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Dl carburanti, sì della Camera. Lo scenario e i problemi

21
Febbraio 2023
Di Giampiero Cinelli

La Camera ha approvato in prima lettura il decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti. 155 i sì, no 103 e gli astenuti 3. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.

Ieri Montecitorio aveva posto la fiducia sul Dl carburanti con 174 voti a favore, 107 contrari e tre astenuti. Mancava l’ultimo passaggio con le dichiarazioni di voto e il voto finale. Il testo deve essere approvato entro il 15 marzo.

Tra le disposizioni, viene inoltre rifinanziato il fondo per il bonus trasporti da 60 euro per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale.

Secondo il deputato Flavio Tosi di Forza Italia, il decreto apporta «benefici per le aziende italiane che si occupano di turismo e gestiscono bus turistici, introduce bonus carburanti in favore dei dipendenti delle imprese e sostiene le famiglie meno abbienti nell’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico. Ma il vero cuore del decreto – rimarca Tosi – è rappresentato dall’accisa mobile, attraverso la quale all’aumento dei prezzi dei carburanti non corrisponderà più l’aumento proporzionale delle imposte. Insomma, lo Stato non metterà più le mani in tasca ai cittadini nei momenti di maggiore difficoltà».

LE POLEMICHE
Il provvedimento ancora fa molto discutere, siccome assegna oneri agli esercenti che non gradiscono questa linea poiché non si reputano responsabili degli aumenti dei prezzi. Il prezzo medio rispetto al prezzo applicato dal gestore dovrà essere esposto come già si era stabilito. L’intenzione di arrivare alla fiducia denota la volontà del governo di blindare il provvedimento.

Intanto la questione dei prezzi resta complicata. Quello del gasolio rimane sotto quello della benzina: «In ogni caso rispetto a un anno fa, ossia all’ultimo prezzo prima dello scoppio della guerra in Ucraina, un litro di benzina costa ora lo 0,5% in più, pari a 1 euro per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio è maggiore di oltre 11 centesimi al litro, con un balzo del 6,6%, pari a 5 euro e 71 cent a rifornimento», spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Secondo Dona il governo ha responsabilità in relazione alle accise sul carburante: «Rispetto all’inizio dell’anno, per colpa dell’aumento delle accise di 15 centesimi deciso dal Governo, un litro di benzina è più caro di quasi 22 centesimi, un salto del 13,1%, equivalente a 10 euro e 80 centesimi per un pieno, con una stangata su base annua pari a 259 euro per una famiglia che fa due pieni al mese, il gasolio è salito di quasi 13 centesimi al litro, +7,5%, pari a 6 euro e 44 centesimi a rifornimento, una mazzata da 154 euro all’anno», conclude Dona.

CAMBIERANNO LE SCELTE DEI CONSUMATORI NELL’AUTOMOTIVE
L’aumento del costo dei carburanti inizia a influenzare il comportamento d’acquisto degli italiani. Tra chi ha intenzione di acquistare un’auto nuova nei prossimi mesi, oltre un terzo (36%) ha cambiato idea sulla scelta: in particolare, il 23% è passato da voler acquistare una vettura termica a una ibrida/elettrica e il 13% a una versione termica meno potente e che consumi meno. A dirlo l’analisi di AutoScout24, il più grande marketplace automotive online pan-europeo, che ha coinvolto la propria community per delineare i principali trend del mercato del nuovo. Una scelta che di conseguenza si riflette sulle intenzioni di acquisto di auto nuove per i prossimi mesi: al primo posto gli italiani indicano le ibride (33%), seguite dalle benzina (32%). Cala il diesel (23%) mentre le elettriche pure non superano il 4,6%.