. Nella classifica globale stilata dal laboratorio Our World in Data dell'Università di Oxford sul rapporto tra tamponi effettuati e popolazione l'Italia è oltre la 20esima posizione. Da questo punto di vista non siamo dunqche il Governo (il Premier Giuseppe Conte in testa) spesso sbandiera.

L'impressione è che la palla del non abbassare la guardia non vada buttata solo addosso (doverosamente) ai ragazzi della movida irresponsabile. Potrebbe rimbalzare sugli Spritz e tornare in faccia al Governo se non ci sarà una nuova accelerazione sulla lotta alla pandemia. Prima che sia troppo tardi e sulle urne di settembre possiamo trovare il cartello "Chiuso per Virus"

 

Paolo Bozzacchi

 

 

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