Politica

Consultazioni, prima giornata. Tutti i nodi da sciogliere per la Meloni

20
Ottobre 2022
Di Alessandro Caruso

Mattarella non lo avrebbe mai immaginato, all’inizio del suo Settennato, di segnare un record nella storia della Seconda Repubblica: quello dei giri di consultazioni (Gentiloni, Conte I, Conte II, Draghi e Meloni). La prima giornata di consultazioni è all’insegna del no al governo Meloni. No del gruppo misto, delle autonomie e di +Europa. No del Pd, del M5S e del Terzo Polo. Tutto come da copione. Venerdì è la giornata chiave, quella dedicata al centrodestra, che proporrà probabilmente al Presidente Mattarella la lista dei ministri, prima di presentare ufficialmente l’Esecutivo alle Camere nel finesettimana. Ma soprattutto sarà il giorno in cui la coalizione dovrà dare spiegazioni sui suoi rapporti interni, sulle posizioni in politica estera, sulla postura internazionale che il futuro governo vorrà assumere. Niente fraintendimenti né tentennamenti. Esattamente come auspica la stessa Giorgia Meloni, premier in pectore.

Il fronte orientale ci sta osservando. E se il presidente russo Putin, da un lato, ha manifestato il suo “flirt” con Berlusconi, dall’altro proprio oggi Mykhailo Podolyak, consigliere politico del presidente ucraino Zelensky, ha twittato. “Qualsiasi crisi apre la strada ai leader veri. Mentre il signor Berlusconi è sotto l’impressione di ru-vodka in compagnia “cinque amici di Putin” in Europa, Giorgia Meloni dimostra quali sono i veri principi e la comprensione delle sfide globali. Ognuno sceglie la propria strada, i nuovi ministri rispettino l’ordine internazionale”. Un malinteso tutto da chiarire.

Del resto nella prima giornata di consultazioni questo argomento è stato centrale. Tutte le opposizioni hanno espresso preoccupazione su questo punto.

E anche per questo da Roma a Bruxelles l’asse del centrodestra oggi è stato coeso per rispondere alle accuse e preparare il campo al colloquio presidenziale. Giorgia Meloni, da Roma, e Antonio Tajani, dal vertice del Ppe a Bruxelles, hanno confermato: il centrodestra sta con l’Ue e la Nato. Nessun tentennamento.

Il malinteso, però, resta. I mal di pancia all’interno di Forza Italia sono evidenti. E questo spiega, secondo molti, anche la fuga di notizie, quella “manina” che ha “smascherato” l’audio di Berlusconi e che ha innescato la levata di scudi delle opposizioni e non solo. Ma il cerchio magico della Meloni garantisce: «da parte nostra massima fermezza». Solo tanto nervosismo, aggiungiamo noi. Gli alleati sono, al momento, indomabili.

In teoria domani, però, al termine delle consultazioni del centrodestra dovrebbe parlare solo la Meloni, a nome di tutta la coalizione. Come a dire: “la leader sono io”. Non dovrebbero esserci sorprese. Non dovrebbero.