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USA 2024: – 198, processo a Trump, giuria completata, un uomo si dà fuoco

20
Aprile 2024
Di Giampiero Gramaglia

Al termine della quarta udienza del processo al candidato repubblicano per USA 2024, Donald Trump, in corso a New York, la giuria è stata formata: 12 titolari e sei riserve, cui la difesa dell’ex presidente ha subito cercato di opporre eccezioni che sono, però, state quasi immediatamente respinte da una corte d’appello. Lunedì, quindi, il dibattimento potrà entrare nel vivo con le dichiarazioni preliminari delle due parti.

Il caso riguarda il pagamento in nero di 130 mila dollari alla pornostar Stormy Daniels, all’anagrafe Stephany Clifford, per comprarne il silenzio su una relazione con il magnate risalente al 2006 ed evitare così che le rivelazioni danneggiassero la campagna elettorale del 2016 per la Casa Bianca, conclusasi con la vittoria di Trump.

La quarta udienza del processo all’ex presidente è stata segnata da un dramma. Proprio mentre veniva completata la giuria, fuori dal tribunale un uomo in jeans e t-shirt grigia ha lanciato in aria dei volantini, si è cosparso con un liquido infiammabile e si è dato fuoco, nell’area di un parco transennata e destinata ai sostenitori del magnate. Alcuni dei volantini riguardavano l’ex presidente George W. Bush, l’ex vicepresidente Al Gore e l’avvocato David Boies, che rappresentava Gore durante la riconta dei voti in Florida nel 2000. Uno faceva riferimento ai “miliardari malvagi”.

Le forze dell’ordine, presenti in gran numero fuori del tribunale, e i soccorritori sono intervenuti – con qualche ritardo, secondo alcuni testimoni -, spegnendo le fiamme e trasportando l’uomo – pare in gravi condizioni – all’ospedale. L’autore del gesto è Maxwell Azzarello, 37 anni, di St. Augustine in Florida: secondo Newsweek, prima di darsi fuoco l’uomo teneva un cartello con un link al sito Substack, dove avrebbe espresso alcune sue idee cospirazioniste. “Questo atto estremo di protesta vuole attirare l’attenzione su una scoperta urgente e importante: siamo vittime d’una truffa totalitaria e il nostro stesso governo (insieme a molti dei suoi alleati) sta per colpirci con un colpo di stato mondiale fascista apocalittico”, si legge nella pagina.

All’interno dell’aula, gli agenti del Secret Service, che continuano a dare protezione a Trump, perché ex presidente, hanno informato l’imputato dell’accaduto. Il giudice Juan M. Merchan aveva da poco constatato il completamento della giuria, al termine di una selezione che ha visto decine di candidati esclusi: non potevano garantire la loro imparzialità o temevano minacce o l’esposizione mediatica. Tra loro anche un italo-americano che si è ritirato sostenendo di essere condizionato dalle analogie tra Trump e Silvio Berlusconi. I 12 titolari sono sette uomini e cinque donne, quasi tutti lavoratori dipendenti: fra di essi, due avvocati aziendali, un ingegnere informatico, un insegnante di inglese, un logopedista.

Lunedì, dunque, il processo, il primo penale contro un ex presidente, entrerà nel vivo: le parti faranno le loro dichiarazioni preliminari, prima che l’accusa illustri i 34 capi d’imputazione. Tutti ruotano intorno al pagamento di 130 mila dollari alla pornostar Stormy Daniels perché non rivelasse nel 2016 una vecchia storia con Trump, che la nega, avvenuta mentre Melania aspettava il figlio Baron – un pagamento eseguito falsificando documenti aziendali e violando la legge elettorale -.

Sono accuse meno gravi rispetto a quelle contestate negli altri tre procedimenti penali a carico dell’ex presidente a Washington, in Georgia e in Florida, le cui date d’avvio dei processi, però, non sono state ancora fissate.

Anche ieri mattina, Trump ha attaccato il sistema giudiziario: “Devo stare seduto qui tutto il giorno, invece di fare campagna elettorale”, per un processo “ingiusto”; “New York sta diventando una città molto corrotta per gli affari”.

USA 2024: Congresso, partita aperta su aiuti a Ucraina e sorte Johnson
In Congresso, oggi è una giornata cruciale per l’approvazione d’un pacchetto da 95 milioni di dollari di aiuti per l’Ucraina, Israele e Taiwan, proposto dall’Amministrazione Biden e da sei mesi bloccato alla Camera dai repubblicani che lì sono maggioranza. Lo speaker della Camera, Mike Johnson, che è un ‘trumpiano’, ha messo a punto un meccanismo procedurale, definito “astuto” dai suoi critici, per farlo passare – il Senato, a maggioranza democratica, lo ha già votato -. L’ok al provvedimento sbloccherebbe gli aiuti all’Ucraina, ma potrebbe costare il posto a Johnson, contro cui i ‘trumpiani’ hanno pronta una mozione di sfiducia. La partita è aperta e l’esito è incerto.

USA 2024:

  • Alle elezioni di novembre, Donald Trump vuole mandare un esercito di osservatori alle urne negliStati in bilico. Lo scrive Politico citando la campagna del magnate: l’idea è di inviare oltre 100 mila tra avvocati e volontari a controllare la correttezza del voto. L’ iniziativa può potenzialmente innescare numerose contestazioni.
  • Oltre 50 tra avvocati e attivisti ambientalisti che hanno lavorato con Robert F. Kennedy jr hanno chiesto al candidato indipendente di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca. Lo riferisce il New York Times citando annunci pubblicati su diversi giornali nei quali i suoi ex colleghi del Natural Resources Defense Council gli chiedono un passo indietro per non sottrarre voti a Biden e avvantaggiare Trump. D’altra parte, una decine di altre organizzazioni ambientaliste hanno accusato in una lettere aperta il nipote del presidente John F. Kennedy di essere “un pericoloso cospirazionista e tossico negazionista”.

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