Politica

Bonetti in audizione: “Family Act subito, verso la parità di genere”

16
Marzo 2021
Di Valentina Ricci

Chiarire il quadro di riforme sulla parità di genere e renderle concreta normativa sono gli obiettivi prioritari del Ministro per le Pari Opportunità, Elena Bonetti. E i progetti sono già stati consegnati al Parlamento.

Si tratta di un programma comunque da rafforzare in vista di obiettivi datati 2030 e 2050. La sfida del Pnrr anche nel settore delle pari opportunità significa riforme, secondo la Bonetti, che fanno riferimento a tre elementi specifici di valutazione: calo demografico, emergenza educativa ed esclusione delle donne dal mondo del lavoro, dai processi sociali e dai ruoli di leadership.

L’importanza del Pnrr nel favorire opportunità per i giovani, promuovere il lavoro femminile e sostenere le famiglie è fondamentale. Il Piano vede la parità di genere come al tempo stesso tema trasversale e criterio di valutazione. Un tema sociale ed economico che porterebbe ad un aumento significativo del PIL. L’allarme arriva dal 14° posto dell’Italia nel Gender Equality Index. Bonetti: “Occorre realizzare misure diversificate che vadano a incidere sul tasso di occupazione femminile, sul gap retributivo, sull’incidenza del lavoro informale, sul maggiore ricorso al lavoro part time, sulla disparità di genere in posizioni di leadership e imprenditoriali”.

Preoccupanti i dati Istat che certificano un ulteriore calo delle nascite a causa della pandemia, fino ad arrivare sotto la soglia dei 400mila nati nel 2021. Pensate, nel 2014 i nati in Italia erano 509mila.

La prima riforma messa in campo per incentivare scelte di vita progettuali è il Family Act, di cui il Ministro auspica l’approvazione in tempi rapidi, poichè contiene anche la ristrutturazione di nidi e dei servizi educativi di cura della prima infanzia, che attualmente hanno una copertura di appena il 25% a livello nazionale, con forti disparità territoriali.  

“Per rendere più funzionale questo progetto si è valutato di inserirlo all’interno del progetto finanziato dalla LdB 2020 (fondo asili nido e scuole dell’infanzia). Rilanciare la prima infanzia vuol dire rilanciare anche il lavoro femminile, oltre a garantire la tutela dei diritti dei bambini” dichiara la Bonetti.

Un contribuito alla riduzione delle disparità territoriali può essere apportato dal finanziamento di progetti di rigenerazione urbana. In relazione alle pari opportunità la Bonetti spiega che sono presenti due progetti all’interno del piano: “La promozione delle materie STEM tra le ragazze fin dalla primissima infanzia, affinché intraprendano carriere in questi settori; reskilling, soprattutto in ambito tech e digitale, nel corso di tutta la carriera lavorativa, sempre con una specificità rivolta al mondo femminile”.

La Sen. Fedeli (PD) interviene: “Bisogna intervenire sui congedi di paternità e occuparsi dei grandi cambiamenti che hanno investito il lavoro in questo periodo, penalizzando le donne, quali lo smartworking e altre forme di lavoro agile. Sui nidi, noi puntiamo al 60% di copertura” sui nidi dell’infanzia anche l’On. Novelli (FI): “Spesso accade che, in seguito all’attivazione di queste strutture, non riescano ad essere economicamente sostenibili nel tempo. E’ importante pensare ai costi di gestione di tali servizi”.

La Bonetti risponde: “Negli indicatori, che non sono ancora pronti, si parla chiaramente di retribuzione, competenze, condivisione dei carichi di cura familiare. Dobbiamo introdurre strumenti di sostegno anche per i lavoratori autonomi, come la decontribuzione del lavoro domestico (prendendo spunto dal sistema francese dei voucher). Non sarà interamente finanziabile con i fondi europei come prevede il piano. Azioni affiancate da asili nido, sistemi di progettazione aziendale che promuova la VIG, fiscalità agevolata decontribuzione e incentivi – inoltre – nell’ultimo DL abbiamo istituito degli aiuti ai genitori dipendenti e autonomi, ma nel prossimo DL Sostegni inseriremo una serie di azioni per rispondere all’ulteriore ondata di contagi”.

Sull’infanzia l’On. Siani (PD): “Le chiedo di riuscire a inserire nel PNRR un capitolo specificamente dedicato”, mentre l’apertura di nidi aziendali è un punto della Sen. Rivolta (Lega) che aggiunge: “Bisogna facilitare l’ingresso femminile nelle facoltà STEM”. La risposta del Ministro Bonetti: “Per quanto riguarda la mia parte del PNRR, confermo le misure che ci sono. Il fondo sull’imprenditoria femminile va maggiormente specificato, i passaggi sulle competenze digitali vanno specificati, la misura sulle STEM deve essere maggiormente declinata al femminile. Mancano le certificazioni”.

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