Politica

Decreto Clima: primo via libera dal Senato

22
Novembre 2019
Di Redazione

 


Con 136 voti favorevoli, 93 contrari e 2 astensioni, l’Assemblea di Palazzo Madama ha approvato il cd. Decreto Clima, varato dal Governo a metà ottobre. Il testo, che ora passa alla Camera, ha subito modifiche nel corso dell’esame in Commissione Ambiente del Senato.


In particolare il testo, che si compone di 8 articoli, prevede misure volte alla definizione di una politica strategica nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici, a incentivare la mobilità sostenibile e a promuovere il trasporto scolastico sostenibile.


Inoltre, il decreto introduce, in via sperimentale, un contributo a fondo perduto in favore degli esercenti commerciali per incentivare la vendita di detergenti o prodotti alimentari sfusi o alla spina. E’ bene chiarire il provvedimento, fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, recepisce anche le disposizioni della Direttiva europea sulla qualità dell’aria.


Andando nello specifico, le misure con impatto diretto e immediato per i cittadini sono senza dubbio quelle in materia di mobilità sostenibile e di incentivazione di prodotti sfusi o alla spina.


In particolare, l’art. 2 del provvedimento, istituisce un fondo, con una dotazione complessiva di 255 milioni di euro, per finanziare l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale (cd. bonus mobilità) al fine di sostenere pratiche volte all’utilizzo di servizi di mobilità condivisa. Incentivate anche le biciclette a pedalata assistita e i progetti per la creazione, l’ammodernamento o la messa a norma di corsie preferenziali per il trasporto pubblico locale. Il bonus mobilità può essere utilizzato non solo per gli abbonamenti al TPL, ma anche per l’acquisto di autovetture e motocicli omologati, rispettivamente, fino alla classe Euro 3 e fino alla classe Euro 2 ed Euro 3 a due tempi. Il bonus, del valore di 1.500 euro, può essere riconosciuto ai residenti nei comuni italiani interessati alle procedure di infrazione comunitaria per non ottemperanza ai limiti di emissione ambientale.


Per ciò che concerne poi l’incentivazione di prodotti sfusi o alla spina, è previsto il riconoscimento, in via sperimentale, di un contributo per tutti quegli esercenti che vendono prodotti alimentari o detergenti alla spina o sfusi. Il contributo, che non può superare i 5.000 euro, sarà pari alla spesa sostenuta per attrezzare gli spazi a tale tipo di vendita oppure per aprire nuovi negozi che però vendano esclusivamente prodotti sfusi. I contenitori potranno essere forniti dall’esercente oppure potranno essere di proprietà del cliente purché siano riutilizzabili, puliti e idonei all’uso alimentare.


Qualora emerga dalle verifiche che l’attività non sia svolta per un periodo minimo di tre anni, è prevista la revoca del contributo.


 


Fabiana Nacci

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