Politica

Amministrative 2025, centrosinistra in vantaggio, ballottaggi in vista a Taranto e Matera

26
Maggio 2025
Di Ilaria Donatio

Urne chiuse alle 15 di oggi e via allo spoglio in 126 comuni italiani, chiamati al voto per il rinnovo delle amministrazioni locali. Tra questi anche quattro capoluoghi di provincia – Genova, Ravenna, Taranto e Matera – che rappresentano un test importante per gli equilibri politici nazionali in vista delle prossime sfide elettorali.

Genova, avanti il centrosinistra
Secondo i primi exit poll, il centrosinistra conquista posizioni strategiche. A Genova Silvia Salis, ex vicepresidente del CONI, risulta in netto vantaggio con una forchetta tra il 53% e il 57%. Il suo sfidante, Pietro Piciocchi (centrodestra), si attesterebbe tra il 38% e il 42%, rendendo possibile una vittoria al primo turno. Anche Ravenna appare saldamente in mano progressista, con margini che potrebbero evitare il ballottaggio.

Taranto verso il ballottaggio: pesa il nodo Ilva
Scenario diverso a Taranto, dove nessun candidato avrebbe superato la soglia del 50%. Si va quindi verso il ballottaggio dell’8 e 9 giugno. Qui la campagna elettorale è stata dominata dalla questione Ilva: l’acciaieria continua a rappresentare una frattura profonda tra esigenze occupazionali e urgenze ambientali. Il futuro dello stabilimento resta il tema dirimente per qualsiasi agenda amministrativa.

A Genova, urne più inclusive
Oltre ai numeri, da Genova arriva anche una piccola grande novità sul fronte dei diritti civili: in alcuni seggi è stata adottata una “fila unisex”, pensata per agevolare le persone transgender e non binarie, che talvolta si trovano a disagio nel dover scegliere una fila “uomini” o “donne”. Un gesto simbolico, ma significativo, che segna un passo avanti verso un’amministrazione più inclusiva.

Matera: centrosinistra avanti, ma si profila il ballottaggio
A Matera, secondo gli exit poll del Consorzio Opinio Italia per Rai News, Roberto Cifarelli (centrosinistra) è in testa con una percentuale tra il 44,5% e il 48,5%, seguito da Antonio Nicoletti (centrodestra) con il 31,5%-35,5%. Domenico Bennardi (M5S) si attesterebbe tra l’8% e il 12%, mentre Vincenzo Santochirico (Progetto Comune) tra il 6% e l’8% . Con nessun candidato che supera la soglia del 50%, si va verso un ballottaggio tra Cifarelli e Nicoletti, previsto per l’8 e 9 giugno.

Nei piccoli comuni sfide civiche e liste uniche
Oltre ai capoluoghi, le urne si sono aperte in oltre 120 piccoli e medi comuni, spesso caratterizzati da sfide tutte interne o dalla presenza di un’unica lista. In molti casi, l’elemento decisivo non è stato lo scontro politico, ma il raggiungimento del quorum necessario per rendere valido il voto. Le dinamiche locali – dalle alleanze trasversali alle candidature civiche – confermano l’eterogeneità del territorio e l’importanza del radicamento personale più che del simbolo di partito.

Affluenza in calo, si conferma il disincanto
Il dato sull’affluenza si conferma in calo, con una partecipazione intorno al 55%, secondo i dati parziali del Viminale. Un trend che riflette la disaffezione crescente verso la politica locale e una distanza sempre più ampia tra istituzioni e cittadini.

Tempi dello spoglio e risultati definitivi
Lo spoglio è iniziato subito dopo la chiusura dei seggi, alle ore 15 di oggi. I primi risultati ufficiali sono attesi già in serata per molti piccoli comuni, mentre per i grandi centri urbani – Genova in testa – la proclamazione dei vincitori potrebbe arrivare tra la tarda serata di lunedì e la mattinata di martedì, in base ai tempi di trasmissione dei dati da parte dei seggi.

Equilibri nazionali in gioco
Mentre lo scrutinio prosegue, le coalizioni iniziano già a leggere i numeri in chiave nazionale. Per la maggioranza di governo, l’eventuale perdita di Genova sarebbe un segnale importante. Il centrosinistra, al contrario, potrebbe rivendicare una ripartenza dai territori, con una nuova generazione di candidati e un’agenda più attenta alle priorità civiche e ai diritti.