Politica

Cambio di sistema: come tutto cambierà

11
Febbraio 2021
Di Redazione

di Sergio Pizzolante 

Stanno succedendo cose che pochi stanno vedendo. 
Bisogna cambiare le lenti degli occhiali, sostituire quelle che ti consentono di vedere da vicino con quelle, nuove, che ti aiutano a vedere più lontano. Gran parte del dibattito politico, giornalistico, si svolge dietro le prime, quelle vecchie. E non si vede nulla. E non si capisce nulla. 

Siamo nel mezzo di un cambio di sistema. Profondo. Draghi non può fallire. Non fallirà. Adesso un po’ di partiti cincischiano. Fanno giochini. Ministero della transizione ecologica. Minchia! Direbbe Gaber. Dal veto verso Renzi al veto verso Salvini. 
Draghi fa finta di niente. Nemmeno gli indica l’ottico per il cambio di occhiali. Sa che, comunque, non troverebbero la strada. 

Appena varato il Governo, dopo una telefonata con Biden, una call con la Merkel, apparirà evidente a tutti il nuovo mondo. Anche senza occhiali. Escluso per coloro che terranno gli occhi chiusi. Pazienza. 

Draghi non è la speranza per l’Italia. È la speranza per l’Europa. La quale sa, che non può fronteggiare la pandemia sanitaria e, soprattutto, quella economica, senza una forte accelerazione. In uno scenario mondiale nel quale la Cina è ripartita forte e l’America sta per ripartire fortissimo. Con investimenti mostruosi. 
Draghi deve tenere l’Italia dentro questo scenario. È lì per questo. L’Italia è l’anello debole, il Paese con più morti umane per la pandemia sanitaria, con più imprese e posti di lavoro morti per la pandemia economica. 

Siamo anche il paese con il più alto tasso di populismo in Europa e nell’Occidente democratico. E il populismo non è la ricetta per cambiare l’Europa. Per permetterle di fronteggiare la Cina e per essere una alleata all’altezza della nuova America. Un governo europeo ed Atlantico. Dice Draghi. Non a caso. Questo è il disegno. Questa è la necessità. Vita o morte. 

Nelle prossime settimane apparirà chiarissimo. E tutti dovranno confrontarsi con il ruolo che Draghi avrà dentro la nuova sfida esistenziale dell’Italia e dell’Europa. 
Quando parlerà se ne accorgeranno tutti. E per molti apparirà chiara la distanza fra un Grillo e un Draghi. Questo evento avrà un impatto, prima che politico, pedagogico, poi antropologico, sul paese. Se non sarà così vuol dire che il paese è morto. Può succedere. Ma non succederà. E comunque è questo ciò che bisogna augurarsi.

Ecco, nel nuovo scenario, vedrà più luce chi avrà migliori occhiali di lettura della realtà.

Bisogna dire che Salvini e Berlusconi dimostrano di avere, in questi giorni, occhiali migliori. In un colpo solo, Salvini (grazie a Giorgetti) ha capito l’evento Draghi, ha riconosciuto il ruolo dell’Europa, ha capito che questa è l’occasione per la legittimazione politica della Lega. Per essere considerata forza di governo possibile. E affidabile. A prescindere dallo stesso Salvini. Anche in Europa. È quello che gli hanno chiesto le regioni del nord. E il mondo delle imprese. L’ha fatto. È un fatto. Importante per la prospettiva, per il dopo Draghi. 

I 5 stelle non hanno capito. Non erano in grado, d’altronde. Game over. 

Il Pd non capisce. E va incontro al nulla. In prospettiva. Pensando ad alleanze strategiche con il nulla. 
L’alleanza strategica con Leu e 5 stelle è una barzelletta. Nella stanza dei rifiuti dell’ottico. Ma qualcosa di nuovo nel Pd succederà. Ne sono certo. Come ovunque.

 

Photo Credits: Linkiesta

 

 

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