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Un Primo Maggio sotto la stella di Papa Francesco

01
Maggio 2025
Di Gianni Pittella

Il Primo Maggio quest’anno segue di poco la scomparsa di Papa Francesco, un pontefice che ha dimostrato grande sensibilità nei confronti dei temi del lavoro e della sicurezza.
Concorrenza e trasparenza , etica, legalità e sicurezza sono concetti su cui torna sovente Francesco indicando agli attori politici e sociali alcuni punti cardinali da cui non deve prescindere l’azione dei decisori pubblici e dei soggetti privati.
E sono temi che meritano risposte incisive e rigorose. Questo primo maggio è anche gravato dalle nubi della instabilità internazionale, i cui effetti sull’economia continentale e globale si manifestano nell’aumento del costo delle materie prime, che comporta ulteriore peso per le aziende e sovente aumento dei licenziamenti.
Far cessare le armi dovunque ha dunque un valore formidabile non solo per evitare ulteriori sacrifici di vite umane , e’ anche indispensabile per la crescita e lo sviluppo sostenibili e quindi per il mantenimento e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Una nube plumbea , oggi solo sospesa nei suoi effetti disastrosi, è l’innesco della guerra commerciale e il revival del più feroce nazionalismo che darebbe la stura ad una grave fase di stagflazione con conseguenze drammatiche sulla vita delle persone.
Seguire il messaggio di Papa Francesco significa far prevalere le ragioni del dialogo , della riflessione e della intesa anche sul terreno del commercio internazionale.
 
Il Primo Maggio deve essere il momento di riaffermazione dei valori del lavoro e della laboriosità’ che invitano le comunità a collaborare e a costruire relazioni che siano basate sugli scambi e sull’arricchimento reciproco. Il Primo Maggio ci pone innanzi anche la questione generazionale. Per fare in modo che per i più giovani non sia solamente il pur accattivante appuntamento del concertone di piazza San Giovanni, ma diventi un giorno simbolico di presa di coscienza dei loro diritti a cui devono seguire politiche coraggiose ed efficaci che fermino l’esodo di giovani dal nostro Paese e , nel nostro Paese, dal Mezzogiorno.
E allarghino le maglie delle opportunità per ragazze e ragazzi a cui l’ascensore sociale e il mercato del lavoro sono negati.
Non possiamo sottacere infine che persiste una discriminazione nei confronti delle donne :troppa disparità vi è ancora in Italia nelle retribuzioni tra i due sessi, e dal riconoscimento dei diritti sul lavoro per le donne passano anche questioni cruciali come quello della natalità (il diritto alla maternità è ancora miraggio in molte situazioni).
È dunque una giornata densa di riflessioni ed io mi auguro che non si consumi in proclami propagandistici che striderebbero con la serietà e la gravità dei temi che dobbiamo affrontare.