Politica

Cdm, avanti su fisco e autonomia. Torna il ponte sullo Stretto

17
Marzo 2023
Di Giuliana Mastri

I punti chiave del programma di governo sono stati affrontati nel Cdm di ieri, gettando le basi per la loro realizzazione. Spicca l’approvazione della bozza sulla riforma del fisco, una legge delega che ruota attorno alla semplificazione delle aliquote Irpef, le quali passano da tre a quattro. Le due ipotesi non indicate nella delega sono 23%, 27% e 43%, oppure 23%, 33%, 43%. Il governo ha poi parlato dell’”individuazione di una unica fascia di esenzione fiscale e di un medesimo onere impositivo a prescindere dalle diverse categorie di reddito prodotto, privilegiando, in particolare, l’equiparazione tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione. Il ministro delle finanze Giancarlo Giorgetti ha detto che le nuove regole saranno effettive entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega.

Una sorta di flat tax per i dipendenti. E “incrementale”

Nella bozza si prevede inoltre che il dipendente possa applicare deduzioni sul carico fiscale, «anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato». La tassazione potrebbe così divenire incrementale pure per i lavoratori subordinati, attraverso la possibilità di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali, con aliquota agevolata su una base imponibile commisurata all’incremento del reddito, rispetto al reddito più elevato tra quelli relativi ai tre periodi d’imposta precedenti.

L’Ires

L’Ires sarà a due aliquote, con meccanismi incentivanti per chi assume ed investe maggiormente. Si punta poi alla graduale abrogazione dell’Irap con priorità per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti. Promessa anche durante la legislatura la riduzione dell’Iva, ma su questo servirà un’ulteriore revisione delle normative con un occhio particolare alla legislazione europea, che in materia di iva è armonizzata.

Sugli adempimenti fiscali delle imprese, come aveva già anticipato il viceministro Leo, con l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo, la lotta all’evasione sarà preventiva, a vantaggio sia delle istituzioni che delle imprese. Prevista come conseguenza di tutta la riforma l’intera revisione delle tax expenditures, cioè gli incassi a cui lo Stato rinuncia attraverso esenzioni, detrazioni, deduzioni e crediti. Attualmente 600 voci per una spesa totale di 125 miliardi.

L’autonomia differenziata

L’esecutivo ha dato il via libera al Ddl Calderoli sulla concessione dell’autonomia differenziata alle regioni a statuto ordinario. Il testo ora passa al vaglio delle Camere per il voto finale. I tempi per l’approvazione non sono in questo caso rigidi, ma entro sei mesi dovrà formarsi una cabina di regia che aiuti le commissioni a valutare meglio un testo complesso, in cui vanno definiti i «principi generali» e le relative «modalità procedurali di approvazione delle intese fra lo Stato e una Regione», soprattutto quelli sui livelli essenziali di prestazione (Lep) che gli enti territoriali devono assicurare.

Il ponte sullo Stretto

Torna l’orizzonte del Ponte sullo Stretto. Con il Pnrr in ballo, forse stavolta si hanno più chance. Il Cdm ha votato favorevolmente un decreto legge, che introduce disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria. Il testo interviene in modo complessivo in differenti ambiti (tra i principali: assetto societario e governance della Stretto di Messina S.p.a., rapporto di concessione, riavvio delle attività di programmazione e progettazione dell’opera, servizio di monitoraggio ambientale), al fine di consentire, nei tempi più rapidi, il riavvio della procedura di progettazione esecutiva del ponte.