Politica

Cartabia in audizione: “La Costituzione richiede un processo giusto e breve”

16
Marzo 2021
Di Vanessa Gloria

Affrontare i problemi urgenti, cercando di rispondere almeno ad alcune delle numerose domande di riforma della giustizia, senza sprofondare nel baratro dei programmi inattuabili. Questo è l’obiettivo del Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, esposto durante l’audizione presso la commissione di competenza della Camera sulle linee programmatiche del dicastero. 

Riportare il processo italiano a un modello di competitività ed efficienza, oltre ad essere un nodo fondamentale, è necessario per la riduzione dei tempi di istruzione e conclusione dei procedimenti. Secondo la Cartabia questo consente di raggiungere l’obiettivo di “una rinnovata fiducia dei cittadini e una ripresa degli investimenti, dato lo stretto nesso tra funzionamento della giustizia ed economia – e sottolinea – la Costituzione richiede che il processo sia giusto e breve”.

Sull’intervento tempestivo nelle strutture del Mezzogiorno l’On. Bartolozzi (FI): “La giurisdizione al Sud è lenta e questo si riflette nella relazione tra giurisdizione ed economia, le chiedo la possibilità di una Task Force per il mezzogiorno” il Ministro specifica: “Abbiamo un dialogo aperto con il Ministro Carfagna, c’è attenzione nel cercare di recuperare tutti i capitoli del Recovery che riguardano in maniera particolare le zone del sud, soprattutto guardando ai punti già individuati”.

Il tempo per concludere la pianificazione del Recovery è ridotto e richiede un impegno tempestivo per la possibilità che offre il Next Generation Eu: risorse che impongono il perfezionamento di progetti e riforme coerenti con gli obiettivi del piano.

La Cartabia dichiara: “La crescente domanda di giustizia, oltre alle raccomandazioni dell’Ue anche nell’ambito del Recovery Fund, evidenzia la necessità di apportare riforme in grado di operare soprattutto sui tempi della giustizia che continuano a registrare medie del tutto inadeguate”.

E’ prioritario agire sulla riorganizzazione della macchina giudiziaria amministrativa per la quale vengono focalizzati i principali punti di intervento: “Il primo riguarda la valorizzazione del personale e delle risorse umane, il secondo mira al potenziamento delle infrastrutture digitali, con la diffusione dei sistemi telematici di gestione delle attività processuali di trasmissione di atti e provvedimenti, mentre il terzo destina un significativo ammontare di risorse all’edilizia giudiziaria e all’architettura penitenziaria, grazie anche alle risorse provenienti dall’Unione Europea” spiega la Cartabia.

Sulla digitalizzazione l’On. Giuliano (M5S): “Il perfezionamento a livello digitale è fondamentale in tutti i settori, soprattutto nel processo penale. Alcuni strumenti emergenziali adottati sono apprezzati, intende renderli strutturali?”. Secondo l’On. Bazoli (PD) “è uno strumento importante per azzerare l’arretrato civile e penale durante i 5 anni in cui il Recovery sarà in vigore”. Il Ministro Cartabia risponde: “C’era un progetto sulla digitalizzazione con fondi che integrano alcuni progetti, quello relativo al completamento del processo telematico era stato previsto ma mancava la linea di finanziamento. C’è un dialogo aperto col Ministro Colao e siamo inclusi nel comitato interministeriale. Bisogna completare ciò che manca ed è l’ora di dare coerenza, perché alcuni segmenti interni non si parlano. Non metto in dubbio che bisogni mettere a punto molte cose, ma la questione pandemia ha messo sotto stress questi strumenti per svolgere correttamente le attività ordinarie, e gli stessi non erano preparati ad un tale impatto. Bisogna alfabetizzarci con attrezzature che non ci erano familiari. Penso che l’indirizzo preso di sviluppare questi strumenti sia quello giusto per rimuovere criticità importanti, sempre con l’avvertenza che ci sono momenti dei procedimenti che devono essere ripristinati in presenza il prima possibile”.

L’On. Tateo (Lega) pone l’attenzione sull’edilizia giudiziaria e carceraria e aggiunge: “E’ importante capire come affrontare la situazione relativa agli sfratti”. Cartabia risponde: “I dati stimano 420mln di euro a disposizione per l’edilizia ed i siti sono quelli già previsti, ricordiamo che tutto questo è un aggiunto rispetto a quanto già previsto. A livello penitenziario dovrebbe rientrare anche il progetto dell’architettura, ma non c’è ancora nulla di definitivo perchè siamo nella fase di apertura della cabina di regia”. Poi aggiunge: “La questione degli sfratti secondo me aveva bisogno di un momento diverso ed era un’idea condivisa, essendo un emendamento in decreto legge inserirlo nella legge di conversione avrebbe inciso anche sull’affidamento. Per la mia sensibilità non cambiare in continuazione le regole era un elemento da prendere in maggiore considerazione. Non è un tema accantonato, non si potrà continuare con questi blocchi, ma bisognerà accompagnare il tutto ad una disciplina che permetta di evitare degli sbilanciamenti perché ci sono le ragioni degli inquilini che vanno tutelate, soprattutto per le difficoltà legate al Covid”.

L’esame per diventare avvocato e le modalità con cui affrontarlo sono i nodi da sciogliere secondo l’On. Morrone (Lega), un tema che al Ministro Cartabia sta molto a cuore. Consapevole che mantenere l’esame scritto sarebbe stato impossibile, la Cartabia spiega come intervenire: “Ci siamo consultati e volevamo escludere forme di valutazione che fossero a ribasso, ci siamo chiesti quale fosse l’obiettivo: testare la capacità di un avvocato vuol dire misurarne l’attitudine all’argomentazione giuridica. Mantenere lo stesso tipo di valutazione per capire come un avvocato sappia orientarsi valorizzando la pratica svolta e utilizzando tutti gli strumenti – codici inclusi – per trasporre in forma orale ciò che il candidato avrebbe messo per iscritto è la strada da seguire. Il gran numero di esami orali sarà possibile grazie alla ricalibratura delle commissioni, organi che saranno composti da 3 e non più da 5 commissari. Si formeranno poi 500 sottocommissioni che, nel primo esame orale, giudicheranno una media di 52 avvocati per sessione”. L’implementazione del personale a disposizione, spiega la Cartabia, è resa possibile grazie alla disponibilità dei magistrati militari richiesti per l’occasione al Ministro Guerini e dei ricercatori di tipo B, richiesti al Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta.

La misura al momento è pensata solo per l’emergenza, con l’obiettivo di essere in grado di comunicare l’esito d’esame ai partecipanti entro la fine di luglio in modo da far partire il secondo orale a settembre. Una previsione che il Ministro Cartabia definisce “realistica” secondo i calcoli effettuati mettendo in conto già tutte le variabili legate all’andamento della pandemia del caso.

Photo Credits: Il Dubbio

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